Giari: «La discarica ha avuto un ruolo importante ma oggi deve essere superata»

Scapigliato, dall’economia circolare nuove opportunità per lo sviluppo sostenibile agricolo

La società del Comune di Rosignano Marittimo protagonista all’evento Ansa col ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli

[4 Maggio 2021]

«In Italia generiamo oltre 170 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, tra speciali (143,5) e urbani (30), e le soluzioni che diamo a questo problema credo siano un indice di civiltà. Purtroppo – dichiara Alessandro Giari, ad e presidente di Scapigliato srl, società al 100% del Comune di Rosignano Marittimo attiva nell’economia circolare – al momento le filiere di gestione non sono sostenibili e noi siamo i primi a vivere le contraddizioni del sistema perché a Scapigliato gestiamo una discarica: una tipologia d’impianto che ha avuto un ruolo importante ma che oggi deve essere assolutamente superata».

Il come di questo complesso percorso, già iniziato e con orizzonte 2030, è stato un tema protagonista all’evento Ansa Acqua, aria, terra: azioni quotidiane per la sostenibilità che si è svolto oggi in diretta streaming dall’Agenzia con protagonisti illustri: dal ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli al presidente Enea Federico Testa, oltre a Giari (nella foto, ndr).

La gerarchia europea per la corretta gestione dei rifiuti ricomprende anche le discariche, ma come impianto di smaltimento residuale che continuerà ad essere importante – soprattutto per quanto riguarda i rifiuti speciali – anche nei prossimi anni per lo smaltimento in sicurezza di quegli scarti da cui non è possibile ricavare né materia né energia, ma per l’Italia è una necessità stringente ridurne drasticamente l’utilizzo.

«La nostra realtà è emblematica, le nostre contraddizioni sono quelle del sistema», continua Giari, ma Scapigliato è anche un caso di transizione ecologica molto concreto: «Come riuscire a trasformare un vecchio impianti di discarica nato negli anni ’80 in un nuovo polo dove ricavare nuove materie prime seconde ed energia dai flussi di rifiuti in ingresso? Il punto centrale è quello degli impianti: in Italia non ci sono ancora impianti adeguati per sostenere davvero l’economia circolare. Quello che stiamo portando avanti a Scapigliato è dunque un piccolo ma importante esempio di cosa si può fare, sperando possa essere d’esempio anche per altre aziende».

Un percorso iniziato nel 2019 con il rilascio della nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) da parte della Regione Toscana e che negli ultimi mesi ha cambiato marcia: a Rosignano Marittimo sono in corso oltre 70 milioni di euro per realizzare la “Fabbrica del futuro” che sarà composta da più impianti come un nuovo Tmb (trattamento meccanico-biologico dei rifiuti, ndr) e «una “fabbrica dei materiali” dove poter selezionare i rifiuti in ingresso a Scapigliato attraverso processi più evoluti» che permettano di massimizzare il recupero di materia. «Ad esempio – continua Giari – stiamo portando avanti, con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e altri soggetti del territorio, ricerca applicata per il disassemblaggio dei rifiuti complessi» come gli ingombranti, tramite la sperimentazione di tecnologie robotiche.

Sugli altri impianti spicca un biodigestore da 30 milioni di euro che troverà presto posto a Scapigliato, per recuperare materia ed energia dai rifiuti organici in ingresso: «Da quest’impianto – argomenta Giari – ricaveremo biometano, compost e CO2. Tutti elementi che possono accelerare lo sviluppo agroindustriale nell’area, e che noi metteremo a disposizione a prezzi agevolati con l’idea di favorire l’insediamento di serre idroponiche» sul modello realizzato con grande successo da Sfera agricola a Gavorrano: «Serre con un impatto ambientale estremamente limitato – per produrre 1 kg di pomodori sono sufficienti 2 litri d’acqua, anziché i circa 70 litri che vengono utilizzati nella coltura tradizionale – e tecnologie innovative che possono garantire standard qualitativi eccezionali».

Un esempio di economia circolare a tutto tondo, in grado di ricavare dai rifiuti materie prime ed energia veicolandone la re-immissione sul mercato all’interno di processi produttivi sostenibili, per valorizzare al meglio le risorse disponibili sul territorio. E del resto «se si parla di acqua, aria e terra si parla di agricoltura», come spiega il ministro Patuanelli illustrando le misure di sostenibilità introdotte per il comparto dal Piano nazionale di ripesa e resilienza (Pnrr).

Le più rilevanti puntano proprio sul connubio tra economia circolare, rinnovabili e sviluppo agricolo, sul modello che in concreto sta provando a realizzare Scapigliato. Il Pnrr ad esempio dedica 1,1 miliardi di euro per lo sviluppo dell’agro-voltaico – ovvero il connubio tra produzione agricola e di energia elettrica da fonte solare – e 1,92 miliardi di euro dedicati al biometano massimizzando il recupero energetico dei residui organici.

«Credo sia fondamentale mettere insieme i due elementi – chiosa Patuanelli – l’agricoltura resta al centro ma per le aziende agricole questo è un percorso di sostenibilità, che permette sia di abbattere i costi di produzione sia di produrre energia rinnovabile: è un percorso che dobbiamo sostenere».