Tavolo di confronto permanente sulla geotermia, i sindaci tornano a chiederlo compatti

Verruzzi: «È una necessità vera per impostare un new deal geotermico», a partire da Fer 2 e concessioni. CoSviG? «In questo biennio ha reso più solide le proprie fondamenta, la prossima settimana il Comune gli affiderà due nuovi progetti»

[23 Aprile 2021]

L’avvio di un tavolo permanente sulla geotermia, un luogo di confronto politico dove riunire i principali protagonisti nella gestione di questa fonte rinnovabile di primaria importanza per la Toscana, è un progetto che ha iniziato a prendere forma negli ultimi mesi ma che ancora non si è concretizzato: a novembre 2020 si è tenuto un primo incontro nel merito tra Regione Toscana e CoSviG, e la richiesta di un rapido avvio del tavolo è stata ribadita all’unanimità dai sindaci durante l’assemblea dei soci del Consorzio lo scorso febbraio.

Le difficoltà legate alla pandemia ne stanno però rallentando l’attuazione, e i sindaci dei Comuni geotermici hanno deciso di tornare a muoversi compatti per sollecitare un’accelerazione su questo fronte. Nel frattempo però, sulla scia del riconoscimento di CoSviG come società in house, crescono i servizi dei soci affidati al Consorzio: il Comune di Montieri la prossima settimana ne delibererà due.

«Dopo il grande impegno profuso nel corso dell’ultimo anno e mezzo per ammodernare la struttura del CoSviG e renderla più rispondente alle necessità dei soci, mi fa molto piacere – commenta a caldo il presidente del Consorzio, Emiliano Bravi – che la collaborazione con i Comuni si stia intensificando dopo la definizione dell’in house. Prima ancora delle parole di apprezzamento arrivate nel corso dell’ultima assemblea dei soci sono questi i fatti che mostrano quanto il lavoro portato avanti finora sia effettivamente stimato sul territorio».

Per lo sviluppo sostenibile delle aree geotermiche sono però ancora molte le criticità che restano da affrontare, e il primo passo per affrontarle passa dal rafforzamento dell’interlocuzione tra i soggetti e le istituzioni coinvolte ai vari livelli di governo.

«Come sindaci già da tempo abbiamo scritto al presidente Eugenio Giani chiedendo la costituzione di un tavolo permanente nel quale iniziare ad affrontare congiuntamente i temi geotermici – spiega il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi – ma ad oggi non c’è stata ancora una formale convocazione. Anche comprensibilmente data la situazione pandemica, visti i molti problemi che stiamo affrontando e cui anche la Regione ha dovuto far fronte in particolare per la partenza del piano vaccinale. L’istituzione del tavolo è però un’esigenza vera per impostare un new deal sulla geotermia, e come sindaci abbiamo deciso di tornare a scrivere alla Regione per sollecitarne l’avvio».

In che modo?

«Nei giorni scorsi si è svolto un incontro cui erano presenti praticamente tutti i sindaci dell’area geotermica tradizionale e Jacopo Marini (sindaco di Arcidosso, ndr) dall’area amiatina, ma questo è un tema sul quale mi pare ci possa essere una condivisione assolutamente generale. Dobbiamo ragionare sulle linee di sviluppo di questi territori e per farlo è opportuno creare questo tavolo di confronto, con tutti gli attori coinvolti, dunque Regione, istituzioni territoriali, CoSviG, Enel e probabilmente anche una rappresentanza delle imprese attive nel comparto».

Quali ritiene siano le priorità da portare all’esame del tavolo di confronto?

«Le attuali concessioni minerarie per la coltivazione geotermica scadono nel 2024, ma è adesso il momento giusto per individuare la strategia più utile da mettere in campo, che sia attraverso una gara o altre soluzioni: dobbiamo pensare al futuro dei nostri territori, anche riscrivendo le condizioni per quel che riguarda l’Accordo generale sulla geotermia, le royalty, etc. Poi c’è l’annoso tema del Fer 2».

Qual è la situazione su questo fronte?

«Qualche mese fa in call con la sottosegretaria Morani sembrava avessimo trovato una quadra sui contenuti del decreto, poi è arrivata la crisi politica. Dal 2018 sono cambiati tre Governi coi relativi ministri e sottosegretari, adesso con il ministero della Transizione ecologica è cambiata anche la distribuzione delle competenze. Sul Fer 2 si è perso i maniera colpevole molto tempo, sono state fatte tante riunioni e promesse ma come vediamo il risultato ancora non c’è. Anche al di là delle ricadute che potrebbe avere nell’immediato il Fer 2, credo che tutto questo denoti una scarsa attenzione per un territorio che potrebbe essere primo protagonista di quella transizione ecologica di cui tanto si parla».

