Carburanti marittimi più puliti: accordo Europarlamento – Consiglio Ue
T&E: accordo che dovrebbe essere di ispirazione per il resto del mondo. Ma attenti alle scappatoie
[23 Marzo 2023]
Secondo l’European Environment Agency (EEA), nel 2019, i trasporti nell’Unione europea sono stati responsabili di circa un quarto delle emissioni totali di CO2, il 14% delle quali proveniva dalla navigazione marittima. Il “pacchetto Fit for 55 in 2030“, il piano Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con la legge europea sul clima, contiene nuove regole sull’infrastruttura per i carburanti alternativi e sui carburanti marittimi. Oggi, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio che «Stabilisce uno standard sui carburanti per le navi per orientare il settore marittimo dell’Ue verso l’adozione di carburanti rinnovabili e low carbon la decarbonizzazione».
Secondo il relatore, il democristiano svedese Jörgen Warborn del Partito Moderaterna (PPE), «Questo accordo stabilisce di gran lunga il percorso più ambizioso al mondo verso la decarbonizzazione marittima. Nessun’altra potenza globale ha elaborato un quadro così completo per affrontare le emissioni marittime. Questo è davvero rivoluzionario. Questo regolamento costringerà anche gli altri a muoversi. L’Europa farà la sua giusta parte, ma i cittadini e le aziende europee non dovrebbero pagare il conto per gli sforzi per il clima del mondo intero. Garantiamo al settore regole e prevedibilità a lungo termine, in modo che osino investire. Le compagnie di navigazione e i porti possono concentrare le proprie risorse per fornire i maggiori benefici climatici e il miglior rapporto qualità-prezzo. Questo protegge i posti di lavoro dei marittimi, dei lavoratori portuali e dei lavoratori nel settore delle esportazioni e costituisce un esempio da seguire per gli altri Paesi».
Nel confronto con il Consiglio Ue, , gli eurodeputati sono riusciti a garantire che «Le navi dovranno ridurre gradualmente le emissioni di gas serra tagliando la quantità di gas serra nell’energia che utilizzano (al di sotto del livello del 2020 di 91,16 grammi di CO2 per MJ) del 2% a partire dal 2025 , 6% a partire dal 2030, 14,5% a partire dal 2035, 31% a partire dal 2040, 62% a partire dal 2045 e 80% a partire dal 2050». Questo si applicherebbe alle navi di stazza lorda superiore a 5000 tonnellate, che in linea di principio sono responsabili per il 90% delle emissioni di CO2 e per tutta l’energia utilizzata a bordo nei o tra i porti dell’Ue, nonché per il 50% dell’energia utilizzata nei viaggi in cui il porto di partenza o di arrivo è al di fuori dell’Ue o nelle regioni ultraperiferiche dell’Ue».
Per Delphine Gozillon, sustainable shipping officer di Transpoer & Environment (T&E), «La decisione di oggi segna l’inizio della fine dei combustibili sporchi nelle spedizioni. L’Ue sta tracciando la strada con il più ambizioso pacchetto di leggi sullo shipping ecologico mai adottato. Questo successo dovrebbe ispirare altri Paesi a fare lo stesso».
T&E evidenzia che «La legge marittima FuelEU dell’Ue, concordata da tutti gli organismi e gli Stati membri dell’Ue, invia un segnale forte ai potenziali investitori e fornitori di carburante per iniziare a produrre questi carburanti verdi per la navigazione. Gli e-fuel sono una delle uniche opzioni che la navigazione ha per decarbonizzare, dove l’elettrificazione diretta per molte navi non è possibile».
Inoltre, i deputati europei hanno avuto l’assicurazione che la Commissione Ue rivedrà le regole entro il 2028 per decidere se estendere i requisiti di riduzione delle emissioni alle navi più piccole o aumentare la quota di energia utilizzata dalle navi provenienti da Paesi terzi.
Su pressione dell’Europarlamento, l’accordo concede più crediti, come incentivo, sotto forma di compensazione delle emissioni agli armatori che utilizzano combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) dal 2025 al 2034. L’accordo prevede anche un obiettivo di utilizzo del 2% di combustibili rinnovabili a partire dal 2034 se la Commissione segnalerà che nel 2031 gli RFNBO ammontano a meno dell’1% nel mix di combustibili.
T&E fa notare che «L’accordo finale prevede anche obiettivi di intensità di gas serra più severi, nonché un bonus per l’utilizzo di e-fuel verdi fino al 2035, con il cosiddetto “moltiplicatore 2”. Questo dovrebbe rendere gli e-carburanti più attraenti da utilizzare dall’entrata in vigore del regolamento nel 2025».
Secondo l’accordo preliminare, «A partire dal 2030, le navi portacontainer e le navi passeggeri saranno obbligate a utilizzare l’alimentazione a terra per tutte le esigenze di elettricità mentre sono ormeggiate in banchina nei principali porti dell’Ue». Una norma che verrà applicata anche al resto dei porti dell’Ue a partire dal 2035, se questi porti dispongono di un’alimentazione a terra. Questo dovrebbe ridurre notevolmente l’inquinamento atmosferico nei porti. Verranno concesse alcune esenzioni, come la permanenza in porto per meno di due ore, l’utilizzo della propria tecnologia a emissioni zero o l’effettuazione di uno scalo in porto a causa di circostanze impreviste o emergenze».
Però T&E avverte che «Le scappatoie rischiano di lasciare i biocarburanti e i carburanti a basse emissioni di carbonio nello scantinato». Per questo T&E ha invitato l’Ue a risolvere questi problemi quando rivedrà la legge entro il 2028».
L’accordo informale sulle norme per i combustibili marittimi sostenibili deve ancora essere approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio e dalla Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento, quindi dal Parlamento e dal Consiglio nel loro insieme.