Dipingere di nero una pala di una turbina eolica può ridurre del 70% le collisioni dell’avifauna

Quanto sono efficienti le misure di mitigazione per l'energia eolica a favorevole degli uccelli?

[27 Agosto 2020]

Con la costruzione di centrali eoliche sempre più grandi, si prevede un aumento del numero di uccelli uccisi dalle turbine eoliche, un problema che va ad aggiungersi ai possibili impatti su alcuni habitat. Ma lo  studio “Paint it black: Efficacy of increased wind turbine rotor blade visibility to reduce avian fatalities”, pubblicato su Ecology and Evolution da un team di ricercatori del Norsk institutt for naturforskning (NINA)  e del Lake Ånnsjön Bird Observatory svedese semba aver trovato un rimedio sorprendente.

Come spiega il principale autore dello studio, il norvegese Roel May del NINA, «Fortunatamente, ci sono misure efficienti in termini di costi che possono essere messe in uso per ridurre il rischio di collisioni degli uccelli» e insieme ai suoi colleghi ha studiato e documentato l’effetto di diverse misure di mitigazione eolica.

May sottolinea che «In uno dei nostri studi nell’impianto eolico di Smøla abbiamo visto che la mortalità è diminuita del 70% dopo aver verniciato di nero una delle tre pale del rotore. L’aumento del contrasto rende le turbine eoliche più visibili per gli uccelli, in modo che possano evitare la collisione».

Al NINA fanno notare che questa misura avrà un grande significato quando si tratterà di ridurre il rischio di collisioni per le aquile di mare coda bianca (Haliaeetus albicilla), una specie particolarmente protetta in Norvegia, e diverse altre specie.

Il parco eolico si Smøla si trova sulla costa occidentale della Norvegia ed è composto da 68 turbine su un’area di 18 Km2, facendone uno dei più grandi parchi eolici onshore della Norvegia. May spiega che «La collisione di uccelli, specialmente rapaci, è una delle principali preoccupazioni ambientali legate allo sviluppo dell’energia eolica. In Norvegia, 6 – 9 aquile di mare coda bianca vengono uccise ogni anno all’interno della centrale eolica di Smøla e  questo ha causato opposizione e conflitto».

May spiega che nel caso studiato  «La verniciatura delle pale del rotore richiedeva risorse, poiché le turbine eoliche erano già installate. Tuttavia, se la verniciatura viene eseguita prima della costruzione, sia il costo che la mortalità degli uccelli si ridurranno».

L’aspettativa è che questo design riduca il cosiddetto motion smear, rendendo le lame più visibili agli uccelli. May ha detto che «Il concetto di ridurre il motion smear delle pale rotanti si è basato su esperimenti di laboratorio condotti negli Stati Uniti all’inizio del secolo. i risultati sono incoraggianti, ma sono necessari ulteriori test in diversi parchi eolici per rendere i risultati più solidi. Sebbene abbiamo riscontrato un calo significativo nei tassi di collisione degli uccelli, la sua efficacia potrebbe essere specifica del sito e per la specie. Al momento c’è  interesse per effettuare test in Olanda e in Sudafrica».

E‘ noto che degli uccelli entrano in collisione con le pale del rotore,  ma è stata data  molta meno attenzione al rischio di collisione di uccelli con le torri delle turbine e a come mitigare questo rischio. Nella centrale eolica di Smøla, i ricercatori del NINA hanno esaminato l’effetto della verniciatura di parti delle torri delle turbine. Un altro autore dello studio, Bård Stokke, snche lui del NINA, spiega: «Abbiamo dipinto di nero la parte inferiore di 10 torri delle turbine. Questo ha ridotto la mortalità della  pernice bianca nordica di quasi il 50% rispetto alle turbine eoliche non verniciate nella stessa area».

A differenza degli essri umani, molti uccelli sono in grado di vedere la luce ultravioletta. In uno studio pilota realizzato al di fuori della centrale eolica, May ei suoi colleghi hanno testato potenti lampade con luce ultravioletta e viola per capire se potevano scoraggiare gli uccelli dall’area illuminata e hanno monitorato l’area dal tramonto all’alba, hanno scoperto che «Gli uccelli erano meno attivi e aumentavano la loro altitudine di volo. La luce ultravioletta ha avuto il maggior effetto, ma l’altitudine di volo era solo 7 metri più alta del solito, il che non è molto dato le dimensioni di una pala di rotore (40-50 m)». May ammette: «Anche se i risultati sono promettenti, c’è ancora del lavoro da fare fino a quando non avranno un design completamente funzionale che può essere applicato su una turbina eolica, con un effetto documentato sul campo».

Le centrali eoliche possono anche essere rese più bird friendly evitando l’installazione delle turbine eoliche all’interno di aree con forti corrente ascensionali, che attirano i rapaci in volo. I rapaci entrano in collisione più frequentemente con le turbine eoliche installate in queste aree, come creste montuose  con un elevato sollevamento orografico o un terreno pianeggiante con elevato sollevamento termico.

