Solo il 35% degli aventi diritto ha avuto accesso al Reddito di emergenza (Rem)
Le cause risiedono nella complessità delle procedure per presentare la domanda, nella scarsa informazione e nel mancato coordinamento col reddito di cittadinanza
[29 Ottobre 2020]
Il Reddito di emergenza (Rem), ovvero la misura di protezione sociale attivata dal Governo per sostenere le persone in maggiori difficoltà economiche e prive di altre tutele pubbliche durante questi mesi di pandemia, non sta funzionando a dovere. A spiegarlo sono Fabrizio Barca (Forum DD), Enrico Giovannini (ASviS) e Cristiano Gori (Università di Trento), estensori della proposta originale del Rem che proprio sulle modalità per riceverlo si differenzia fortemente da quella poi introdotta dal Governo col decreto Rilancio.
«Sono i dati del Governo a dirci che il Rem è un sostegno difficile da ottenere. Infatti, lo ha ricevuto solo il 35% degli aventi diritto e ben il 50% delle domande sono state rifiutate. Le cause risiedono nella complessità delle procedure per presentare la domanda, nella scarsa informazione offerta alla popolazione e nel mancato coordinamento tra questa misura straordinaria e quella ordinaria di contrasto alla povertà (il Reddito di cittadinanza)».
Il Reddito di emergenza è stato prorogato dall’ultimo decreto legislativo varato dall’esecutivo, che alla luce delle nuove restrizioni introdotte per far fronte alla recrudescenza della crisi sanitaria ha una stabilito una nuova mensilità del Rem per due gruppi di utenti: chi già lo riceveva nell’ultimo periodo e chi lo richiederà il prossimo mese.
«Peccato, però – sottolineano Barca, Giovannini e Gori – che non si sia intervenuto per superare le criticità che lo rendono difficilmente accessibile. Criticità, peraltro, da tempo segnalate all’esecutivo non solo da noi, ma da tutti gli esperti e i soggetti sociali».
Le domande per il Rem si potranno presentare fino al 30 novembre ma le conseguenze sociali della pandemia andranno purtroppo ben oltre. Secondo il Forum DD è opportuno, dunque, lavorare da subito per mettere in campo adeguati strumenti di contrasto alla povertà nel prossimo futuro.