Tari, dal Governo risorse per aiutare le imprese locali: l’appello al premier di Sei Toscana

Masi e Mairaghi: «Aiutiamo le attività commerciali e produttive dei nostri territori che sono state chiuse forzatamente per il lockdown»

[23 Luglio 2020]

Anche durante il picco della crisi sanitaria le utility come Sei Toscana hanno continuato a mantenere i servizi essenziali di igiene urbana e raccolta rifiuti (urbani e assimilati): durante questi mesi il lavoro sul campo è cambiato ma non diminuito, in quanto il lockdown da un lato ha comportato la diminuzione della produzione dei rifiuti da parte delle attività commerciali e produttive (forzatamente chiuse), dall’altro ha portato un consistente aumento delle quantità prodotte dalle utenze domestiche

L’emergenza da Covid-19 sta ancora oggi impattando sui servizi di gestione rifiuti sia lato industriale (i servizi come detto hanno subito cambiamenti) ma anche dal lato dell’utenza, ovvero sulla possibilità per la cittadinanza e le imprese di pagare la tariffa rifiuti. La crisi economica in corso e quella che ci attende suggerisce dunque la necessità di valutare l’introduzione di meccanismi per sollevare gli utenti dei servizi (soprattutto quelli non domestici) dal pagamento, almeno in via parziale, della Tari.

È quanto chiedono oggi i vertici di Sei Toscana in una missiva (in allegato, ndr) inviata direttamente al premier Conte, per sensibilizzare il Governo su un problema di equità contributiva generato dal lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e che ancora non è stato definito.

«Aiutiamo le attività commerciali e produttive dei nostri territori che sono state chiuse forzatamente per il lockdown, il Governo impegni risorse per farsi carico di una quota parte del pagamento della Tari», scrivono il presidente di Sei Toscana Leonardo Masi e l’ad Marco Mairaghi. Sul territorio è infatti creata oggettivamente una situazione problematica per le imprese di alcune categorie economiche in merito alla Tari (la tassa sui rifiuti).

«Molte di esse si sono rivolte a Sei Toscana quale gestore del servizio di igiene urbana per chiedere l’abbattimento o comunque una riduzione della tassa sui rifiuti. Una richiesta comprensibile», continuano Masi e Mairaghi. Nonostante si tratti di aspetti di natura tributaria e quindi non di pertinenza del gestore – la Tari, per legge, è la tassa che deve finanziare integralmente i costi dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti urbani e assimilati – proseguono: «In queste settimane abbiamo comunque ritenuto di non dover riversare sulle sole amministrazioni comunali le questioni sollevate dalle categorie economiche interessante e abbiamo quindi attivato un confronto con delegazioni di imprenditori e commercianti, non ultima una rappresentanza dell’associazione “Ristoratori Toscana”, avendo avuto così l’opportunità di ascoltare le ragioni di queste categorie economiche così profondamente colpite dall’emergenza epidemiologica».

Un confronto e un ascolto che, come scritto dai due amministratori al presidente Conte, ha fatto maturare la convinzione della «necessità di immediate misure governative di sostegno che possano mitigare l’impatto della Tari con riferimento alle imprese che hanno dovuto affrontare la sospensione dell’attività».

Un intervento, quello auspicato dagli amministratori di Sei Toscana, che avrebbe un duplice effetto positivo: «Introdurre nel sistema un elemento di equità e nello stesso tempo di salvaguardare i molti posti di lavoro alle dipendenze delle predette aziende, che sono purtroppo oggettivamente a rischio».

L. A.