Sviluppo sostenibile, ecco a che punto è la Toscana rispetto all’Agenda 2030 dell’Onu

Nell’ultimo decennio c’è stato un andamento positivo in cinque Obiettivi, negativo in tre e una situazione sostanzialmente invariata in altri sei

[2 Dicembre 2021]

La seconda edizione del rapporto dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, uno strumento unico nel nostro Paese che misura se e in che tempi il Paese e i suoi territori riusciranno a raggiungere i 17 Sdgs (Sustainable development goals), mostra che l’Italia è ancora lontana dal raggiungimento dell’Agenda 2030 dell’Onu.

«Viviamo in una realtà fortemente diseguale – spiega la co-presidente dell’ASviS Marcella Mallen – La pandemia ha aggravato le disuguaglianze di reddito, ha colpito con maggiore forza le persone meno protette, come donne e anziani, e tolto speranza ai nostri giovani. È su questi temi che le istituzioni devono convergere. Grazie anche all’aiuto dei fondi del Pnrr abbiamo una possibilità più unica che rara di ridurre le tante disparità che da troppo tempo attraversano il Paese».

Nel frattempo però l’analisi ASviS conferma il forte ritardo, aggravato dalla crisi pandemica, verso l’attuazione dell’Agenda 2030 ed evidenziano come in molti casi le disuguaglianze economiche, sociali e ambientali siano in aumento nel nostro Paese.

«A meno di 10 anni dalla scadenza del piano d’azione Onu sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi, inclusa l’Italia, siamo ancora lontani da quella sostenibilità sociale, economica e ambientale di cui si avverte un urgente bisogno – sottolinea il co-presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini – Con lo studio presentato oggi vogliamo fornire un ulteriore strumento di riflessione per far comprendere quanto i nostri territori siano centrali per la costruzione di un futuro migliore».

Toscana compresa, una Regione che nell’ultimo decennio mostra una performance migliore rispetto alla media nazionale in quasi tutti gli Sdgs – tranne il 6, il 9 e il 12 – ma comunque con performance insufficienti: l’ASviS documenta che tra il 2010 e il 2020 la Toscana registra un andamento positivo in cinque Sdgs (3, 5, 7, 9 e 12), negativo in tre (6, 8 e 15) e una situazione sostanzialmente invariata in altri sei (1, 2, 4, 10, 11 e 16).

Più nel dettaglio, per la salute (Goal 3) tra il 2010 e il 2020 diminuisce il numero di persone che fuma (-2,7 punti percentuali) e che fa uso abituale di alcol (-5,3%). Aumenta il numero di medici (+1,1 per 1.000 abitanti tra il 2013 e il 2020) ma diminuisce il numero di posti letto in ospedale (-0,5 per 1.000 abitanti tra il 2010 e il 2019). Nell’ambito della parità di genere (Goal 5) aumenta la quota di donne in Consiglio regionale (+18,6% tra il 2012 e il 2020), migliora il gender pay gap (+3,2% tra il 2010 e il 2020) e migliora il tasso di occupazione femminile (+6% tra il 2010 e il 2020). Si registra anche un aumento del part-time femminile (+8% tra il 2010 e il 2020). Nell’energia (Goal 7) aumenta la sua produttività (+9,8% tra il 2012 e il 2019). Relativamente alle infrastrutture e all’innovazione (Goal 9), tra il 2010 e il 2020 aumentano le famiglie con connessione a banda larga (+31,5%), i lavoratori della conoscenza (+4,1%) e le imprese con attività innovative (+23,8% tra il 2010 e il 2018). Nell’ambito del consumo e della produzione responsabili (Goal 12) aumenta la quota di raccolta differenziata (+23,6% tra il 2010 e il 2019).

Guardando invece ai Sdgs in peggioramento, relativamente all’acqua pulita e servizi igienicosanitari (Goal 6) peggiora l’efficienza delle reti idriche (-4,3% tra il 2010 e il 2018). In tema di lavoro e crescita economica (Goal 8) aumenta la quota di part-time involontario (+5,3 tra il 2010 e il 2020), si riducono gli investimenti (-14,2% tra il 2012 e il 2018) e aumenta la mancata partecipazione al lavoro (+1,7% tra il 2010 e il 2020). Con riguardo alla vita sulla terra (Goal 15), peggiora l’indice di consumo del suolo (+1,3% tra il 2012 e il 2020).

Infine, gli Sdgs in fase di stallo: per la povertà (Goal 1), tra il 2010 e il 2019 si riducono si riducono le persone che vivono in condizioni di bassa intensità lavorativa (-1,5%) e quelle che vivono in abitazioni con problemi strutturali (-9,6 punti percentuali), ma aumentano, a livello della ripartizione Centro, quelle che vivono in condizioni di povertà assoluta (+2,1% tra il 2010 e il 2020, di cui +1,0 tra il 2019 e il 2020). Per agricoltura e alimentazione (Goal 2) diminuisce l’uso di fertilizzanti (-33,9% tra il 2010 e il 2020) ed aumenta la quota di coltivazioni biologiche (+15,8 tra il 2010 e il 2019), ma diminuiscono le persone che seguono un’adeguata alimentazione (-2,2% tra il 2010 e il 2020). Per l’istruzione (Goal 4), tra il 2010 e il 2020 aumenta la quota di diplomati e laureati (rispettivamente +9,8 e +7,4%) ma si riduce la partecipazione culturale (-4,0 punti percentuali) e diminuiscono le persone che leggono abitualmente libri o quotidiani (-10,5%). In ambito disuguaglianze (Goal 10), tra il 2010 e il 2020, aumenta la quota di permessi di soggiorno concessi (+16,5%) ma si riduce l’occupazione giovanile (-5,3%). Per quanto riguarda le città (Goal 11), aumenta la quota di bambini che ha usufruito dei servizi per l’infanzia (+5,6% tra il 2010 e il 2019) ma aumentano anche le persone che vivono in case sovraffollate (+11,1% tra il 2010 e il 2019). Relativamente alla giustizia e alle istituzioni (Goal 16), aumenta la fiducia nelle istituzioni (+0,9% tra il 2012 e il 2020) ma raddoppiano le truffe e le frodi informatiche (+1,6 reati per 1.000 abitanti tra il 2010 e il 2019).