Decarbonizzazione: a Berlino il G7 accelera. Soddisfatto Cingolani

Stop ai sussidi internazionali ai combustibili fossili entro il 2022 e a quelli interni entro il 2025

[27 Maggio 2022]

A chiusura dell’incontro dei ministri clima, energia e ambiente del G7 (Germania, Francia, Italia, Giappone, Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna). tenutosi ieri e oggi a Berlino, è stato trovato l’accordo per accelerare la decarbonizzazione del settore elettrico al 2035 e, in una dichiarazione all’ANSA e alla Rai, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha detto che «E’ stata una discussione estremamente densa e ne esce un comunicato buono, totalmente condiviso, che rappresenta un passo avanti rispetto al G20 dell’anno scorso, rispetto all’ultimo G7 e alla Cop 26. Ricordiamoci sempre che sono eventi internazionali, dove non possono esserci stravolgimenti da una puntata alla successiva, ma direi che è uscito un lavoro di concertazione molto buono e possiamo essere molto soddisfatti. E’ importante la connessione evidente fra politica estera e politica climatica».

Secondo il ministro dell’economia tedesco, il verde Robert Habeck, «Si è deliberato su come il G7, in quanto forti nazioni industrializzate, può dare il proprio contributo alla promozione dell’eliminazione della produzione di energia elettrica a carbone e alla decarbonizzazione del traffico stradale». La ministra dell’ambiente tedesca Steffi Lemkea – anche lei dei Grünen – ha espresso la speranza per «Un accordo su standard obbligatori per l’estrazione mineraria offshore e un accordo di protezione per l’Antartide, nonché un aumento del quadro finanziario per le misure di protezione della biodiversità».

Nel documento finale i ministri del G7  riconoscono che «La diversificazione degli approvvigionamenti gas dalla Russia è una risposta di breve termine» alla quale però non bisogna legarsi per il medio e lungo periodo creando nuove dipendenze fossili.

Luca Bergamaschi, co-fondatore e direttore esecutivo politiche internazionali del think tank ECCO, ha commentato: «La decarbonizzazione del settore elettrico al 2035 è un nuovo grande impegno per l’Italia. Ciò equivale a ridurre drasticamente il ruolo del gas attraverso un aumento esponenziale delle rinnovabili, delle reti elettriche, dei sistemi di accumulo e di quelli di gestione intelligente della domanda. Questo permetterà di ridurre il fabbisogno di nuove importazioni di fonti fossili, di tenere sotto controllo i costi riducendo l’esposizione alla volatilità dei prezzi del gas ed evitare il ricorso a razionamenti nel settore industriale in caso di shock, preservando l’apparato produttivo e occupazionale».

Per quanto riguarda i trasporti, a Berlino i ministri del G7 si sono impegnati ad aumentare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, aumentando la vendita di veicoli a zero emissioni. Secondo ECCO, «Una spinta forte e comune viene data per la prima volta al supporto della decarbonizzazione dei settori dell’acciaio, del cemento e della plastica. Vengono inoltre presi nuovi impegni per promuovere la decarbonizzazione degli edifici e dei sistemi di riscaldamento».  Inoltre, I Paesi G7 si impegnano a porre fine ai sussidi internazionali alle fonti fossili entro la fine del 2022, eccetto in casi limitati che devono rimanere in linea con l’obiettivo di 1,5° C dell’Accordo di Parigi. Ecco ricorda che «Questo impegno riprende quello della COP26 ma con l’inclusione ora del Giappone. A livello domestico, i membri del G7 concordano su una tabella di marcia per l’eliminazione dei sussidi fossili al 2025 che prevede più trasparenza sui passi intrapresi e inventari da presentare nel 2023».

Per Matteo Leonardi, co-fondatore e direttore esecutivo politiche nazionali di ECCO, «Questo G7 getta le basi per la definizione di un’agenda di trasformazione profonda di tutti i settori dell’economia. Gli impegni presi a Berlino confermano la necessità di uscire dalla generazione a gas nel settore elettrico quale pilastro per la decarbonizzazione di tutti i settori: civile, trasporti e industria. Il 2035 è vicino, serve un’innovazione non solo nelle tecnologie ma nel disegno del mercato stesso, il superamento del capacity market e la coerenza della governance dell’energia. Questo include la riforma fiscale dei prodotti energetici. L’innovazione e gli investimenti che verranno mobilitati per questi obiettivi costituiranno la base per costruire una sostenibilità sociale della decarbonizzazione».

Sul fronte della cooperazione internazionale, i ministri G7 hanno identificato nelle “Piattaforme per la transizione energetica giusta” veicoli che permetteranno ai Paesi beneficiari di identificare le priorità progettuali e di attirare i finanziamenti necessari. Mentre serve ancora tempo per delineare perimetro e contenuti del “Club del Clima” fortemente sostenuto dal cancelliere socialdemocratico tedesco Olaf Scholz.

All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Indonesia, che attualmente detiene la presidenza del gruppo G20, ma ECCO conclude facendo notare che «In un anno in cui è stato fortemente indebolito il G20 come forum multilaterale, la leadership del G7 è fondamentale. Manca ancora l’obiettivo comune di uscita dal carbone al 2030 e una rinnovata collaborazione con le grandi economie emergenti. Il G7 oggi più che mai resta un foro chiave per la solidarietà internazionale in vista della COP27 di Sharm el-Sheikh. Perciò è essenziale che i leader concordino nuovi impegni finanziari per la transizione energetica giusta delle economie emergenti e per le perdite e i danni del cambiamento climatico nei paesi più vulnerabili».