Accordo Irena-Onu per promuovere le energie rinnovabili nelle operazioni di mantenimento della pace

Partnership per promuovere l'uso delle energie rinnovabili nelle missioni peacekeeping e nei paesi ospitanti

[16 Giugno 2021]

L’International renewable energy agency (Irena) e l’Onu hanno firmato un protocollo d’intesa per promuovere nelle missioni di pace l’utilizzo di energia rinnovabile prodotta nel Paese ospitante.

In base all’accordo, «Irena e Onu cercheranno le opportunità di lavorare con i Paesi che ospitano operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite per identificare politiche, normative e misure tecniche del Paese ospitante che potrebbero contribuire ad aumentare la loro quota di energia rinnovabile». Inoltre, Irena aiuterà l’Onu a rafforzare la produzione di energia rinnovabile in queste aree difficili, incoraggiando gli investimenti del settore privato.

Passaggi che hanno lo scopo di «Creare opportunità per le missioni di peacekeeping  di ottenere energia da fonti rinnovabili generate dal Paese ospitante in luoghi dove questo  è possibile».

Onu e Irena sono convinte che «Questo approccio ha il potenziale per poter ridurre l’impronta ambientale delle Nazioni Unite con il vantaggio secondario di aiutare ad mettere le basi per la capacità emergente del Paese ospitante nella produzione di energia rinnovabile durante i periodi cruciali di transizione».

Il  direttore generale di Irena, Francesco La Camera, ha sottolineato che «La fornitura di energia a prezzi accessibili e affidabile è un elemento fondamentale dello sviluppo inclusivo. entre un sistema energetico sostenuto dalle energie rinnovabili è la chiave per decarbonizzare il nostro mondo in linea con gli obiettivi climatici, l’abbondanza di energie rinnovabili dà potere a governi e cittadini, apportando loro sicurezza energetica, opportunità economiche ed equità sociale. In base a questo accordo, le nostre due organizzazioni cercheranno di rendere questo futuro una realtà nei Paesi ospitanti mentre ricostruiscono».

Atul Khare, sottosegretario generale Onu per il supporto operativo, ha ricordato che «L’iniziativa Action for Peacekeeping (A4P) del Segretario generale include l’impegno a sostenere soluzioni responsabili per l’ambiente. A sostegno di questo, la nostra strategia ambientale di sei anni (2017-2023) sta trasformando le nostre operazioni in missioni di mantenimento della pace.  La nostra attenzione alla sensibilizzazione, al miglioramento delle prestazioni e alla riduzione della nostra impronta ambientale ha spinto le missioni di pace a implementare più progetti di energia rinnovabile. Diversi progetti di energia rinnovabile sono già in corso nelle missioni sul campo e siamo desiderosi di cercare modi nuovi e innovativi per esternalizzare la fornitura di energia rinnovabile e implementare soluzioni rinnovabili in loco».

In molti Paesi in via di sviluppo le energie rinnovabili sono sempre più economicamente attraenti per produrre energia: forniscono chiari vantaggi socioeconomici in termini di crescita economica netta positiva, creazione di posti di lavoro e accesso all’energia, contribuendo al raggiungimento di molteplici Obiettivi di sviluppo sostenibile. Dal punto di vista del mantenimento della pace, la dipendenza dall’energia prodotta con il diesel rappresenta una sfida logistica e di sicurezza quotidiana, il che, concludono Onu e Irena, «Rende impellente la necessità di una transizione. Le tecnologie rinnovabili supportano anche la sicurezza energetica e promuovono maggiori livelli di indipendenza energetica sfruttando il vasto potenziale di energia rinnovabile che esiste, in una forma o nell’altra, in tutto il mondo».