Ecobonus. Attestato di prestazione energetica: il governo torna sui suoi passi

[9 Agosto 2013]

Marcia indietro del governo sull’Ape (Attestato di prestazione energetica) contenuto nel decreto legge Ecobonus recentemente convertito in legge. La norma prevedeva la nullità dei contratti di compravendita o locazione di immobili in assenza dell’Attestato, il che aveva fatto sollevare dubbi da più parti, ma ora, come ha fatto sapere il  sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, il governo è disponibile a rivederla.

«La norma introdotta dal decreto legge sull’efficienza energetica, recentemente convertito in legge dal Parlamento, che prevede la nullità dei contratti in assenza dell’Attestato di prestazione energetica (Ape), nasce alla luce della reiterata mancata applicazione delle prescrizioni dell’Unione europea in tema di efficienza energetica in edilizia da parte dell’Italia».

In effetti la mancata applicazione ha portato il nostro Paese a una procedura d’infrazione e a una condanna da parte della Corte di Giustizia europea.

«In particolare – spiega il sottosegretario – era stato un emendamento dell’onorevole Pesco del Movimento Cinque Stelle, poi approvato dalla Camera, a disporre che l’Ape fosse allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti».

«In terza lettura al Senato – aggiunge – sono stati accolti due ordini del giorno con cui si impegna il Governo a modificare nel primo provvedimento utile la norma, così da non prevedere l’obbligo di allegare ai contratti in questione l’Ape».

E prosegue: «C’è, quindi, da parte del governo la volontà a modificare l’attuale testo, tornando alla soluzione tecnica scelta in sede di adozione del decreto legge che prevedeva un obbligo di esibizione e consegna dell’Ape da parte del proprietario, attestate da un’apposita clausola inserita nei contratti con cui il conduttore o acquirente dichiaravano di aver ricevuto tale documentazione, pena l’irrogazione di sanzioni amministrative. Questo ce lo chiede l’Unione Europea e rispetto a questo obbligo comunitario dobbiamo necessariamente attenerci» ha concluso Vicari.