Dall’Ue altri 2,9 miliardi di euro per la ricerca e innovazione paneuropea sulle batterie

L’Italia partecipa con 12 imprese e 2 centri di ricerca, per un investimento di oltre 1 miliardo di euro

[27 Gennaio 2021]

La Commissione europea ha approvato “European Battery Innovation”, il  secondo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) – elaborato e notificato congiuntamente da Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia  – a sostegno della ricerca e dell’innovazione nella catena del valore delle batterie.

La Commissione Ue spiega che «Nei prossimi anni i 12 Stati membri erogheranno finanziamenti fino a 2,9 miliardi di €, che dovrebbero a loro volta sbloccare 9 miliardi di € di investimenti privati, ovverosia oltre tre volte l’ammontare del sostegno pubblico. Questo progetto integra il primo IPCEI incentrato sulla catena del valore delle batterie, approvato dalla Commissione nel dicembre 2019».

Al ministero dello sviluppo economico ricordano che «L’obiettivo del Progetto è quello di creare una catena del valore sostenibile e innovativa che porterà l’Europa a produrre materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie di nuova generazione e che consentirà la riconversione e il riciclaggio delle batterie con metodi innovativi e più efficienti». L’Italia partecipa con ben 12 imprese (Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay) e 2 centri di ricerca (ENEA e Fondazione Bruno Kessler) «Consolidando  – si legge in una nota del ministero – il proprio presidio innovativo nel campo delle batterie di nuova generazione grazie agli investimenti programmati attraverso questo grande progetto: l’erogazione di aiuti di stato per oltre 600 milioni di euro, produrrà un investimento totale di oltre 1 miliardo a livello nazionale». In tutto al progetto contribuiranno direttamente 42 partecipanti, tra cui piccole e medie imprese (PMI) e start-up attive in uno o più Stati membri. I partecipanti lavoreranno a stretto contatto gli uni con gli altri – le collaborazioni previste sono quasi 300 – e con oltre 150 partner esterni, tra cui università, organizzazioni di ricerca e PMI di tutta Europa. Il completamento del progetto è atteso entro il 2028, ma per ciascuno dei sottoprogetti è previsto un calendario specifico.

Secondo Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza della Commissione Ue, «Le grandi sfide con cui l’economia europea deve misurarsi sul piano dell’innovazione possono comportare rischi eccessivi per un solo Stato membro o una sola impresa. Fare squadra per sostenere l’industria nello sviluppo di batterie più sostenibili e innovative è quindi una scelta logica da parte dei governi europei. Il progetto odierno è un esempio di sinergia tra la politica di concorrenza, l’innovazione e la competitività: apre la strada all’innovazione pionieristica, facendo leva su una quantità limitata di risorse pubbliche per attirare investimenti privati e garantendo al contempo distorsioni minime della concorrenza. Ma un sostegno di questa entità non può essere incondizionato. L’intera società deve poter beneficiare dell’investimento, motivo per cui le imprese che ricevono l’aiuto devono generare ricadute positive in tutta l’Ue».

La Commissione ha constatato che il progetto proposto soddisfa le condizioni stabilite nella comunicazione, concludendo che: «il progetto contribuisce a un obiettivo comune sostenendo una catena del valore che riveste un’importanza strategica per il futuro dell’Europa, in particolare per quanto riguarda la mobilità pulita e a basse emissioni; il progetto è molto ambizioso, in quanto mira a sviluppare tecnologie e processi che si spingono oltre i limiti attuali della tecnologia e che consentiranno di migliorare notevolmente l’efficienza, la sicurezza e l’impatto ambientale; il progetto comporta anche rischi tecnologici e finanziari significativi, e serve quindi un sostegno pubblico per incentivare le imprese a investire; l’aiuto alle singole imprese è limitato a quanto necessario, è proporzionato e non falsa indebitamente la concorrenza. Nello specifico la Commissione ha accertato che il totale degli importi massimi previsti degli aiuti è in linea con i costi ammissibili dei progetti e i loro deficit di finanziamento. Inoltre, se un IPCEI di grande portata si rivela particolarmente efficace, generando entrate nette supplementari, le imprese restituiscono ai rispettivi Stati membri una parte dell’aiuto ricevuto mediante il cosiddetto “meccanismo di recupero”; i partecipanti che beneficiano del sostegno pubblico condivideranno ampiamente i risultati del progetto con la comunità scientifica e l’industria europee, raggiungendo un pubblico ben al di là delle imprese e dei paesi partecipanti. Di conseguenza si avranno ricadute positive in tutta Europa». Sulla base di questi elementi, la Commissione ha concluso che  «Il progetto è in linea con le norme dell’Ue sugli aiuti di Stato».

L’approvazione di questo progetto si inscrive nel quadro di un più ampio impegno della Commissione a sostenere lo sviluppo di un’industria europea delle batterie innovativa e sostenibile. Nel 2017 la Commissione ha infatti varato la European Battery Alliance e l’anno successivo ha adottato il piano d’azione strategico per le batterie, nel cui ambito promuove una nutrita serie di iniziative.

Il Vicepresidente della Commissione Ue Maroš Šefčovič, responsabile della European Battery Alliance, ha evidenziato che «Grazie all’enfasi sulle batterie di nuova generazione, questo solido progetto paneuropeo contribuirà a rivoluzionare il mercato, oltre a migliorare la nostra autonomia strategica in un settore cruciale per la transizione verde e la resilienza europea a lungo termine. Tre anni fa la visibilità dell’industria Ue delle batterie era praticamente nulla. Oggi l’Europa è uno dei capofila mondiali del settore, ed entro il 2025 le iniziative della European Battery Alliance daranno vita a un’industria efficiente, in grado di alimentare almeno sei milioni di veicoli elettrici l’anno. La chiave di volta del nostro successo è la collaborazione: solo questo progetto prevede circa 300 partenariati industria-scienza».

Visto il crescente rilievo delle batterie in diversi settori, tra cui in particolare i trasporti e l’energia, sarà sempre più importante poter contare su una catena del valore sicura, circolare e sostenibile; batterie più sostenibili lungo l’intero ciclo di vita sono fondamentali per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi climatici. Queste considerazioni sono anche al centro della proposta di regolamento sulle batterie sostenibili presentata dalla Commissione nel dicembre 2020.

Thierry Breton, Commissario Ue per il mercato interno, ha concluso: «La catena del valore delle batterie svolge un ruolo strategico ai fini delle nostre ambizioni di mobilità pulita e stoccaggio dell’energia. Realizzando in Europa una catena del valore completa, decarbonizzata e digitale possiamo dare all’industria un vantaggio competitivo, creare posti di lavoro – di cui c’è un gran bisogno – e ridurre la nostra dipendenza dai paesi terzi: in altre parole, diventare più resilienti. Questo nuovo IPCEI dimostra che la European Battery Alliance, uno strumento importante della politica industriale dell’Ue, sta dando i suoi frutti».