Sei Toscana chiude il bilancio 2021 in perdita, ma tornerà in equilibrio quest’anno

Il piano industriale prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro: «Permetteranno di rinnovare mezzi, attrezzature e infrastrutture adibite alla raccolta rifiuti, garantendo finalmente quel salto di qualità al territorio che ci si aspettava da anni»

[24 Marzo 2022]

Il Cda di Sei Toscana, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nei 104 Comuni che compongono l’Ato sud, ha approvato ieri all’unanimità il bilancio 2021: in perdita – il dato puntuale non è stato comunicato dalla società –, ma coi semi di un cambiamento che sta già germinando. Dal punto di vista dell’equilibrio economico ma soprattutto sotto il profilo dei servizi e della performance ambientale.

«La chiusura del bilancio 2021 rappresenta un vero punto di svolta per Sei Toscana», dichiarano nel merito il presidente e l’ad della società, rispettivamente Alessandro Fabbrini e Salvatore Cappello (nella foto, ndr).

«Nonostante il negativo risultato economico dell’esercizio, dovuto principalmente all’aumento significativo dei costi tornati a livello pre pandemia e ad una diversa interpretazione dei corrispettivi stabiliti dal metodo Arera da parte dell’Ente regolatore – aggiungono gli amministratori –, sono state finalmente ristabilite le condizioni strutturali di continuità per la società e sono state poste solide basi per un percorso industriale di crescita e di grandi benefici per il territorio servito, e anche di soddisfazione per i soci».

Dopo l’insediamento del nuovo Cda avvenuto a dicembre 2020, e l’ingresso nella compagine sociale del nuovo socio industriale Iren Ambiente, il 2021 ha visto la società impegnata su più fronti per cercare di risolvere le forti criticità che avevano caratterizzato la precedente gestione.

«Abbiamo portato fin da subito alcuni elementi di profonda discontinuità – proseguono Fabbrini e Cappello – che hanno permesso di ritrovare un rapporto di piena fiducia e collaborazione, sia con i 104 Comuni e l’Ente regolare (Ato), sia fra i soci della società. L’azienda è stata fortemente impegnata, da un lato, in un recupero di efficienza e di riduzione dei costi di gestione a tutti i livelli e, dall’altro, di proposta, con la redazione di un nuovo piano industriale che potesse tracciare un percorso preciso da seguire nei prossimi anni».

Approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci lo scorso luglio e ricevuto l’ok il 31 gennaio anche dall’assemblea di Ato, il piano industriale prevede investimenti per 150 milioni di euro nell’arco di cinque anni. Se nel 2020 la raccolta differenziata sul territorio è arrivata al 50,15% (traguardando una crescita del +3,53% sul 2019, più che doppia rispetto a quella conseguita negli altri due Ato toscani), l’obiettivo adesso è arrivare al 70% entro il 2026.

«Il piano industriale prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro che permetteranno di rinnovare mezzi, attrezzature e infrastrutture adibite alla raccolta, garantendo finalmente quel salto di qualità al territorio che ci si aspettava da anni – confermano presidente e ad – L’importante impegno finanziario previsto dal piano ha già visto l’intervento da parte di tutti i soci che si è concretizzato, lo scorso febbraio, con l’approvazione di un aumento di capitale da 31 milioni di euro».

Con queste premesse, il bilancio 2022 dovrebbe già rimettere al sicuro anche i conti aziendali: «I riscontri di questi primi mesi dell’anno confermano il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario della società già a partire dal 2022 – concludono Fabbrini e Cappello – Il nostro obiettivo è di dare risposte concrete, coniugando la nuova forte dimensione industriale della società con il dialogo e l’ascolto costante dei territori».