Biometano: accordo europeo tra l’italiana AB e l’olandese Stirling Cryogenics

Farming for future: 10 azioni e una roadmap per la transizione agroecologica con il biogas

Possibile riduzione delle emissioni nel comparto pari a 31.400 kt di CO2eq: l'equivalente di quelle emesse da metà del parco auto circolante in Italia

[29 Ottobre 2020]

Il Consorzio Italiano Biogas (CIB) ha presentato oggi ai principali rappresentanti del mondo associativo e istituzionale del settore agricolo e ambientale “Farming for Future. 10 azioni per coltivare il futuro”, un progetto per la riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana.

Le dieci azioni di Farming for Future sono: 1 Energie rinnovabili in agricoltura; 2 Azienda agricola 4.0; 3 Gestione dei liquami da allevamento; 4 Fertilizzazione organica; 5 Lavorazioni agricole innovative; 6 Qualità e benessere animale; 7 Incremento fertilità dei suoli; 8 Agroforestazione; 9 Produzione e uso di biomateriali; 10 Biogas e altri gas rinnovabili.

Al CIB sono convinti che «Con l’adozione delle soluzioni proposte e con lo sviluppo del biometano, fino a una produzione 6,5 miliardi di mc al 2030, seguendo i princìpi del Biogasfattobene® – modello agro-economico sviluppato dal CIB –  l’agricoltura italiana potrà passare da una emissione complessiva di circa 38.400 kt di CO2eq a 26.000 al 2030, riducendo pertanto il proprio impatto complessivamente di 12.400 kt di CO2eq, ovvero del 32%, oltre a contribuire alla riduzione delle emissioni nazionali di circa 19.000 kt di CO2eq grazie al mancato utilizzo di fonti energetiche fossili».

Secondo le analisi effettuate «L’insieme, 31.400 kt di CO2eq, è pari alle emissioni annue di oltre 18,5 milioni di automobili, circa il 50% del parco auto circolante in Italia».

Il progetto è stato ideato dal CIB e realizzato insieme ad un gruppo di imprenditori agricoli, di tecnici e ricercatori, che contribuiscono all’attività del Consorzio per raccontare come l’integrazione della digestione anaerobica nell’attività agricola sia lo strumento per ottenere una molteplicità di effetti positivi sull’ambiente e sulla competitività delle aziende agricole. Tutto questo troverà spazio sul sito farmingforfuture.it una piattaforma che verrà continuamente alimentata per approfondire e diffondere le buone pratiche del progetto.

Con Farming for Future , il CIB propone «una roadmap utile per dare risposte alle esigenze di produzione e di sostenibilità ambientale, in linea con la strategia europea “Farm to Fork”, preservando il patrimonio agricolo e zootecnico italiano e tutelando la fertilità del suolo. Attraverso le buone pratiche del Biogasfattobene®, Il modello agro-economico sviluppato dal CIB, sarà possibile, ad esempio, avviare a digestione anaerobica sino al 65% dei reflui zootecnici entro il 2030. Il settore primario può dare un contributo strategico in termini di riduzione del proprio impatto ambientale: produrre di più usando meno risorse, riducendo gli sprechi, garantendo cibo ed energia rinnovabile e ripristinando la fertilità dei suoli e la biodiversità».

Presentando il progetto, presidente del CIB Piero Gatton ha detto che «Uno dei nostri obiettivi è dimostrare che è possibile abbattere le emissioni senza rinunciare alle produzioni alimentari di qualità che caratterizzano l’eccellenza del Made in Italy. Il nostro Paese ha la possibilità di guidare la transizione verso un modello di economia circolare, dando risposte concrete alle crisi in corso. Abbiamo quindi deciso di condividere quanto abbiamo fatto finora, per metterlo a disposizione di chi vuole impegnarsi insieme a noi e fare la differenza. La nostra esperienza ci ha insegnato come il mondo agricolo e il mondo industriale si possano muovere sinergicamente, fornendo soluzioni tecnologiche immediatamente applicabili. Dall’analisi dei dati elaborati per questo progetto emerge che l’agricoltura, ridando centralità al suolo, diffondendo la digestione anaerobica, promuovendo la fertilizzazione organica e favorendo l’innovazione tecnologica, è in grado di abbattere le emissioni continuando a fare agricoltura di qualità. Questo percorso si può e si deve fare, con una politica di indirizzo chiara che permetta di investire bene le risorse disponibili e con una profonda azione culturale che sappia incidere sui territori».

Nel suo intervento, il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali Giuseppe L’Abbate ha sottolineato che «La crisi in atto, sanitaria, ambientale ed economica, dimostra che il business as usual non è una strada percorribile. Come Governo, nei prossimi mesi saremo chiamati ad assumere decisioni politiche cruciali per delineare le opportunità di sviluppo anche del settore primario. Servirà definire una governance responsabile che guardi al lungo periodo e che sappia implementare meccanismi chiari e stabili a supporto della transizione e che promuova percorsi di semplificazione normativa agevolando le sinergie lungo tutta la filiera».

Gattoni ha concluso: «Farming for Future è un progetto ambizioso. C’è bisogno del contributo e dell’azione di tutti perché questa è la strada per ottenere un modello nuovo e vincente sotto tutti i profili: economico, ambientale e sociale. Oggi abbiamo cominciato a raccogliere i primi positivi riscontri che ci stimolano a continuare in questo percorso».

A conferma del potenziale del biogas arriva la notizia  della firma di un accordo di collaborazione tra AB di Orzinuovi (Bs) e l’olandese Stirling Cryogenics per la progettazione, costruzione, installazione e manutenzione di impianti per la produzione di biometano liquido con criogeneratori basati su tecnologia Stirling.  L’utilizzo e la richiesta di biometano – un combustibile naturale e rinnovabile derivato dal processo di purificazione (upgrading) del biogas – e di conseguenza di LNG (liquefied natural gas) e delle tecnologie ad essi legate, sono in forte crescita sia sul mercato nazionale che internazionale.

AB e Stirling Cryogenics  sottolineano che «Il biometano è una fonte di energia rinnovabile, fondamentale per consentire il passaggio da una economia basata sui carburanti fossili ad una più sostenibile, in linea con le politiche europee del Green Deal. Contiene almeno il 97% di metano, deriva da biogas prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse e può essere immesso nella rete del gas naturale oppure trasportato come gas compresso o liquido (LNG) ed utilizzato prevalentemente per autotrasporto».

Dall’accordo nasce CH4LNG, «il liquefattore progettato come unità singola, allestito con criogeneratori costruiti da Stirling Cryogenics, per sistemi bioLNG fino a 12 tpd (tonnellate/giorno), adatto alla liquefazione del biometano per impianti di upgrading del biogas di piccole e medie dimensioni. Combinato con la soluzione di upgrading BIOCH4NGE®, CH4LNG consente di trasformare il biogas in bioLNG carbon neutral contribuendo efficacemente allo sforzo di transizione energetica e decarbonizzazione, in linea con le politiche europee».