Servizi pubblici, è Michaela Castelli la nuova presidente di Utilitalia

«Le utility possono giocare un ruolo di primo piano per la ripartenza economica, mettendo in campo investimenti in settori fondamentali per la qualità della vita dei cittadini»

[16 Luglio 2020]

Dopo Giovanni Valotti, che ha guidato Utilitalia dal 2015 fino allo scorso maggio, è Michaela Castelli la nuova presidente di Utilitalia – la Federazione delle imprese dei servizi pubblici nei settori acqua, ambiente ed energia – eletta oggi con ampia maggioranza dall’Assemblea generale.

Romana, classe 1970, Michaela Castelli è avvocato specializzato in Diritto finanziario alla Bocconi di Milano: esperta in materia di organizzazione, compliance aziendale, controlli interni e normativa 231, Castelli ricopre attualmente anche altri incarichi, tra gli altri, presso Sea, Nexi SpA, Recordati SpA e La Doria SpA. Ha lavorato per 9 anni in Borsa Italiana e, soprattutto, è presidente della multiutility Acea dal 21 giugno 2018.

«Nel contesto delle grandi sfide che il Paese sta affrontando – dichiara la neopresidente di Utilitalia – le utility possono giocare un ruolo di primo piano per la ripartenza economica, mettendo in campo investimenti in settori fondamentali per la qualità della vita dei cittadini. Nel solco del Green deal europeo, sosterremo la transizione verso servizi e città inclusive, low carbon e circular. Continueremo a lavorare per favorire un approccio industriale ai servizi pubblici, colmare il gap infrastrutturale fra le aree del Paese, sostenere lo sviluppo tecnologico delle aziende e garantire agli utenti servizi di crescente qualità, con l’obiettivo di rendere le imprese di pubblica utilità un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile in Italia».

La roadmap è quella già proposta da Utiltalia insieme ad Asstra al premier Conte durante gli Stati generali e illustrata nei giorni scorsi al grande pubblico attraverso il documento Il contributo delle Utilities al rilancio economico del Paese. In sintesi le imprese dei servizi pubblici hanno in programma un piano di investimenti da circa 50 miliardi di euro in 5 anni – 30 nel settore idrico, 12 in quello energetico e 8 in quello ambientale – per contribuire alla ripartenza economica del Paese in ottica green: ma per la sua effettiva realizzazione c’è bisogno che il Governo crei le giuste condizioni, individuando gli strumenti idonei per permettere alle imprese di mettere a frutto gli investimenti pianificati.