Società in house e ricerca geotermica internazionale, il nuovo CoSviG alla sfida del 2021

Cosa cambia per il Consorzio dopo il riconoscimento Anac, le criticità ancora aperte sul territorio e le opzioni offerte dalla scienza

[26 Febbraio 2021]

Il 2020 con l’arrivo della pandemia da Covid-19 ha segnato uno spartiacque in tutto il mondo, ma per CoSviG è stato un anno trasformativo in tutti i sensi. Come abbiamo già mostrato su queste pagine, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche nell’ultimo anno ha cambiato pelle: dalla sede, all’organizzazione interna, dalle modalità di lavoro, all’approdo come società in house.

Un’evoluzione, quest’ultima, che permette adesso modalità di collaborazione con gli enti soci – dai Comuni geotermici alla Regione Toscana – radicalmente diverse, come osserva il presidente del CoSviG Emiliano Bravi nella prima puntata di Geolink del 2021.

«Siamo stati riconosciuti dall’Anac come società “in house” per i soci, e adesso – spiega Bravi – quanti lo vorranno potranno usarci per lavorare in loro nome e conto: un percorso che era stato chiesto a CoSviG dai soci nel 2016 ma ripreso in mano solo nell’ultimo anno. Questo significa adesso poter agire non più come una semplice partecipata che gestisce le risorse legate alle royalties geotermiche, ma poter accedere anche ad altri fondi e svolgere quei determinati tipi di attività (dai lavori pubblici ai servizi, ai bandi di gara) che i Comuni ci chiederanno; anche la Regione ci ha riconosciuto e ci potrà usare come società in house. Oggi – conclude Bravi – siamo pronti per affrontare il 2021 in modo più idoneo alle necessità dei soci».

Un 2021 che si annuncia denso di sfide per i territori geotermici, provati da tempo – oltre che dalla crisi pandemica – da una situazione di profonda incertezza in merito alla re-introduzione col decreto Fer 2 degli incentivi nazionali alla produzione geotermoelettrica e all’ormai prossima scadenza delle concessioni per la coltivazione della risorsa.

«Ora bisogna guardare al futuro – commenta nel merito Loris Martignoni, consigliere nel cda CoSviG – con una prospettiva di lavoro, ma soprattutto con la certezza che abbiamo necessità di chiudere situazioni come quella del Fer 2 in tempi veloci. Nonostante l’impegno su più fronti, purtroppo ad oggi per una serie di condizioni legate anche alla politica non siamo riusciti a portare avanti in maniera fattiva quello che poteva essere un piano di rilancio e di sviluppo. È chiaro che ci dobbiamo lavorare da ora in poi, da subito. Alla Regione si chiede in particolare la costituzione di un tavolo di confronto sia con i Comuni sia con gli stakeholder perché adesso dobbiamo cominciare a parlare anche di un altro nodo cruciale oltre agli incentivi: al 2024 scadono le concessioni e dobbiamo programmare questa fase perché è fondamentale».

Le basi di conoscenza scientifica per portare avanti un percorso di sviluppo sostenibile del territorio ci sono, e in grado di indicare – su basi rigorose – quali sono le migliori opzioni in campo per minimizzare ulteriormente gli impatti negativi legati all’attività geotermoelettrica e massimizzare quelli positivi sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Anche CoSviG sta contribuendo in questo senso, all’interno di progetti di ricerca a livello europeo come nel caso di Geoenvi che sta avviandosi a chiusura.

«È stato estremamente interessante lavorare con un partenariato transnazionale simile – argomenta Loredana Torsello, responsabile CoSviG per i progetti internazionali – Dall’Islanda alla Turchia, passando per la Francia e per la Germania, abbiamo esplorato le diverse configurazioni geotermiche per la produzione di energia elettrica ma anche per la produzione di calore ad alto livello per grandi aggregati urbani, cercando di capire quali potessero essere gli impatti da un lato ma anche quelle che sono le potenzialità ancora inespresse. Un approccio utile per arrivare a definire anche un quadro normativo nel merito ancora più attento e preciso, in modo che nessuna scelta possa essere presa alla leggera: questa è la nostra aspettativa».

Nel frattempo, il Consorzio partecipa ad altre attività di ricerca a carattere internazionale: nel 2022 arriverà a conclusione Geo Smart che «approfondisce le possibilità di applicare tecnologie innovative alle risorse geotermiche profonde», mentre nel 2023 si chiuderà Geo Energy Europe, che punta ad «allargare la gamma di opportunità per gli operatori locali guardando a mercati extraeuropei e rafforzando le opportunità di business in Paesi come Cile, Kenya, Canada e Nuova Zelanda».