100 deputati europei alla von der Leyen: la dipendenza dal gas finanzia la guerra di Putin

La Commissione Ue ritiri l’atto delegato sulla tassonomia verde: favorisce gli investimenti nel gas russo e di altri Paesi autoritari

[16 Marzo 2022]

Più di 100 eurodeputati di diversi gruppi politici – tra i quali diversi Parlamentari europei italiani e la Vice presidente del Gruppo Socialisti & Democratici al Parlamento europeo, Simona Bonafè (PD) – hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e alla commissaria europea ai servizi finanziari, stabilità finanziaria e Unione dei mercati dei capitali, Mairead McGuinness per chiedere politiche energetiche più coraggiose che liberino l’Europa dalla dipendenza del gas proveniente dalla Russia e da altri Paesi autoritari.

Gli eurodeputati scrivono: «Mentre il numero di civili ucraini sfollati, feriti o peggio, raggiunge i milioni, l’Unione europea continua a inviare denaro alla Russia per la fornitura di gas. La nostra dipendenza dal gas russo finanzia la guerra di Putin e consente gli attacchi al popolo ucraino, alle sue città storiche e al principio dell’autodeterminazione sovrana che ci sta a cuore. La vostra Commissione, gli Stati membri e questo Parlamento sono stati chiari. Accogliamo con favore il vostro piano per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi».

Ma i 100 eurodeputati fanno notare che «Ciò è in netto contrasto con la proposta di incentivare gli investimenti nel gas fossile attraverso il regolamento sulla tassonomia, deciso dalla vostra Commissione prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Dovremmo abbandonare il gas fossile ed evitare l’aumento del suo utilizzo attraverso la costruzione di nuovi impianti di gas. Questo atto delegato fa l’esatto contrario. Siamo quindi stati sorpresi nel vedere che nel vostro piano REPowerEU, questo atto delegato non è stato toccato. Il ritiro dell’atto delegato aumenterà l’attenzione degli investimenti su fonti energetiche veramente sostenibili e quindi aumenterà la nostra indipendenza energetica. Il mantenimento dell’atto delegato, d’altro canto, non farà che aumentare ulteriormente la nostra dipendenza dal gas e dalle importazioni russe».

I deputati europei conclyudono: «Questo minerebbe l’efficacia del piano REPowerEU della quale abbiamo bisogno per avere successo. C’è una chiara necessità di porre fine alla nostra dipendenza dal gas russo e passare alle fonti rinnovabili. Pertanto, chiediamo alla Commissione di ritirare l’atto delegato complementare».

Una delle firmatarie italiane, Eleonora Evi, I VERDI/ALE e co-portavoce nazionale di Europa Verde, evidenzia che «In particolare, abbiamo messo in luce l’incompatibilità tra l’obiettivo di rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi e la proposta di incentivare gli investimenti nel gas fossile attraverso l’atto delegato sulla tassonomia, adottato dalla Commissione lo scorso febbraio. E’ inammissibile che il piano REPowerEU, proposto di recente dalla Commissione, lasci immutato l’atto delegato sulla tassonomia, contemplando la presenza di gas e nucleare tra gli investimenti sostenibili. Attribuire l’etichetta di sostenibilità a queste due fonti energetiche non farà altro che aumentare la nostra dipendenza dalle importazioni russe, minando alla base l’efficacia del piano REPowerEU e le nostre possibilità di renderci indipendenti dalle fonti fossili puntando sulle rinnovabili. E’ questo il tempo della coerenza e della concretezza, ecco perché reiteriamo il nostro appello alla Commissione affinché ritiri l’atto delegato sulla tassonomia prima possibile».