Energia elettrica staccata a Chernobyl. I russi: sono stati i nazionalisti ucraini. Gli ucraini: colpa dei russi

Iaea preoccupata: la Russia garantisca la sicurezza delle centrali nucleari occupate e l’invio dei dati

[10 Marzo 2022]

Ieri il direttore generale dell’International atomic energy agency che (Iaea), Rafael Mariano Grossi, ha annunciatio che l’Ucraina lo aveva informato che «La centrale nucleare di Chernobyl  era stata disconnessa dalla rete elettrica e aveva perso la fornitura di energia esterna, due settimane dopo che le forze russe avevano preso il controllo del luogo dell’incidente del 1986».

Grossi ha espresso profonda preoccupazione per quanto sta succedendo intorno e all’interno del cadavere radiotattivo della centrale nucleare di Chernobyl: «L’approvvigionamento energetico esterno sicuro dalla rete per tutti i siti nucleari è uno dei sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare che ho delineato in una riunione del Board of Governors dell’Iaea del 2 marzo, convocato per affrontare le implicazioni in materia di sicurezza, protezione e salvaguardie della situazione in Ucraina. Nel caso della centrale nucleare di Chernobyl, tuttavia, l’Iaea ha concordato con l’autorità di regolamentazione ucraina che la sua disconnessione dalla rete non avrebbe un impatto critico sulle funzioni di sicurezza essenziali del sito, dove si trovano vari impianti di gestione dei rifiuti radioattivi. In particolare, per quanto riguarda l’impianto di stoccaggio del combustibile esaurito del sito, il volume dell’acqua di raffreddamento nella piscina è sufficiente per mantenere un’efficace rimozione del calore dal combustibile esausto senza una fornitura di elettricità. Il sito dispone anche di alimentatori di emergenza di riserva con generatori diesel e batterie».

Il ministero della Difesa russo ha accusato «Forze nazionaliste ucraine hanno commesso una provocazione estremamente pericolosa attaccando una sottostazione e linee elettriche che forniscono elettricità alla centrale nucleare di Chernobyl». Le autorità ucraine avevano invece dato la colpa alla Russia, dicendo che quanto sta avvenendo a Chernobyl «Potrebbe mettere l’Europa in pericolo».

Durante un briefing speciale dedicato alla situazione a CHernobyl, il viceministro della difesa russo, Nikolai Pankov, ha detto che «Al momento la parte ucraina sta facendo tutto il possibile per evitare l’organizzazione di lavori di riparazione e restauro. A nostro avviso, ciò conferma ancora una volta il carattere assolutamente deliberato e provocatorio delle azioni dei nazionalisti. Gli specialisti russi hanno assicurato che l’impianto sarà alimentato da generatori diesel di riserva».

Il viceministro dell’energia russo Pavel Sorokin, ha detto che  «L’impianto potrebbe essere collegato alla rete energetica bielorussa per garantire energia su base permanente. Vorremmo sottolineare e avvertire che qualsiasi interruzione del lavoro delle stazioni di compressione, o provocazioni contro di esse, è responsabilità delle autorità ucraine. Questo è il loro obbligo contrattuale, è responsabilità della parte ucraina».

Il direttore generale dell’Iaea ha pero aggiunto che «E’ probabile che la mancanza di alimentazione porti a un ulteriore deterioramento della sicurezza operativa dalle radiazioni nel sito e crei ulteriore stress per circa 210 esperti tecnici e guardie che non hanno potuto ruotare nelle ultime due settimane».

Grossi ha avvertito che «Di giorno in giorno assistiamo a un peggioramento della situazione presso la centrale nucleare di Chernobyl, in particolare per la sicurezza dalle radiazioni e per il personale che gestisce la struttura in circostanze estremamente difficili e impegnative. Ribadisco il mio urgente appello alle forze dell’ordine che controllano efficacemente l’impianto affinché rispettino le procedure interne di radioprotezione, facilitino la rotazione in sicurezza del personale e adottino altre misure importanti per garantire la sicurezza».

