Numeri di Eurostat che fornisce anche la fotografia generale dell’Ue per il 2018

Batterie e accumulatori, l’Italia arranca nella raccolta differenziata

Gi ultimi dati disponibili indicano che l’Italia ha immesso 25.268 tonnellate di batterie e accumulatori e ne ha raccolte 9.488

[3 Agosto 2020]

Raccolta batterie accumulatori

Sulla raccolta differenziata di batterie e accumulatori l’Italia arranca. Gi ultimi dati disponibili indicano che l’Italia ha immesso 25.268 tonnellate di batterie e accumulatori e ne ha raccolte 9.488, pari ad una percentuale del 36%. E se è vero che la parte che dal raccolto, viene avvia al riciclo, entra in una filiera di eccellenza come certifica il Cobat, va detto che le maglie nere dell’Ue sono Estonia e Cipro (entrambe al 30%) e Portogallo (31%). E che quindi nel nostro Paese si può fare molto di più. Visto che i “campioni” della raccolta sono (superando l’obiettivo europeo del 45%) la Croazia (96%), la Polonia (81%), il Lussemburgo (69%) e il Belgio (62%). Numeri di Eurostat che fornisce anche la fotografia generale dell’Ue per il 2018: immesse sul mercato 191.000 tonnellate di batterie portatili e accumulatori e gestite 88.000, per una percentuale del 48% (che negli anni è cresciuta costantemente considerando che nel 2011 era del 35%).

Nel dettaglio, per quanto riguarda l’efficienza del riciclo viene calcolata per le differenti tipologie di batterie e prende in considerazione non solamente le batterie e accumulatori portatili ma anche quelle proveniente dal settore industriale e dell’automotive. L’efficienza di riciclo delle batterie e accumulatori al piombo supera il 65% in tutti gli Stati membri. Nel caso delle batterie nichel-cadmio supera il 75% in quasi tutti gli Stati. Infine, per gli altri tipi di batterie, l’efficienza nel 2018 supera il 50% in tutti gli Stati in cui si hanno dati disponibili.

Va però detto che a causa dell’ampia gamma di batterie esistenti e dei vari componenti metallici di cui sono realizzate, esistono specifici processi di riciclaggio proprio per ciascun tipo di batteria. A questo proposito, la direttiva sulle batterie distingue tra batterie al piombo acido , batterie al Ni-Cd (nichel-cadmio) e altre batterie.

Contrariamente ai dati di vendita e raccolta, quando si tratta di riciclaggio di batterie e accumulatori – spiega Eurostat nel rapporto – non viene fatta alcuna distinzione tra batterie portatili e batterie industriali / automobilistiche. Pertanto, non è possibile determinare il tipo di batterie una volta spedite all’impianto di riciclaggio. Di conseguenza, le quantità di rifiuti di pile e accumulatori che entrano nel processo di riciclaggio sono molto più elevate delle vendite registrate e degli importi di raccolta, che includono solo pile e accumulatori portatili.

La differenza tra la vendita e la raccolta di batterie portatili (tutti i tipi) e il riciclaggio delle batterie al piombo acido è particolarmente evidente. A livello dell’UE, nel 2018 sono state immesse sul mercato – come detto sopra –  circa 191.000 tonnellate di batterie e accumulatori portatili di diversi tipi, mentre circa 1,4 milioni di tonnellate di batterie al piombo acido (frazioni di input per il riciclaggio) sono entrate nei processi di riciclaggio nell’UE nel 2018. Ciò suggerisce – conclude questa parte del rapporto – che le batterie al piombo acido per il riciclo provengono principalmente dal settore automobilistico.