Ricerca e innovazione italiana: 70 milioni per l’agroalimentare e le risorse idriche nel Mediterraneo

Ministero università e ricerca e PRIMA presentano i bandi 2020 e annunciano i vincitori 2019

[27 Gennaio 2020]

Il Segretariato Italiano del programma Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area (PRIMA), che promuove attività congiunte di ricerca e innovazione nel settore agrifood tra 19 Paesi del Mediterraneo, e il ministero dell’università e della ricerca hanno annunciato i vincitori dei bandi 2019 e sottolineano che «mostrano anche per il 2019 la grande attenzione da parte della comunità scientifica verso le aree tematiche e le linee di finanziamento del Programma. Nel 2019, circa 56 milioni di euro hanno alimentato la ricerca e l’innovazione nel settore agrifood e gestione risorse idriche. In particolare, i bandi PRIMA (che nel 2018 hanno sostenuto progetti per 48,5 milioni di euro) hanno raddoppiato il finanziamento per progetti di innovazione e introdotto risorse economiche per le proposte capaci di collegare le tre aree di intervento di PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile e filiera agro-alimentare».

Ministero e Prima spiegano che «I 48 progetti, selezionati secondo la rigorosa valutazione di Horizon 2020, si sommano ai 36 finanziati nel 2018, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Ciascun progetto vede la partecipazione di almeno un ente di ricerca della costa Sud del Mediterraneo, a testimonianza del ruolo di tale Programma europeo anche in chiave di diplomazia scientifica. Nel 2019, per il secondo anno, l’Italia si è distinta per la qualità della ricerca e i risultati raggiunti: il 33% dei progetti sono coordinati da un ente del nostro Paese e 34 vedono la partecipazione italiana, con un totale di 70 unità di ricerca coinvolte. Di 56 milioni di euro complessivi finanziati da PRIMA nel 2019, 12 milioni andranno a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese».

Le proposte dei ricercatori italiani si collocano nel quadro dei tre ambiti tematici previsti dal programma PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile, filiera agro-alimentare, volte a favorire lo sviluppo delle risorse combinato con un’innovazione sostenibile.

Nell’ambito della gestione delle risorse idriche i progetti propongono soluzioni innovative per un uso alternativo delle risorse idriche e il miglioramento della qualità e della disponibilità di acqua. In particolare, tali obiettivi sono ottenuti prevalentemente attraverso sistemi IoT, ICT e DSS (Decision Support System) di irrigazione, approcci integrati di gestione delle acque sotterranee.

Relativamente all’area agricoltura sostenibile i ricercatori propongono soluzioni per rispondere alle sfide legate all’adattamento al cambiamento climatico e alla promozione di sistemi agroalimentari sostenibili. Nello specifico, tali obiettivi sono ottenuti attraverso innovazioni genotipiche (es. su cereali), promozione di pratiche di agricoltura conservativa per il rafforzamento della fertilità del suolo, sistemi informatici ed analitici per il controllo e la risoluzione delle malattie infettive e da parassiti.

Per l’area relativa alla filiera agroalimentare i progetti propongono soluzioni per affrontare le sfide legate allo spreco alimentare, la sicurezza alimentare e la promozione di produzioni sostenibili e di qualità. Tali obiettivi sono ottenuti prevalentemente attraverso la promozione di metodi di tracciabilità su diverse filiere produttive (es., grano, pesce, pomodoro), imballaggi intelligenti in grado di estendere la freschezza e durata di prodotti alimentari (ortaggi e frutta, es. agrumi), valorizzazioni innovative di filiere alimentari (es. olio, riso).

Per l’area nexus, che include progetti trasversali alle tre tematiche principali di PRIMA, sono state proposte piattaforme digitali e interattive per la mappatura e la valorizzazione delle migliori pratiche acqua-ecososistema-cibo.

Il ministro dell’università e ricerca Gaetano Manfredi, ha evidenziato che «Il programma PRIMA” dichiara “rappresenta un’iniziativa strategica per l’Italia in termini di diplomazia scientifica e una grande opportunità per i nostri ricercatori. Il Ministero ha giocato, fin dall’inizio, un ruolo da protagonista sostenendo l’iniziativa che vede per la prima volta un programma di ricerca dedicato specificamente al Mediterraneo, con ricadute concrete su un settore essenziale come l’agroalimentare. La cooperazione scientifica, resa possibile attraverso questo tipo di programmi, va a sostegno della crescita inclusiva e del benessere della regione, realizzando quella diplomazia della ricerca preziosa per unire e creare ponti tra i Paesi».

Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione PRIMA, ha aggiunto: «Come rappresentante italiano in seno al Board of Trustee” “sono lieto del successo dei nostri ricercatori in bandi internazionali particolarmente competitivi. L’augurio è che le progettualità selezionate possano offrire delle soluzioni concrete alle sfide sociali, ambientali ed economiche che caratterizzano il Mediterraneo e il nostro tempo. L’innovazione sostenibile nel settore dell’agroalimentare può offrire un contributo distintivo in tale contesto. Solo attraverso una creativa e virtuosa armonia tra ricerca, sviluppo, benessere sociale e cura dell’ambiente, saremo in grado di promuovere impatti concreti e duraturi a beneficio degli operatori del settore, della società civile e dei consumatori finali».Il coordinamento dell’iniziativa in Italia vede la partecipazione, al fianco del Ministero dell’Università e della Ricerca, di altri importanti attori delle istituzioni, del sistema universitario, della ricerca e dell’innovazione. Uno strutturato dialogo che coinvolga i principali Ministeri di riferimento e i vari attori, pubblici e privati, si rivela cruciale per promuovere e valorizzare il sistema Paese, anche alla luce delle opportunità che si apriranno nel contesto del prossimo Programma Quadro europeo Horizon Europe. Il Segretariato Italiano di PRIMA, con sede al Santa Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena, è a servizio per supportare e rafforzare tale utile coordinamento.

I bandi PRIMA 2020 offrono nuove opportunità di finanziamento con circa 70 milioni destinati alla ricerca e all’innovazione nel Mediterraneo. Per facilitare la partecipazione ai bandi, il 29 gennaio dalle ore 14.30 si terrà un info-day presso la Sala Conferenze del Ministero dell’Università e della Ricerca, via M. Carcani 61, durante il quale saranno illustrate le tematiche oggetto di finanziamento nel 2020 e il Piano di Lavoro 2020 del programma PRIMA. Saranno inoltre presentati alcuni progetti vincitori dei bandi 2019.

L’iniziativa vede anche la partecipazione del Commissariato Italiano per Expo 2020 Dubai che nel 2019 ha firmato un protocollo di intesa con il Segretariato Italiano di PRIMA: una sinergia che ha lo scopo di portare a EXPO 2020 Dubai i casi di innovazione agrifood più significativi del sistema agroalimentare italiano.

Paolo Glisenti, Commissario generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai, ha detto che «Con il prezioso contributo del Segretariato italiano di PRIMA, portiamo all’attenzione internazionale le migliori pratiche in atto nell’area Euro-Mediterranea per quanto riguarda la gestione sostenibile del suolo e delle risorse idriche, i sistemi alimentari, l’agricoltura di precisione insieme alle competenze italiane nel settore agro-alimentare. All’Expo 2020 di Dubai ci saranno anche le eccellenze rappresentate dai vincitori dei bandi 2019-2020: progetti che hanno Università e Centri di ricerca italiani coinvolti, spesso con un ruolo di coordinamento, in consorzi che vedono tutti la compartecipazione di altre nazioni europee».