Ma Grossi ha fatto notare nuovamente che «L’Iaea negli ultimi giorni ha perso la trasmissione di dati a distanza dai suoi sistemi di sicurezza installati per monitorare il materiale nucleare presso la centrale nucleare di Chornobyl e un’altra centrale nucleare ucraina ora controllata dalle forze russe, la centrale nucleare di Zaporizhzhya. Sono preoccupato per l’improvvisa interruzione di tali flussi di dati verso la sede di Vienna dell’Iaea dai due siti, dove sono presenti grandi quantità di materiale nucleare sotto forma di combustibile nucleare esausto o fresco e altri tipi di materiale nucleare. Il motivo dell’interruzione nella trasmissione dei dati di salvaguardia non è stato immediatamente chiaro. L’Iaea  continua a ricevere tali dati da altri impianti nucleari in Ucraina, comprese le altre tre centrali nucleari. La trasmissione remota di dati dalle apparecchiature di sicurezza dell’Iaea ubicate nei siti nucleari di tutto il mondo è una componente importante della nostra implementazione delle salvaguardie, in Ucraina e nel mondo. Tali sistemi sono installati in diverse strutture in Ucraina, comprese tutte le centrali nucleari, e ci consentono di monitorare il materiale nucleare e le attività in questi siti quando i nostri ispettori non sono presenti. Nonostante fossero in atto norme tecniche per garantire che i dati fossero archiviati localmente, la capacità di archiviazione e lo stato operativo dei sistemi di monitoraggio sono rimasti incerti».

Attraverso queste misure tecniche di salvaguardia, l’Iaea verifica che i Paesi rispettino i loro obblighi legali internazionali di utilizzare materiale e tecnologia nucleare solo per scopi pacifici.

Per quanto riguarda lo stato delle centrali nucleari operative dell’Ucraina, lo State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine (SNRIU) il regolatore ha comunicato all’Iaea che «8  dei 15 reattori del paese sono rimasti in funzione, di cui 2 presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya. I livelli di radiazioni nei siti sono normali». Ma ha aggiunto che «Il sito della centrale nucleare di Zaporizhzhya ha quattro linee elettriche ad alta tensione (750 kV) fuori sede, più un’altra in standby. Due sono state danneggiate e quindi ora a disposizione dell’impianto ci sono due linee elettriche, più quella in stand-by». L’operatore delle centrali ucraine, Energoatom, ha affermato che «Il fabbisogno di energia fuori sede della centrale nucleare potrebbe essere fornito con una linea elettrica disponibile. Inoltre, i generatori diesel sono pronti e funzionali per fornire energia di riserva».

Gossi ha commentato che «Tuttavia, questo è un altro esempio di dove è stato compromesso il pilastro della sicurezza per garantire l’alimentazione elettrica fuori sede dalla rete per tutti i siti nucleari».

Inoltre, il SNRIU ha riferito che «Il trasformatore dell’Unità 6 era stato messo fuori servizio ed era in riparazione d’urgenza dopo che erano stati rilevati danni al suo sistema di raffreddamento a seguito degli eventi del 4 marzo».

I nuovi sviluppi si sono aggiunti alle «Crescenti preoccupazioni dell’Iaea rispetto all’impatto sulla sicurezza, la protezione e le salvaguardie del conflitto in Ucraina sugli impianti nucleari del Paese, comprese le sue 4centrali nucleari in funzione e il sito di Chornobyl».

Nell’ambito della sua nuova iniziativa sull’Ucraina, Grossi ha annunciato la sua presenza oggi ad Antalya, su invito del ministro degli esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu e ha concluso: «Negli incontri, spero di fare progressi sulla questione urgente di garantire la sicurezza degli impianti nucleari ucraini. Dobbiamo agire ora».