Efficienza energetica e comportamenti individuali e comunitari in Italia

Più virtuose le donne degli uomini, i giovani degli anziani e i condomini delle singole abitazioni

[21 Dicembre 2020]

E’ online il report “L’energia tra valori individuali e comunitari” realizzato dalla Cattedra di psicologia sociale dall’università Statale di Milano e dal Dipartimento unità efficienza energetica dell’Enea nell’ambito della campagna nazionale sull’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal ministero dello sviluppo economico.

Si tratta del secondo capitolo della collaborazione  e il nuovo freport analizza i comportamenti ambientali e i consumi energetici delle famiglie alla luce della psicologia ambientale e delle scienze sociali applicate. All’Enea spiegano che «L’analisi è stata condotta su un campione di residenti in Lombardia di cui sono stati esaminati azioni e interventi messi in atto negli ultimi cinque anni per ridurre la propria bolletta energetica. In particolare lo studio evidenzia come all’interno di un unico nucleo familiare spesso convivano diverse subculture energetiche, derivanti da variabili come genere, età, tipologia di abitazione e impegno sui temi della sostenibilità».

Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento unità efficienza energetica dell’Enea, sottolinea che «Con questa pubblicazione, Enea intende mettere a disposizione uno strumento multidisciplinare per contribuire alla riduzione dei consumi e alla diffusione della cultura dell’efficienza energetica, un settore in cui, oltre alle tecnologie, i cambiamenti comportamentali rivestono un ruolo di primo piano. E per questo, all’interno del nostro Dipartimento, il Laboratorio Strumenti di comunicazione per l’efficienza energetica è impegnato anche nella ricerca trasversale sui temi del behaviour change nel percorso di transizione energetica».

Per quanto riguarda le differenze di genere, dal report emerge che «Anche in Italia, i comportamenti virtuosi sono più diffusi tra le donne che tra gli uomini, in quanto le prime percepiscono in maniera più intensa l’efficacia e l’impatto positivo delle azioni individuali. Questo si traduce in pratiche quotidiane concrete, mentre nel genere maschile prevale lo scetticismo riguardo al reale impatto dei comportamenti sul sistema sociale nel suo complesso».

Lo studio ha consentito di riscontrare approcci diversi alla cultura della sostenibilità anche per fasce di età, «con una maggiore adesione ad un’etica sostenibile e un’apertura più ampia al cambiamento da parte della fascia di età 18-37 anni anche per quanto riguarda i temi della mobilità e della condivisione dei servizi, mentre tra gli over 78 prevale un’attenzione di carattere economico nel minimizzare gli sprechi di acqua ed elettricità».

Inoltre, dal report emerge «La tendenza nel dotarsi di un numero inferiore di apparecchi ed elettrodomestici (-16,3%, a parità di dimensione del nucleo familiare) da parte di famiglie “ad alta sostenibilità”, cioè quelle che dichiarano un approccio valoriale maggiormente orientato alla salvaguardia ambientale».

Differenza sostanziali si riscontrano anche nei comportamenti di chi vive all’interno dei condomini rispetto a chi risiede in abitazioni indipendenti: lo studio fa notare a come il contesto condominiale «si presenti come un ambiente più favorevole a una minor presenza di elettrodomestici e a consumi più orientati all’innovazione. Questo grazie alla metratura più ridotta delle singole abitazioni, alla possibilità di condividere i sistemi di riscaldamento e alla distribuzione geografica dei condomini, decisamente più diffusi nei grandi centri urbani. Le differenze maggiori riguardano gli interventi per ridurre i consumi energetici, messi in atto in misura maggiore nei condomini, dove oltre il 59% degli intervistati ha indicato di aver effettuato almeno un intervento per risparmiare energia negli ultimi cinque anni, contro il 21% di chi vive nelle abitazioni indipendenti. Al contrario, la percentuale di interventi stimolati dagli incentivi economici appare maggiore per chi vive all’interno di abitazioni indipendenti (40%) rispetto a chi abita nei condomini (32%)».

La Bertini conclude: «Dal report emerge quanto sia importante, in termini di efficacia, la possibilità di fornire agli utenti una serie di feedback in tempo reale circa la correttezza dei propri comportamenti, allo scopo di progettare strategie di sensibilizzazione che interagiscano direttamente con i cittadini, attuate attraverso metodologie in grado di iscriversi in tempo reale nel processo e nelle dinamiche quotidiane di utilizzo condiviso e individuale delle fonti rinnovabili».