Fit for 55: il Parlamento europeo vuole azioni climatiche rapide e indipendenza energetica

Riforma del sistema di scambio di quote EU ETS, revisione del CBAM e Nuovo Fondo sociale per il clima per combattere la povertà energetica e di mobilità

[23 Giugno 2022]

Il Parlamento ha approvato mercoledì la sua posizione negoziale su tre importanti atti legislativi dell’UE che fanno parte del pacchetto legislativo “Fit for 55” e dell’Unione europea per di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, secondo quanto previsto dalla legge europea sul clima. Ora, l’Europarlamento può avviare i negoziati con i governi Ue sulla forma definitiva delle norme e in una nota ricorda che «Il pacchetto è anche un passo verso l’indipendenza da combustibili fossili costosi e inquinanti provenienti dalla Russia, da raggiungere prima del 2030».

L’obiettivo dichiarato del Parlamento europeo è quello di «Incentivare le industrie a ridurre ulteriormente le loro emissioni e investire in tecnologie più verdi». Per questo gli eurodeputati i propongono di riformare il sistema di scambio di quote di emissione (EU ETS) anche attraverso: «L’istituzione di un nuovo ETS II per gli edifici e il trasporto su strada, con l’esclusione degli edifici privati almeno fino al 2029; l’aumento dal 61% (proposto dalla Commissione) al 63% dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030; la graduale eliminazione delle quote gratuite dal 2027 e loro completa eliminazione entro il 2032; un sistema bonus-malus da introdurre a partire dal 2025 per favorire le imprese più ecologiche;  entrate di bilancio da utilizzare esclusivamente per l’azione per il clima nell’Ue e negli Stati membri». E’ stato approvato anche l’emendamento che include gli inceneritori e termovalorizzatori municipali nel campo di applicazione del sistema ETS.

I Deputati europei chiedono anche «Un campo di applicazione più ampio e una più rapida attuazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’Ue, che serve a sostenere la riduzione delle emissioni nei Paesi non Ue e a prevenire la rilocalizzazione delle emissioni».

Fra le proposte approvate figurano: «L’introduzione graduale e anticipata del CBAM entro il 2032, in concomitanza con l’eliminazione delle quote gratuite ETS; l’estensione del campo di applicazione ai prodotti chimici organici, alla plastica, all’idrogeno e all’ammoniaca, nonché alle emissioni indirette; l’utilizzo di un importo equivalente alle entrate del CBAM dal bilancio Ue per sostenere la transizione verde nei Paesi meno sviluppati; l’istituzione di un’autorità CBAM a livello Ue».
L’Europarlamento ha sostenuto la creazione di un Fondo sociale per il clima (SCF) per aiutare le persone più colpite dalla povertà energetica a far fronte all’aumento dei costi della transizione energetica e dice che «Il Fondo dovrebbe includere: misure temporanee di sostegno diretto al reddito (come la riduzione delle tasse e delle tariffe energetiche) per far fronte all’aumento dei prezzi del trasporto su strada e del combustibile per riscaldamento; investimenti nella ristrutturazione degli edifici, nelle energie rinnovabili e per passare dal trasporto privato a quello pubblico, al car-pooling e car-sharing e all’utilizzo di modi di trasporto attivi quali la bicicletta. Le misure potrebbero prevedere incentivi fiscali, voucher, sovvenzioni o prestiti a tasso zero».