Ttf, un granello di sabbia da 22 miliardi di euro l’anno per l’Europa

L’appello di 260 economisti e accademici a sostegno della tassa sulle transazioni finanziarie

[7 Ottobre 2016]

All’inizio della prossima settimana, il 10 e l’11 ottobre, torneranno a riunirsi l’Eurogruppo e l’Ecofin: due importanti vertici europei all’interno dei quali – sebbene il tema non sia ufficialmente in agenda – potrebbero nascere importanti sviluppi per il raggiungimento di un accordo sull’introduzione di una Ttf europea, ovvero una tassa sulle transazioni finanziarie che – come il celebre granello di sabbia evocato dal suo ispiratore, l’economista premio Nobel James Tobin – possa frenare gli effetti deleteri sviluppati negli ingranaggi della finanza speculativa, accumulando al contempo importante gettito da destinare allo sviluppo sostenibile.

Per questo 260 economisti e accademici da 23 Paesi rivolgono un appello ai 10 ministri delle Finanze e capi di Stato e di governo europei, tra cui il ministro Pier Carlo Padoan e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinché – dopo oltre tre anni di negoziato, reiterati impegni pubblici e scadenze posticipate – si arrivi finalmente ad annunciare il raggiungimento di un accordo sulla Ttf europea.

Le stime della stessa Commissione europea sul gettito dell’imposta, condivise a fine giugno con le delegazioni negoziali, rivelano che la Ttf europea potrebbe raccogliere, tenuto conto delle reazioni dinamiche dei mercati, fino a 22 miliardi di euro su base annua. Un gettito considerevole destinabile secondo i firmatari della lettera-appello a misure di lotta alla povertà domestica, interventi su scala internazionale in ambito educativo e sanitario e a misure di contrasto ai cambiamenti climatici.

Promosso dalle Robin Hood Tax Campaigns europee tra cui la campagna italiana ZeroZeroCinque, l’appello pone l’accento sulla forte valenza anti-speculativa della misura, sulla sua capacità di garantire maggiore resilienza e stabilità ai mercati finanziari e di generare considerevoli entrate erariali.

«È tecnicamente fattibile, economicamente e socialmente desiderabile. È moralmente giusta’», si legge nell’appello sottoscritto da economisti di calibro internazionale, tra cui figurano 90 italiani. «La tassa europea sulle transazioni finanziarie non può più attendere – dichiara Leonardo Becchetti, ordinario in economia politica all’università di Roma Tor Vergata, portavoce di ZeroZeroCinque e in prima fila tra i firmatari dell’appello –Adottarla significa compiere un passo importante per premiare l’uso paziente rispetto a quello speculativo dei capitali finanziari. Per trasformare i mercati finanziari da ingranaggi che stritolano gli esseri umani a strumenti al servizio della persona e del bene comune».

Al premier italiano Matteo Renzi la coalizione ZeroZeroCinque di pronunciarsi pubblicamente, assumendo l’impegno di destinare i proventi della futura imposta a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione in Italia, a programmi di solidarietà internazionale e alla mitigazione delle esternalità negative dei cambiamenti climatici. La prossima settimana, in un senso o nell’altro, arriveranno delle risposte.

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