Per identificare gli elementi del territorio con un maggiore rischio di collisione, Frank Hansen del NINA ha sviluppato uno strumento di micro-localizzazione GIS per identificare le aree delle correnti ascensionali e calcolare le velocità della corrente ascensionale sulla base di modelli open source del terreno, dati climatici e dati di telerilevamento. Lo strumento, che è stato testato e verificato in impianti eolici esistenti sia a Gibilterra che sull’isola di norvegese di Hitra , consente di determinare dove è meglio installare le turbine eoliche per minimizzare il rischio di collisioni degli uccelli.

Hanssen fa notare che «Come previsto, i nostri studi a Hitra e nella Gibilterra spagnola confermano che le correnti ascensionali orografiche sono più predominanti delle correnti ascensionali termiche alle latitudini settentrionali, mentre le correnti ascensionali sono più predominanti delle correnti ascensionali orografiche alle latitudini meridionali. Lo strumento di micrositing GIS può contribuire a un posizionamento delle turbine eoliche più favorevole agli uccelli».

La strada verso un futuro più sostenibile porta a un aumento continuo della domanda di energia eolica e per avere costi ambientali il più bassi possibile per kWh di energia eolica il suo sviluppo dovrebbe concentrarsi in aree più grandi con buone condizioni di vento, infrastrutture sufficienti e con minimi conflitti ambientali. Al NINA evidenziano che «Questo richiede che la pianificazione, l’istituzione e il funzionamento degli impianti eolici siano basati maggiormente sulla conoscenza e che si applichi la gerarchia di mitigazione a tutte le fasi, dalla pianificazione alla disattivazione dell’impianto eolico. Questa gerarchia suggerisce che si dovrebbe prima evitare, quindi minimizzare e ridurre, quindi ripristinare e, come ultima risorsa, compensare gli impatti negativi».  In futuro, in Norvegia Il governo applicherà richieste più severe per le indagini ambientali durante la revisione delle nuove concessioni.  May  conclude: «Penso che un monitoraggio accurato prima e dopo la costruzione e l’applicazione attiva di misure di mitigazione consentiranno di evitare aree potenzialmente conflittuali e di ridurre al minimo gli effetti negativi nelle aree del piano. Sia l’industria che il governo dovrebbero assumersi la responsabilità e fare  del “natural wind power” lo standard norvegese».

Martin Harper, direttore della Royal Society for the Protection of Birds (Rspb), la più grande organizzazione per la protezione degli animali in Europa, ha accolto favorevolmente lo studio, ma ha ricordato su BBC News che «La priorità rimane quella di evitare di posizionare parchi eolici dove c’è un rischio per la fauna selvatica, come gli uccelli. E’ importante ricordare che lo sviluppo dei parchi eolici è necessario per un avvenire in armonia con la natura. Le turbine eoliche sono la tecnologia giusta quando troviamo i posti giusti per loro, quindi studi come questo sono preziosi e si basano, una volta identificati i luoghi adatti per i parchi eolici, sulla nostra comprensione di quale ulteriore mitigazione potrebbe essere utilizzata. Come riconosce il rapporto, e è stato studiato un singolo sito e deve essere fatto un ulteriore lavoro, quindi saremmo interessati a vedere più ricerche in questo settore».

Intervistato da BBC News, un portavoce di Siemens Gamesa ha detto che «E’ un problema da prendere in considerazione da parte degli sviluppatori e operatori di parchi eolici, piuttosto che dai produttori. Non prendiamo parte alla gestione in corso di un parco eolico, quindi non abbiamo familiarità con i casi di bird strike. Ma potremmo produrre secondo una specifica stabilita dagli sviluppatori».

Una portavoce di ScottishPower Renewables, che gestisce in Scozia il più grande impianto onshore del Regno Unito, il parco eolico di Whitelees da 539 MW, ha definito lo studio «Uno sviluppo decisamente interessante. Il nostro approccio allo sviluppo dei parchi eolici tiene conto fin dall’inizio della popolazione di uccelli locale. Questo include un’attenta pianificazione per assicurarci prima di tutto di scegliere i siti giusti e lavoriamo anche a stretto contatto con enti del calibro di Rspb e Scottish Natural Heritage per assicurarci di fare tutto il possibile per proteggere la fauna locale».

May conclude: «Vorrei che gli sviluppatori di parchi eolici adottassero misure di mitigazione, come la pala verniciata, dove è stato dimostrato che i bird strike sono un problema. Se fatto prima della costruzione, sarà una misura molto conveniente che può aiutare a ridurre i conflitti inutili. Quel che non è stato ancora testato, è se altri modelli di pale del rotore (ad esempio le punte rosse delle pale utilizzate per avvertire l’aviazione) potrebbero essere ugualmente efficaci. Eventuali miglioramenti (o co-benefici) del progetto potrebbero essere di interesse per ulteriori studi. Questo tuttavia non preclude l’implementazione del progetto attuale».