Ciolini: «Un riconoscimento che ci dà fiducia e orgoglio»

Raccolta differenziata, i Comuni premiati da Legambiente sono (quasi) tutti gestiti da Alia

Nella classifica toscani dei cosiddetti “Comuni ricicloni” 19 su 20 fanno parte dell’Ato centro

[13 Luglio 2021]

In Toscana la raccolta differenziata è arrivata (dati 2019, Arrr) il 60,15%, con l’Ato centro a guidare la classifica: 65,06%. Un dato che supera seppur di poco la fantomatica soglia del 65% individuata come obiettivo di legge per il 2012, ma le punte d’eccellenza non mancano come messo in evidenza dal premio “Comuni ricicloni” di Legambiente.

La classifica toscana è infatti quasi del tutto composta da Comuni targati Alia, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato centro, dove ci sono 19 Comuni premiati su 20 (ad eccezione di Calcinaia, che ricade nell’Ato costa servito da Retiambiente). Menzione speciale, inoltre, per Alia che si posiziona al terzo posto per la categoria “Cento di questi Consorzi” tra le realtà sopra i 100mila abitanti, dopo le venete Consiglio di Bacino Priula e Sinistra Piave.

Più nel dettaglio, il vincitore tra i Comuni con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti è stato Montelupo Fiorentino, che si è distinto per una raccolta differenziata dell’86,3% ed una produzione pro capite di rifiuti indifferenziati di 54,7kg/ab/anno.

Seguono in graduatoria Certaldo, con l’86,2% di raccolta differenziata, Fucecchio (85,7%), Monsummano terme (85,4%), Vinci (84,7%), Castelfiorentino (82,8%), oltre a Lastra a Signa (81%) e Fiesole (80%) che hanno ottenuto queste percentuali con la smessa a regime del sistema di raccolta sul territorio.

È invece Lamporecchio si conferma anche per l’anno 2021 il vincitore tra i Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, con una percentuale di raccolta differenziata del 89,6%. Subito alle sue spalle si conferma anche Serravalle Pistoiese (86,9%), quindi Buggiano (86,1%), Pieve a Nievole (85%), Capraia e Limite (84,6%), Gambassi Terme (84%), Chiesina Uzzanese (83,9%), Uzzano (83,3%), Cerreto Guidi (83,1%) e Ponte Buggianese (82,6%).

Quello dei “Comuni ricicloni” è «un riconoscimento che ci dà fiducia e orgoglio – commenta il presidente di Alia, Nicola Ciolini – perché è la sintesi e il risultato di tre fattori importanti: il buon lavoro dei nostri colleghi che quotidianamente si prendono cura della pulizia dei nostri territori, lo straordinario impegno dei nostri cittadini nel corretto conferimento e la grande sensibilità delle Amministrazioni comunali sul tema ambientale. È a loro che va il nostro ringraziamento e la conferma di un impegno per far sempre meglio».

Una performance indiscutibilmente positiva, macchiata però da uno storico quanto rilevante fraintendimento comunicativo. I “Comuni ricicloni” infatti non riciclano: com’è evidente Legambiente premia la percentuale di raccolta differenziata, mentre il riciclo è un passaggio successivo che compete alle filiere industriali. Per quei Comuni che volessero davvero contribuire a chiudere il cerchio dell’economia circolare però un sistema ci sarebbe, peraltro previsto a norma di legge: si tratta del Gpp ovvero gli acquisti pubblici verdi – compresi quelli in materiali riciclati –, che avrebbero un potenziale da 170 miliardi di euro a livello nazionale ma che si fermano appena a 40.

L. A.