A breve una rete che sfiora quota mille impianti, mentre i teutonici sono fermi a 918

Auto a metano, in Italia distributori da record: sorpasso sulla Germania

[14 Febbraio 2014]

In Italia a breve saranno mille i distributori di metano per auto ma tale notizia, per quanto positiva e che ci pone al primo posto in Europa dopo aver scavalcato la Germania, ferma a 918 impianti, non deve far dimenticare che vi sono zone del paese come il Friuli-Venezia-Giulia, Liguria, Basilicata, Molise, Calabria e Sicilia con pochi impianti con una notevole scarsità di impianti oppure zone di altre regioni poco servite, come ad esempio fra Roma e Grosseto e la provincia di Trento. Quindi una situazione a “macchia di leopardo” certamente non ideale alla pari della carenza di impianti autostradali, spesso realizzati al risparmio avendo l’idea di un parco vetture limitato col risultato che oggi capita spesso agli utenti di dover fare lunghe code ai pochi distributori autostradali aperti.

A ciò si deve aggiungere la tuttora mancanza del self-service per il metano che consenta di avere, come da sempre avviene nel resto d’Europa, impianti aperti 24h su 24h e con possibilità di pagamento come per gli altri carburanti liquidi in self-service. La normativa e il realtivo decreto attuativo, che pare sia in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale andando a modificare il D.M. 11.9.2008 in cui si era introdotto il “self servito”, appare assai burocratica e non è detto che ponga rimedio ad una situazione di arretratezza normativa che penalizza oltremodo chi vuole viaggiare dando un contributo alla salvaguardia dell’ambiente e al proprio portafoglio. Normativa che peraltro non risolve la circostanza che molti impianti aperti anche di recente hanno ritenuto opportuno installare erogatori non adeguati per il self per il metano, pure essendo le caratteristiche note dal citato D.M. di quasi sei anni fa, quindi l’adeguamento della rete alle nuove norme in uscita rischia di trascinarsi per molto tempo.

Alle situazioni sopra esposte, rimane in ogni caso irrisolta la questione dell’adeguamento delle distanze minime italiane a quelle europee, alle tedesche in particolare, come veniva indicato nel “Libro bianco sul metano per autotrazione” del 30.9.2009 (pag. 91). Inoltre in Italia risultano vietati quegli impianti compatti, composti da compressore ed erogatori in un unico blocco, che invece vengono utilizzati in impianti nel resto d’Europa specie in posti di dimensioni ridotte. Il tutto contornato da procedure burocratiche, al limite della pedanteria, e da un groviglio autorizzativo emblematico della notoria asfissiante burocrazia italica, che trascinano spesso per anni l’apertura di nuovi distributori di metano, se non addirittura ne impediscono l’apertura, come spesso capitato in passato.

di Metanoauto.com