Associazione energetica per i Brics? La Russia rilancia il progetto

Banca delle riserve energetiche per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica

[27 Maggio 2015]

Un anno fa, al summit dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) di Fortaleza, in Brasile, la Russia propose dio fondare un’Associazione Energetica tra i 5 grandi Paesi emergenti dicendo che potrebbe contribuire ad istituire la Banca delle riserve di combustibili e l’Istituto delle politiche energetiche dei Brics, con l’obiettivo, rilanciato oggi dall’agenzia Ria Novosti, di «Rafforzare la sicurezza energetica di ogni Paese membro del gruppo».

Mosca, in previsione del summit Brics che si terrà a Ufa, sta esaminando proprio il dossier sicurezza energetica e come stabilizzare il settore energetico mondiale, sconvolto da quel che accade nel mondo e dai trend dei mercati mondiali degli idrocarburi. Il presidente dell’Istituto dell’energia e delle finanze russo, Vladimir Feiguin, che partecipa al gruppo di lavoro dei Brics, è convinto che «Gli obiettivi fissati riflettono gli interessi dei Brics  di regolare le questioni relative alla sicurezza energetica e dimostrano a tutto il mondo che gli interessi dei consumatori e dei fornitori di idrocarburi si intrecciano. Esistono diverse iniziative che saranno senza dubbio formulate dalla parte russa. E’ previsto, in particolare, di fondare l’Associazione Energetica dei Brics. Il gruppo riunisce dei grossi consumatori e dei grossi fornitori di risorse energetiche. I consumatori e i fornitori hanno, secondo l’opinione generale, degli interessi opposti.  Ma questo è un approccio traballante. Esistono dei settori nei quali possono e debbono cooperare. Questi riguardano le regole eque di mercato, la cooperazione, la stabilità. La Russia si è sempre pronunciata, in quanto grosso fornitore, per prezzi trasparenti e ben fondati ed in gran parte stabili, piuttosto che molto elevati».

La Banca delle riserve di combustibili e le altre istituzioni dovrebbero permettere ai Brics di tenere sotto controllo i prezzi mondiali del petrolio e, quindi, di prevenire il crollo del mercato mondiale e – cosa che i russi non dicono – i “giochetti” dell’Arabia Saudita che avrebbe usato il greggio come arma geopolitica per indebolire Russia ed Iran (con effetti collaterali in Paesi come il Venezuela).

E’ però improbabile che l’Associazione Enegetica dei Brics possa far concorrenza all’Opec, ma i russi dicono che comunque «Nel mondo ci sarà una nuova concezione integrata della sicurezza energetica».

Per Vladimir Kolotov, dell’Istituto Ho Chi Minh dell’università di Stato di San Pietroburgo, «E’ possibile che la Reserve Bank dei combustibili  svolga un suo ruolo di regolamentazione dei problemi all’interno dei Brics, se un partner si scontra con delle difficoltà, gli altri avranno un meccanismo di azione  formulato chiaramente.  Questo, in prospettiva, impedirà di utilizzare le risorse energetiche come un elemento di pressione politica. Bisogna accumulare le risorse ed eliminare i rischi. SE procediamo cooperando con altri Paesi, il successo sarà sensibilmente più probabile».