Rinnovabili, se l’Italia raggiungerà gli obiettivi 2030 risparmierà 30 mld di euro all’anno di gas

Re Rebaudengo: «Le imprese del settore elettrico e della sua filiera industriale potrebbero creare 500.000 posti di lavoro entro il 2030»

[11 Novembre 2022]

L’associazione confindustriale Elettricità futura, la più rappresentativa della filiera elettrica nazionale, è intervenuta a Rimini nell’ambito della kermesse Key energy ponendo l’accento sullo sviluppo dell’elettricità rinnovabile in Italia, l’impatto sulle reti e sui procedimenti autorizzativi.

«Il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico assume una valenza strategica per il nostro Paese perché ci permetterà di arrivare circa all’85% di elettricità rinnovabile partendo dall’attuale 38%. Così facendo, l’Italia potrebbe risparmiare 30 miliardi di euro all’anno di importazioni di gas», spiega il presidente Agostino Re Rebaudengo, sottolineando il relativo impatto occupazionale: «In Italia le imprese del settore elettrico e della sua filiera industriale potrebbero creare 500.000 posti di lavoro entro il 2030».

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario agire in maniera coordinata su tre elementi: sviluppo delle fonti rinnovabili, diffusione dei sistemi di accumulo e investimenti sulle infrastrutture di rete. La burocrazia però è ancora un freno potente, concausa di transizione energetica verso le rinnovabili che procede a passo di lumaca ormai da un decennio.

Per questo Elettricità futura si è rivolta a Barbara Clementi – dirigente Energie rinnovabili del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica –, intervenuta sul palco, ribadendo la disponibilità a collaborare affinché già nel 2023 si possano veder realizzati i primi 10 GW di nuova capacità rinnovabile, l’obiettivo nazionale necessario per rispettare i dettami del piano RePowerEu.