Arpat: 5G come abilitatore alla transizione energetica

Il 5G diventa una tecnologia abilitante come l’elettricità, che consente di fare anche cose che prima non si facevano o che prima non si pensavano

[16 Settembre 2021]

La transizione digitale è una delle chiavi principali del PNRR insieme alla transizione ecologica, due aspetti fortemente connessi ed il 5G rappresenta la tecnologia principale per attuare tutti i nuovi servizi collegati

Le indicazioni dell’Unione europea

Attualmente la digitalizzazione sta conducendo le fasi di transizione anche verso nuovi scenari di organizzazione sociale. Da questo punto di vista il digitale sarà fondamentale e determinante per raggiungere quelli che sono gli obiettivi molto ambiziosi del Green Deal Europeo e dei SDG (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030.

Le “nuove” soluzioni digitali sono dei potenti abilitatori per uno sviluppo sostenibile che vuole significare economia circolare e decarbonizzazione dei processi. I prossimi anni saranno decisivi per il nostro paese che deve superare il dislivello tecnologico/digitale che lo contraddistingue rispetto agli altri paesi dell’Unione europea (Ue).

A tale proposito anche nel PNRR sono confermati gli intenti ed i proponimenti esposti dalla Commissione Europea nella comunicazione 2030 Digital Compass “The European Way to the Digital Decade” obbligando gli stati membri a degli obiettivi sfidanti che sono, semplificando, 1GB al secondo per tutti ed il segnale 5G per tutti in tutte le aree dei territori nazionali.

Il documento del PNRR, essendo coerente con Digital Compass, fornisce indicazioni per il superamento del divario digitale – digital devide, delle competenze digitali, della diffusione del 5G e della diffusione della fibra. La trasformazione verde e quella digitale sono indissociabili per cambiare la traiettoria verso un paese che dovrà essere più sostenibile.

Come abbiamo già illustrato in precedenti articoli, il 5G rappresenta un volano per la crescita in molteplici settori, dai trasporti al monitoraggio del rischio idrogeologico, dalla gestione delle emergenze, alla salute, dall’agricoltura alle costruzioni, ricomprendendo anche la gestione di interi processi industriali (l’Internet delle cose – Interenet of thing IOT).

Il 5G diventa una tecnologia abilitante come l’elettricità, un qualcosa di ambito generale – general purpose che consente di fare tutto, anche cose che prima non si facevano o che prima non si pensavano. Le utenze non corrisponderanno più solo ad umani ma anche a NON umani, arriverà l’internet delle cose. Altro elemento molto importante collegato al risparmio energetico è che la rete diventerà software, pertanto le caratteristiche proprie dei software, come flessibilità e diminuzione dei costi, torneranno anche a beneficio della rete.

Più efficiente di un fattore 10

La razionalizzazione e la diminuzione dei tempi nelle fasi delle procedure in ogni ambito dell’agire umano permette contemporaneamente, attraverso la tecnologia di quinta generazione, di soddisfare anche l’aspetto energetico. Aspetti energetici e digitalizzazione sono due aspetti collegati, soprattutto laddove l’energia derivi da fonti rinnovabili.

Il settore delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel suo complesso può includere anche televisioni, telefoni, le rete in genere ed il consumo energetico che riguarda tali apparecchiature ha una produzione di CO2 che oscilla, a seconda delle fonti, fra l’1,4% e il 2,8% del totale. Quindi corrispondente circa a un miliardo di tonnellate di CO2.

L’ Information and Communication Technologies – ICT contribuisce per il 4% e il 6% del PIL mondiale. Questo è già indicativo di quanto, a confronto con altre tecnologie, l’ICT risulti una tecnologia già di suo efficiente, generando un PIL maggiore a parità di produzione di gas serra. Inoltre, la tecnologia ICT si può convertire a fonti rinnovabili perché usa l’energia elettrica. Non è necessario avviare grossi cambiamenti industriali come invece è avvenuto nel settore automobilistico.

Ogni generazione cellulare ha portato un fattore 10 di miglioramento dell’efficienza energetica, e questo accade anche con il 5G. Per tale motivo quando viene trasferito un bit col 4G, il consumo è 10 volte di più che col 5G. Il 5G è in grado di far risparmiare energia in maniera significativa per un fattore 10. Nel settore meccanico le percentuali di miglioramento sono ad una cifra, nell’ICT si ottengono miglioramenti con valori del 90%.

Il risparmio energetico per tutti gli altri settori (edilizia, trasporti, sanità, agricoltura, fra gli altri) varia fra il 6% ed il 15% in meno. L’introduzione dell’ICT nei trasporti persegue un guadagno del 10% dei consumi e se lo si estende a tutti i settori si ottiene in media un risparmio energetico del 10% dell’intero consumo di CO2. Da qui la necessità di applicare l’innovazione digitale a tutti i settori della società, per ottenere quel risparmio energetico necessario alla transizione.

 

di Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana – Arpat