Le economie sviluppate devono raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040

Unicef, la metà di tutti i bambini del mondo è a rischio clima «estremamente alto»

«Nei prossimi 30 anni si prevede che nasceranno circa 4,2 miliardi di bambini. La nostra responsabilità collettiva è di assicurare che siano preparati»

[31 Marzo 2023]

Nel suo ultimo rapporto di sintesi, pubblicato una decina di giorni fa, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) mette in chiara evidenza come i bambini nati dal 2020 rappresentino la popolazione più a rischio a causa del clima che cambia.

Una prospettiva sottolineata adesso dall’Unicef, lanciando la campagna Cambiamo aria con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la “crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti”.

Una crisi già oggi in pieno svolgimento. Il nostro mondo è già devastato dalle conseguenze del cambiamento climatico e la crescita degli eventi meteo estremi sta acuendo la gravità delle crisi umanitarie esistenti, scatenando al contempo nuove ondate di sfollamenti di massa, malnutrizione e malattie.

«L’analisi globale dell’Unicef – dettagliano dall’ong – mostra che virtualmente ogni bambino è già esposto a rischi climatici. 1 miliardo di bambini, circa la metà della popolazione mondiale totale di bambini, è esposto a rischio estremamente alto a causa di una combinazione letale di elevata esposizione a pericoli climatici e servizi essenziali insufficienti per aiutarli ad affrontarli».

Eppure, nonostante l’evidenza dei dati scientifici, l’azione globale per il clima è di gran lunga insufficiente. «I leader mondiali continuano a fare promesse inadeguate e a compiere progressi troppo lenti – sulla riduzione delle emissioni, sui finanziamenti per il clima, sull’adattamento e sul rafforzamento della resilienza delle comunità. Nei prossimi 30 anni si prevede che nasceranno circa 4,2 miliardi di bambini. La nostra responsabilità collettiva è di assicurare che siano preparati», sottolineano dall’Unicef.

In che modo? In primo luogo «tutte le parti devono intensificare gli impegni e le azioni per colmare il divario di emissioni e accelerare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Le economie sviluppate – soprattutto quelle che emettono di più – devono raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040 e sostenere le economie emergenti con le conoscenze e i finanziamenti per raggiungere i loro obiettivi al 2050», spiegano dall’Unicef.

A ciò si aggiunge la necessità di «politiche di sviluppo resilienti al clima e ad adattare con urgenza i servizi sociali di base», la consapevolezza che «gli impegni a raddoppiare i finanziamenti per il clima devono essere rispettati e poi aumentati». Infine, ogni governo «deve garantire che i bambini siano preparati alla vita in un mondo in cui il clima sta cambiando, fornendo loro le competenze necessarie per sopravvivere e prosperare».