Danni senza precedenti ai tre gasdotti russi Nord Stream. Sabotaggio?

Stimare il livello dei danni e i tempi di riparazione per Nord Stream è attualmente impossibile

[27 Settembre 2022]

L’operatore russo del gasdotto Nord Stream ha confermato l’allarme lanciato dai governi danese e tedesco: «La distruzione avvenuta lo stesso giorno in una sola volta su tre pipeline dei gasdotti offshore del sistema Nord Stream non ha precedenti. Non è ancora possibile stimare i tempi del ripristino dell’infrastruttura di trasporto del gas»,  .

Il Nord Stream 1 ha fornito gas all’Unione europea fino alla fine di agosto, quando la Russia ha ridotto i rifornimenti, adducendo difficoltà tecniche derivanti dalle sanzioni occidentali.

Ieri le autorità danesi avevano individuato una fuga di gas vicino all’isola di intorno al sito. La scoperta è avvenuta poco dopo che il gasdotto Nord Stream 2, inutilizzato, aveva subito una drastica perdita di pressione durante la notte. Le autorità tedesche e danesi stanno indagando sugli incidenti, ma il governo di Berlino ha gia detto di credere che il gasdotto sia stato danneggiato da un sabotaggio e che l’attacco potrebbe essere stato effettuato dall’Ucraina, o dalla Russia, nel tentativo di attribuire la colpa a Kiev. Nonostante i gasdotti non siano attualmente operativi, sono ancora pieni di gas pressurizzato.

Il portavoce di Nord Stream Ulrich Lissek ha spiegato che «E’ stato individuato un grande campo di bolle vicino a Bornholm. Il gasdotto non è mai stato in uso, è stato solo preparato per il funzionamento tecnico e quindi riempito di gas».

Ma oggi l’autorità marittima svedese ha segnalato perdite sul gasdotto Nord Stream 1 a nord-est dell’isola di Bornholm, in acque svedesi e danesi. E il portavoce  dell’amministrazione marittima svedese (SMA) ha confermato: «Ci sono due fughe di gas sul Nord Stream 1: una nella zona economica svedese e una nella zona economica danese. Sono molto vicine l’una all’altra». Un altro portavoce della SMA ha detto alla Reuters che le autorità svedesi stanno attuando «Un controllo extra per assicurarsi che nessuna nave si avvicini troppo al sito».

Oggi il quotidiano tedesco Tagesspiegel scrive che i gasdotti  Nord Stream potrebbero essere stati danneggiati da attacchi: «Una perdita di pressione nei due gasdotti avvenuta in rapida successione potrebbe essersi verificata a causa di un’azione mirata».

Secondo gli esperti, le riparazioni su entrambi i gasdotti potrebbero richiedere diversi anni. Lissek ha avvertito che «Sarebbe complicato determinare le ragioni del calo di pressione a causa del regime delle sanzioni e alla mancanza di personale sul campo».

Dmitri Peskov, iIl portavoce del presidente russo Vladimnr Putin, ha detto che «Questa è una situazione del tutto senza precedenti che richiede un’indagine urgente. Siamo molto preoccupati per questa notizia. Al momento nessuna opzione può essere esclusa».

Rispondendo a una domanda se il Cremlino pensa che si tratti di un sabotaggio, Peskov ha detto: «Ovviamente, c’è stata una sorta di distruzione delle pipeline. E per quanto riguarda la causa, non possiamo escludere alcuna opzione prima che i risultati delle indagini siano disponibili».

Il portavoce di Putin ha sottolineato che «Si tratta senza dubbio di una questione che tocca la sicurezza energetica dell’intero continente europeo» e ha aggiunto che l’operatore russo assicura il contatto sulla questione tra Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Per il Presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, ci sono «Troppe coincidenze in un periodo così delicato, adesso iniziamo a dubitare su tante cose. Rimanga lo Stato di Allerta Ue. Ad oggi si stanno verificando le cause dell’accaduto analizzando notevoli variabili che possono compromettere il funzionamento dei gasdotti. Problemi analoghi ci sono stati anche anni fa in Kazakistan con uno dei campi petroliferi Offshore più grandi al mondo chiamato Kashagan, ma non c’era una guerra in corso e pressioni geopolitiche tra le parti. Solitamente in queste situazioni oltre alla pressione delle pipelines si analizzano le temperature sottomarine, considerando che il Mar Baltico in questi periodi non scende ancora a livelli problematici e poi i gasdotti del Mare del Nord sono costruiti con le tecniche più avanzate, specialmente il Nord-Stream 2. Il Governo danese ha elevato il livello di allerta. Che rimanga l’allerta, qualche settimana fa si parlava di mancata manutenzione a diverse turbine, oggi di pipelines che perdono pressione e gas. La cosa inizia ad essere preoccupante, stiamo parlando di due tra le infrastrutture di collegamento tra le più avanzate al mondo, anche se Nord Stream 1ha pompato gas per la prima volta nel 2011».

Intanto, in poche ore il prezzo del metano al mercato TTF di Amsterdam in ha avuto uno rialzo di 10 punti attestandosi a 189,49 €/Mwh e Marsiglia ammette: «E’ evidente che non riusciamo a reggere il mercato con la concomitanza di eventi come questi, speculazione, problematiche tecniche e ipotesi di attacchi e sabotaggi portano la volatilità finanziaria a livelli incontrollabili sul versante internazionale. Continueremo nelle prossime ore a monitorare la situazione».