Vapori di birra e Serraiola Wine tra le “100 storie” d’eccellenza raccolte da Legambiente

Per il Cigno verde le due aziende facenti parte della Comunità del cibo a energie rinnovabili raccontano «il futuro dell’energia per l’Italia»

[17 Dicembre 2018]

Dopo essere state insignite da Legambiente del premio “I rinnovABILI” a marzo 2018, due aziende toscane spiccano ora tra i protagonisti delle “100 storie dal territorio” raccolte nel dossier Comuni rinnovabili 2018, che secondo il Cigno verde raccontano «il futuro dell’energia per l’Italia». Si tratta di Vapori di birra e Serraiola Wine, entrambe facenti parte della Comunità del cibo a energie rinnovabili (Ccer).

Serraiola Wine è un’azienda attiva nel Comune geotermico di Monterotondo Marittimo, che «per l’approvvigionamento energetico – come già ricordava Legambiente pochi mesi fa – si è dotata di un impianto fotovoltaico in silicio policristallino da 12,48 kW in grado di generare 14.976 kWh/anno. L’elettricità generata è valorizzata in regime di “scambio sul posto”, una forma di compensazione economica tra energia immessa in rete e prelievi: attraverso questa forma di incentivazione indiretta l’utente riceve un rimborso parziale in bolletta in relazione alla quantità di energia in eccedenza, ossia quella che viene immessa in rete al netto dell’autoconsumo, contabilizzata a fine anno».

Anche Vapori di Birra rappresenta un’eccellenza dei territori geotermici: si tratta del primo birrificio artigianale in Italia che – a Sasso Pisano – impiega il vapore geotermico come fonte di energia per il processo industriale brassicolo, tanto da vincere già nel 2017 il premio “Rinnovabili e cibo di qualità”, conferitogli sempre da Legambiente.

Una realtà divenuta col tempo anche oggetto anche di studi internazionali, come mostra la ricerca condotta per molti mesi in situ dalla giovane ricercatrice olandese Cinta Peerdeman, la quale ha infine dimostrato come «la birra prodotta con le fonti rinnovabili è circa 20 volte più sostenibile rispetto a quella prodotta con fonti fossili. Inoltre, in base ai dati raccolti – ha sottolineato la ricercatrice – sembrerebbe che l’energia geotermica abbia una maggiore sostenibilità anche del solare»

Vapori di Birra e Serraiola Wine continuano così a tenere alta l’eccellenza che accomuna tutti i produttori che fanno parte della Ccer, nata nel 2009 con la firma dello statuto dell’associazione “Agricoltori custodi della Comunità del cibo a energie rinnovabili della Toscana”, grazie ad un’intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la biodiversità e CoSviG, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche.

Da allora alla Comunità possono aderire quei produttori che utilizzino: in maniera dominante le energie rinnovabili nei loro processi produttivi; materie prime provenienti esclusivamente dal territorio toscano; abbiano sede produttiva all’interno della Regione Toscana.