Un syngas per decarbonizzare l’industria dell’acciaio

Folgiero (NextChem): «L’integrazione dell’elettrolisi nel revamping degli altoforni per la produzione di acciaio è una delle sfide più interessanti dei nostri giorni»

[8 Giugno 2021]

Integrare la tecnologia dell’elettrolisi con il processo di produzione del syngas, ovvero un gas di sintesi – composto in questo caso da monossido di carbonio e idrogeno – per ripulire la produzione d’acciaio, rendendo così più sostenibile un settore ‘hard to abate’ come quello dell’acciaio. È questo l’obiettivo della collaborazione avviata oggi da NextChem (società controllata dalla multinazionale italiana Maire Tecnimont) e Paul Wurth, una società del Gruppo SMS e leader nella fornitura di tecnologie per l’industria dell’acciaio.

La collaborazione tra NextChem e Paul Wurth mira in particolare a sviluppare una soluzione tecnologica avanzata per convertire il gas naturale nel syngas da utilizzare durante la riduzione del minerale di ferro. L’utilizzo del syngas consente la diminuzione della componente di combustibili fossili e, di conseguenza, della riduzione delle emissioni di CO2 nel processo di produzione dell’acciaio.

«L’integrazione dell’elettrolisi nel revamping degli altoforni per la produzione di acciaio è una delle sfide più interessanti dei nostri giorni. Siamo molto orgogliosi di aver firmato questo accordo», commenta Pierroberto Folgiero, ad Maire Tecnimont e NextChem.

NextChem e Paul Wurth uniranno le loro rispettive conoscenze e competenze per studiare l’integrazione della tecnologia dell’elettrolisi con il processo di produzione del syngas, con l’obiettivo di produrre acciaio con emissioni di CO2 minimizzate ad un costo competitivo.

Un progetto di grande interesse industriale per un comparto come quello siderurgico, affannosamente alla ricerca di processi industriali in grado di far combaciare la sostenibilità ambientale con quella economica, ma dove il grande punto debole resta quello di partenza: il gas naturale. Un combustibile fossile, per quanto il più “pulito” tra quelli a disposizione. Altre tecnologie potrebbero infatti permettere di ottenere il syngas in un’ottica più sostenibile, ad esempio quella circolare, a partire da rifiuti altrimenti non riciclabili.