Bollette più che dimezzate per i cittadini, abbattendo al contempo le emissioni

Teleriscaldamento geotermico, Radicondoli ha approvato il progetto esecutivo del 2° lotto

Guarguaglini: «In anni di crisi energetica, vivere a Radicondoli è un’occasione da non perdere»

[1 Aprile 2022]

Mentre l’esempio dei nove Comuni toscani teleriscaldati grazie alla geotermia sta iniziando a fare scuola in Italia, il Comune di Radicondoli (SI) dà l’esempio accelerando sul secondo lotto del proprio teleriscaldamento geotermico. La Giunta comunale ha infatti approvato il progetto esecutivo dei lavori per il secondo lotto.

Attivo dall’ottobre 2019 dopo investimenti da oltre 5 milioni di euro realizzati grazie alle royalty geotermiche e non un euro d’indebitamento da parte del Comune, il primo lotto del teleriscaldamento di Radicondoli nasce dall’impegno profuso sin dal 2009 dall’allora sindaco Emiliano Bravi – oggi presidente del Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG) –, che lungo due mandati ha seguito l’intero iter di sviluppo dell’opera. Portando grandi vantaggi alla collettività, sia dal punto di vista ambientale (con l’azzeramento delle emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici legati all’uso dei combustibili fossili) che economico, più che dimezzando le bollette per i cittadini.

Un trampolino di lancio che ha permesso di tastare con mano l’importanza del teleriscaldamento, che ora infatti continuerà a crescere.

Il progetto appena approvato dalla Giunta stabilisce che la nuova rete di teleriscaldamento prenderà il via dal pozzo geotermico “Radicondoli 15”, trasportando il calore geotermico a servizio di Radicondoli e Belforte. Si tratta infatti di un progetto suddiviso in due sotto lotti, ovvero il lotto 2.1 relativo alla “Rete teleriscaldamento per il solo centro storico di Belforte” e il lotto 2.2 relativo alla “Rete teleriscaldamento per il nuovo abitato di Belforte e la lottizzazione Ragnana e viale Berio”.

«In anni di crisi energetica, vivere a Radicondoli è un’occasione da non perdere anche grazie a tutti gli investimenti che facciamo a favore delle famiglie, degli studenti, dei pendolari – commenta il sindaco, Francesco Guarguaglini (nella foto, ndr) – Prima del teleriscaldamento il costo medio per riscaldare una abitazione di circa 100 metri quadri a Radicondoli era di 2000 euro l’anno, con il teleriscaldamento invece il costo è di 810 euro. Inoltre, per il 2022 la tariffa resta costante perché il costo del fluido geotermico rimane invariato, mentre i costi di metano, gpl e gasolio sono purtroppo destinati ad aumentare del 50% o addirittura del 100%. Il vantaggio è evidente». E tenderà a crescere ancora.

«Attualmente il numero di utenze è di circa 139, un numero che con il secondo lotto può arrivare velocemente a 400 – aggiunge Guarguaglini – Nonostante questo il conto economico di gestione dell’anno 2021 mostra un risultato positivo di circa 11.000 euro al netto dell’onere concessorio riconosciuto alla società di gestione Ges. A regime contiamo di avere un risultato ancora più positivo, in modo da consentire una riduzione delle tariffe ai nostri concittadini».

Vantaggi che continueranno ad essere comunque assicurati, seppur in altra forma, anche per quegli edifici che non sono allacciati al teleriscaldamento.

«A inizio maggio usciranno due bandi – anticipa nel merito il sindaco –, che prevedono contributi a tutte le abitazioni non servite dall’attuale rete di teleriscaldamento, a ristoro delle spese per il riscaldamento della stagione termica 2021/2022. Il primo sarà destinato a chi utilizza combustibili da fonti rinnovabili (biomasse), con un contributo del 80% fino ad un massimo di 1.000 o  1.200 euro a seconda del livello di rendimento della caldaia utilizzata. Il secondo per le famiglie che utilizzano combustibili fossili (gasolio e gpl), con un contributo del 50% con un massimo di 800 euro».

Nel frattempo però l’amministrazione continuerà a lavorare per far proseguire i lavori al secondo lotto del teleriscaldamento – rinnovando in corso lavori anche le pavimentazioni di Belforte, tramite apposito progetto architettonico –, in modo da tagliare il traguardo il prima possibile: «Il prossimo passo è la gara di appalto per l’avvio dei lavori, fondamentali per ampliare chiaramente le opportunità e gli allacci, che potranno triplicare le attuali utenze estendendo in modo importante il territorio coperto, case e imprese», conclude Guarguaglini.