Electric boat show: la diffusione dei motori elettrici è un bene per l’ambiente e l’economia italiana

La riconversione delle imbarcazioni da diporto contribuirebbe al raggiungimento del 40% degli obiettivi Net Zero

[12 Maggio 2023]

E’ iniziata oggi all’Idroscalo di Milano la seconda edizione di Electric Boat Show, l’unica manifestazione dedicata esclusivamente all’intera filiera della mobilità elettrica su acqua, che punta a essere «Un importante momento di incontro e confronto per tutti gli attori che ruotano intorno all’intera filiera della navigazione 100% elettrica e tratterà tematiche sia legate alle imbarcazioni di oggi e di domani sia a tutte le infrastrutture necessarie allo sviluppo del settore specifico»

Per la prima volta si potrà toccare con mano e provare le migliori soluzioni legate al nuovo modo di navigare, provare le imbarcazioni 100% elettriche e confrontarsi con i migliori operatori del settore. Infatti, lo scopo principale dell’esposizione è quello di «Favorire lo sviluppo della navigazione elettrica in ogni suo aspetto e dovunque ci sia uno specchio d’acqua navigabile: dal mare ai laghi, dai fiumi ai canali interni alle città, fino ai laghetti artificiali».

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) è partner scientifico dell’Electric Boat Show e, intervenendo all’evento di apertura, il presidente SIMA Alessandro Miani ha sottolineato che «La riconversione delle oltre 570mila imbarcazioni da diporto (di cui il 50% è sotto i 10 metri) oggi presenti in Italia contribuirebbe al raggiungimento del 40% degli obiettivi Net Zero al 2030, come previsto dalla Ue, e alla riduzione degli impatti non solo della navigazione, ma anche dei servizi di rimessaggio e il ripristino degli ecosistemi marini nelle aree portuali La nautica elettrica è anche da stimolo per l’industria a rinnovare l’intera tecnologia navale, per inquadrarla in un’ottica di economia circolare. Le imbarcazioni potranno essere costruite più leggere e resistenti utilizzando materiali eco-compositi innovativi, come le fibre di basalto o di altre rocce vulcaniche, di lino e di bamboo miste a resine riciclabili, o l’alluminio riciclato. Alla stessa maniera, i rivestimenti biocidi utilizzati attualmente per evitare la crescita dello strato biologico sotto gli scafi (biofouling), causa dell’aumento dei consumi energetici, sono in via di sostituzione con prodotti di origine naturale che non danneggiano l’ecosistema acquatico e la annessa catena alimentare».

Miani ha concluso evidenziando che «Il passaggio ai motori elettrici abbatte poi l’inquinamento acustico in mare, con benefici per l’intero ecosistema marino, e comporta anche un balzo sensibile nell’efficienza energetica delle imbarcazioni, portandola da un 8% medio di un mezzo con motore endotermico al 50% di un mezzo elettrico. Sul fronte delle emissioni, l’uso delle imbarcazioni elettriche permette l’azzeramento del rilascio di sostanze nocive tipiche delle barche tradizionali, sia in acqua, sia in atmosfera, come idrocarburi aromatici e alifatici, particolato, polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto e di zolfo, oli minerali, oltre ad una netta riduzione dell’inquinamento acustico generato dai motori endotermici che genera negli animali marini stress e impedisce loro di percepire chiaramente altri suoni, interferendo sia con la comunicazione che con la percezione dell’ambiente, causando effetti negativi sul corteggiamento, e quindi sulla riproduzione, come sulla capacità di segnalare pericoli».