Energy Transition Outlook 2019: la tecnologia rivoluziona il mix energetico mondiale
Ma per DNV GL le politiche non tengono il passo. 10 misure per limitare il riscaldamento globale
[16 Settembre 2019]
Secondo il nuovo “The Energy Transition Outlook” (ETO 2019) pubblicato da DNV GL, «Una transizione energetica guidata dalla tecnologia, di una rapidità ed estensione sorprendenti, porterà alla rapida decarbonizzazione del mix energetico, con quasi la metà della domanda soddisfatta dalle rinnovabili entro il 2050».
Il rapporto 2019 avverte che anche se «i costi delle tecnologie in continuo calo e le forze di mercato spingono per la transizione. senza interventi coraggiosi a livello di politiche energetiche c’è il rischio di mancare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi».
L’ETO, che è alla terza edizione, evidenzia che «La velocità della transizione si manifesterà con una serie di passaggi chiave nel prossimo decennio. Nel dettaglio, il petrolio raggiungerà il picco di utilizzo a metà degli anni 2020, ma già entro il 2025 le spese in conto capitale (CAPEX) per le reti e le rinnovabili supereranno quelle per le fonti fossili. Nel 2026, inoltre, assisteremo al sorpasso del gas naturale sul petrolio quale singola fonte di energia principale, mentre nel 2030 comincerà a scendere la quantità complessiva di energia prodotta anche se il PIL mondiale continuerà a crescere. D’altro canto, l’elettrificazione trasformerà il modo in cui viene prodotta e consumata l’energia. Entro la metà del secolo il 40% della domanda finale sarà soddisfatta dall’elettricità (più del doppio rispetto al 19% nel 2017), il 63% della quale generato da pannelli fotovoltaici e impianti eolici. L’elettrificazione avrà un effetto dirompente anche sui trasporti su strada: entro il 2032, la metà delle nuove auto vendute nel mondo sarà elettrica. Grazie alla maggiore efficienza intrinseca dei motori elettrici rispetto a quelli a combustione, inoltre, nel 2050 il trasporto stradale consumerà meno energia di oggi nonostante un’espansione di ben il 75% del parco veicoli globale».
Remi Eriksen, Group President e CEO di DNV GL, ricorda che «Con le tecnologie già esistenti possiamo realizzare il futuro che desideriamo, compreso l’obiettivo di contenere entro 1,5 gradi il riscaldamento globale stabilito dall’Accordo di Parigi, Finora, però, il supporto alla transizione energetica è stato troppo sporadico. Il sostegno tedesco, giapponese e cinese all’industria fotovoltaica ha giocato un ruolo vitale per trasformare il mix energetico. L’adozione di veicoli elettrici in Norvegia e Cina è stata rapida grazie al sostegno del governo. Servono politiche diffuse a supporto delle tecnologie emergenti, con un sostegno costante nella fase di sviluppo per accelerare la transizione energetica».
Quindi, il rapporto conferma che esistono già le tecnologie per rispettare gli obiettivi di Parigi, ma aggiunge che «E’ però necessario attuare politiche che promuovano maggiore efficienza energetica, maggiore ricorso alle rinnovabili e tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio su scala industriale».
DNV GL ha proposto 10 misure da attuare per limitare il riscaldamento globale: 1. Aumentare l’energia solare di oltre 10 volte a 5 TW e l’eolico di 5 volte a 3 TW entro il 2030, il che corrisponderebbe al 50% del consumo globale di elettricità all’anno. 2. Incrementare di 50 volte della produzione di batterie per i 50 milioni di veicoli elettrici necessari all’anno entro il 2030, oltre a investimenti in più soluzioni di stoccaggio e bilanciamento per favorire la crescita dell’energia solare ed eolica. 3. Investire oltre 1,5 trilioni all’anno nell’espansione e nel rafforzamento delle reti elettriche entro il 2030, comprese le reti di trasmissione ad altissima tensione e ampie soluzioni di risposta alla domanda. 4. Aumentare del 3,5% all’anno entro il prossimo decennio i miglioramenti globali dell’efficienza energetica. 5. Migliorare le tecnologie per pompe di calore economiche e con migliore isolamento. 6. Creare una nuova infrastrutturali ricarica dei veicoli elettrici su ampia scala. 7. Rapida e ampia distribuzione di impianti di cattura e di utilizzo e stoccaggio del carbonio. 8. Idrogeno verde per riscaldare edifici e industria, alimentare il trasporto e sfruttare l’energia rinnovabile in eccesso nella rete elettrica. 9. Per il settore dell’industria pesante: maggiore elettrificazione dei processi produttivi, incluso il riscaldamento elettrico. Fonti rinnovabili in loco combinate con soluzioni di stoccaggio. 10. Massiccia espansione dei trasporti ferroviari, sia per il pendolarismo urbano che per il trasporto di passeggeri e merci su lunghe distanze. Altrimenti, «Se proseguirà l’andamento attuale, le emissioni di CO2 raggiungeranno il picco nel 2025 e scenderanno alla metà dei livelli attuali soltanto intorno al 2050, il che comporterà un riscaldamento di 2,4 gradi entro la fine del secolo».
ETO 2019 conclude con uno scenario ottimistico: «Un forte stimolo per i decisori potrà venire dai costi sempre più accessibili. La spesa energetica globale è attualmente pari al 3,6% del PIL mondiale, ma entro il 2050 scenderà all’1,9% grazie al calo della spesa in combustibili fossili, combinato con l’avvento di sistemi di elettrificazione a basso costo in cui i risparmi sui costi di gestione compenseranno ampiamente gli investimenti necessari sulle reti. Un’evoluzione che si rifletterà nella riduzione del tasso di intensità energetica (la quantità di energia richiesta per unità di PIL), che migliorerà a ritmi del 2,4% l’anno fino al 2050. L’intensità energetica diminuirà più rapidamente di quanto non aumenti il PIL e pertanto, dopo un picco massimo di domanda nel 2030, l’umanità comincerà a consumare meno energia a parità di prodotto».