Rifiuti, in 6 anni la differenziata nel capoluogo della Calabria è cresciuta del 1.699,73%

Conai: «Casi di successo come quello di Catanzaro devono essere un esempio per tutti i comuni del sud Italia». Sul territorio servono però anche gli impianti per gestire i rifiuti raccolti in sicurezza e sostenibilità

[3 Settembre 2019]

Nella raccolta differenziata dei rifiuti le performance del sud Italia troppo spesso sono ancora oggi molto distanti da quelle del nord, ma migliorare rapidamente è possibile e lo dimostra il caso di Catanzaro, il capoluogo della Calabria: se il 2018 aveva visto crescere la raccolta differenziata con un dato che superava il 66%, oggi si sfiora il 67% (66,77%). «La partenza di un grande progetto di raccolta differenziata, quasi quattro anni fa, è stata una novità per i catanzaresi – commenta il sindaco Sergio Abramo – eppure hanno risposto da subito con entusiasmo».

La città ha così raggiunto l’obiettivo di legge nazionale, che prevede (dal 2012) il 65% di raccolta differenziata, e ad impressionare è la progressione verso questo target: nel 2013 in città non si differenziava nemmeno il 5%, e due anni dopo non si era ancora arrivati al 10%. Dal 2016, dopo l’inizio della collaborazione con il Consorzio nazionale imballaggi (Conai), la crescita è stata costante, e Catanzaro si è imposta come modello virtuoso non solo per la sua regione, ma per tutto il sud Italia: dal 2013 a oggi, infatti, il capoluogo della Calabria ha ottenuto una percentuale di crescita della raccolta pari al 1.699,73%.

Dalla fine del 2015 Conai ha supportato la fase di avvio della raccolta differenziata a Catanzaro attraverso attività di formazione, consegna dei kit per la differenziata alle utenze e suddivisione del territorio in cinque aree di intervento, oltre all’avvio di una campagna di comunicazione dedicata rivolta a tutti i residenti del Comune. «Casi di successo come quello di Catanzaro devono essere un esempio per tutti i comuni del sud Italia, un’area su cui continuiamo a lavorare con particolare attenzione», commenta il presidente Conai Giorgio Quagliuolo.

L’obiettivo ora, fanno sapere dal Consorzio, è raggiungere il 75% di differenziata. Del resto le ultime direttive Ue prevedono al 2035 per i rifiuti il 65% di riciclo – il che significa che la differenziata deve essere più alta – e un 10% di discarica, con dunque un 25% di rifiuti che dovrà essere avviato a valorizzazione energetica. Da questo punto di vista però in Calabria resta molto da migliorare: i casi di alta raccolta differenziata come a Catanzaro non bastano, occorre anche che la qualità della differenziata sia alta e che ci siano sul territorio impianti in grado di valorizzare e smaltire i rifiuti in modo sostenibile. In Calabria invece (con una raccolta differenziata ferma al 39,67% a livello regionale) sono censiti solo 8 impianti di trattamento della frazione organica e 8 Tmb, con il 55,2% della spazzatura che finisce in discarica.