A cosa si riferisce?

«Dalla geotermia arriva oltre il 70% di tutta l’elettricità da fonti rinnovabili prodotta in Toscana, e gli unici Comuni in tutto il centro e sud Italia certificati da Legambiente come 100% rinnovabili sono qui. Per difendere questa realtà nel 2019 feci anche lo sciopero della fame, poi arrivò l’incontro con il ministero dello Sviluppo economico. Nessuno allora avrebbe pensato ad altri tre anni d’incertezze, lo sconforto è tanto. E spesso gli stakeholder chiedono ai sindaci ciò che va oltre le possibilità di piccoli Comuni: noi facciamo e faremo tutto il possibile per stimolare l’arrivo di una soluzione, ma una decisione nel merito non viene presta al nostro livello di governo».

Guardando dunque al livello decisionale del Comune, quali iniziative sono in cantiere?

«La Giunta di Montieri la prossima settimana delibererà l’affidamento a CoSviG di due nuovi progetti. Il primo riguarderà una campagna informativa su efficientamento energetico e ristrutturazione degli edifici: in campo ci sono molte agevolazioni, a partire dal superbonus 110%, le potenzialità sono dirompenti ma la complessità burocratica ne frena l’attuazione. Per questo abbiamo pensato di inviare a tutti i cittadini del Comune delle “istruzioni per l’uso” per accedere ai vari incentivi; in questa prima fase partiremo dai residenti nella aree rurali del Comune, dove ci sono case sparse e di campagna, perché abbiamo scelto di valorizzare soprattutto le possibilità d’installazione delle pompe di calore geotermiche incentivate dal superbonus al 110%. Ecco dunque perché la collaborazione con CoSviG: credo sia un buon progetto e anche un’occasione per far conoscere alla comunità le competenze che il Consorzio può mettere in campo su questi ambiti. Peraltro CoSviG si renderà anche disponibile a supportare quei privati che si mostreranno interessati».

Il secondo progetto in attesa di delibera invece cosa riguarda?

«È un bando che il Comune mette in campo ormai da anni per erogare, attingendo alle risorse derivanti dalle royalty geotermiche, contributi a fondo perduto sia per il rifacimento delle facciate sia per le ristrutturazioni interne agli edifici: si tratta di un tema particolarmente importante per il nostro Comune, che da anni si impegna nel recupero e rilancio del patrimonio immobiliare presente sul territorio. Penso ad esempio alla campagna per “case a 1 euro a Montieri”, un’iniziativa partita nel 2014 – fummo i primi in Italia, insieme a Salemi – per vendere le vecchie abitazioni abbandonate del Comune a prezzi simbolici, che ha portato grande interesse verso il territorio oltre a una tenuta ed a un’evoluzione del mercato immobiliare locale. Per il bando in uscita abbiamo scelto di avvalerci del supporto di CoSviG perché vorremmo dargli  un taglio che sia maggiormente finalizzato a concretizzare interventi per l’efficientamento energetico degli immobili».

Più in generale, quale tipo di contributo pensa possa arrivare da CoSviG per sostenere lo sviluppo sostenibile del territorio?

«In questo biennio abbiamo instaurato un buon rapporto con il Consorzio, improntato alla massima collaborazione, che ha dato risultati di rilievo. Nonostante la pandemia CoSviG è riuscito a vincere partite importanti che erano in sospeso da anni, come quella sulla società in house; inoltre insieme al Consorzio siamo riusciti, durante il lockdown, a mettere in campo una misura di sostegno alle imprese per l’accesso al credito che reputo di grande rilievo e anche visionaria, visto che iniziative simili sono poi state intraprese a livello nazionale. Tutto questo in una fase storica oggettivamente difficile. Adesso che CoSviG ha reso più solide le proprie fondamenta non posso che auspicare un Consorzio forte e ben strutturato, che sappia cogliere le sfide del futuro e supportare i soci in quelli che saranno anni importanti per il territorio: il primo punto dell’agenda europea e globale è quello della transizione ecologica, che in un’epoca di crisi climatica non possiamo più rimandare».