Podere Rota: impianti aperti ai cittadini, chiusi alle ecomafie

Csai e Tb: «Gli impianti non sono il problema, ma parte della sua soluzione»

[21 Settembre 2015]

Presso il Polo tecnologico di Podere Rota, nel comune di Terranuova Bracciolini, sabato mattina si è svolta l’iniziativa “Impianti aperti”, promossa dell’amministrazione comunale e organizzata insieme a Legambiente Toscana.  Le due società che gestiscono gli impianti, Csai Spa e Tb Spa, hanno aperto i cancelli alla cittadinanza, alle autorità e agli organi di informazione, per far conoscere da vicino le tecnologie e le soluzioni adottate per far funzionare il ciclo integrato dei rifiuti nel Valdarno. Il personale tecnico delle due aziende ha fatto da guida ai visitatori, mostrando come funzionano realmente i conferimenti, la selezione, il trattamento, l’avvio al recupero e/o lo smaltimento dei rifiuti urbani, assimilati e speciali non pericolosi, il tutto mentre gli impianti erano funzionanti e a regime (qui si lavora anche di sabato, i conferimenti sono sei giorni su sette).

Attualmente a Podere Rota conferiscono tre aziende di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati: Sei Toscana Srl, per quanto riguarda il bacino del Valdarno aretino; Aer Spa per quanto riguarda il bacino della Val di Sieve e Quadrifoglio Spa, in via eccezionale a seguito di specifica ordinanza regionale, per quanto riguarda il bacino fiorentino. I rifiuti speciali non pericolosi, che rappresentano meno di un terzo del totale complessivo conferito, provengono per la maggior parte dal sistema produttivo della provincia di Arezzo (ivi compresi i fanghi di depurazione delle acque reflue urbane), mentre a Podere Rota non sono stati conferiti rifiuti da fuori Toscana per far fronte alle emergenze di alcune regioni (esempio Calabria e Liguria).

L’iniziativa “Impianti aperti 2015 a Podere Rota” è stata accomunata alla campagna nazionale “Puliamo il mondo” di Legambiente, che si svolgerà questo fine settimana (27-28-29 settembre) e di cui ne ha rappresentato quindi l’anteprima regionale. «Da un punto di vista ecologico, economico e soprattutto educativo, non ha molto senso invitare i cittadini a impegnarsi nella raccolta differenziata in casa propria se poi si è costretti a mandare a trattamento i rifiuti a centinaia di km di distanza per mancanza di adeguati impianti sul proprio territorio – ha detto Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – Gli impianti come questi di Podere Rota sono un presidio contro pratiche illegali di smaltimento e consentono di procedere verso gli obiettivi di riduzione del conferimento in discarica imposti dalle normative europee, soprattutto per la frazione organica».

Ecco quindi che i veri comuni virtuosi non sono solo quelli che raggiungono solo elevatissime percentuali di raccolta differenziata, ma soprattutto quelli che, oltre a garantire il rispetto della legislazione vigente (almeno il 65% di raccolta differenziata)  trattano sul loro territorio i rifiuti prodotti dalla propria comunità. «In questa ottica – ha detto Deborah Romei, assessore all’Ambiente di Terranuova Bracciolini – il nostro Comune può vantare le migliori performance, avendo superato nel 2014 il 70% di raccolta differenziata e ospitando un impianto di selezione e compostaggio (Tb spa), un impianto di recupero energetico da biogas e la discarica (Csai Spa), e una piattaforma per la selezione della carta e imballaggi (Crcm Srl, in loc. Ganghereto, ndr)».

Per Marinella Bonechi, presidente di Tb Spa, «la presenza di impianti a servizio del ciclo integrato dei rifiuti ovviamente comporta qualche disagio agli abitanti che vivono nelle loro immediate prossimità, ma con questa iniziativa vogliamo promuovere il ragionamento per cui gli impianti non sono il problema, ma parte della soluzione del problema». Ma non può solo bastare la raccolta differenziata e la presenza degli impianti. È necessario che questi siano anche – e soprattutto – gestiti con le migliori tecnologie disponibili e che ne venga attestato l’impegno a contenere al massimo l’impatto ambientale della loro conduzione.

«La discarica – spiega ancora Bonechi  – ha ottenuto la registrazione Emas (il più alto riconoscimento europeo in termini di sostenibilità ambientale) e la certificazione dei propri sistemi di gestione secondo gli standard internazionali Iso 14001 (ambiente), Iso 9001 (qualità) e Ohsas 18001 (sicurezza sul lavoro). Anche TbB Spa ha la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale secondi gli standard Iso 14001 e sono in corso le procedure per la Ohsas 18001. Inoltre dal luglio 2013 anche l’impianto di selezione e compostaggio opera in regime di Aia (Autorizzazione integrata ambientale)».

Le due società tengono a sottolineare che il controllo sulle matrici ambientali (qualità dell’aria, del suolo, delle acque superficiali e di falda) è garantito attraverso un attento sistema di monitoraggio, verificato puntualmente dai numerosi sopralluoghi degli organi preposti (negli ultimi due anni Arpat  ha svolto ben 40 visite ispettive, quasi 2 al mese). «Il fatto che gli impianti vengano tenuti costantemente sotto controllo è ovviamente una garanzia per tutti (autorità, opinione pubblica e gli stessi dipendenti) e smorza con le evidenze scientifiche ogni possibile polemica sulla loro presunta pericolosità – ha dichiarato Emanuele Cerri, presidente di Csai Spa –  Tutti i dati del monitoraggio ambientale vengono riportati ogni anno in una specifica dichiarazione ambientale, la cui ultima versione aggiornata è stata distribuita oggi ai visitatori (comunque disponibile e consultabile anche sul sito internet aziendale di Csai Spa, ndr)».

“Impianti aperti” è stata quindi un’occasione importante di confronto con la popolazione e con le  istituzioni (tra i presenti c’erano il deputato Massimo Artini, la consigliera regionale Valentina Vadi,  oltre che numerosi rappresentanti dei comuni valdarnesi) ma non è l’unico momento di apertura dei cancelli ai visitatori. Infatti il Polo tecnologico di Podere Rota è aperto,  gratuitamente e tutto l’anno, anche per visite guidate a scolaresche, gruppi organizzati e giornalisti. Sui siti web delle due aziende sono disponibili i moduli per effettuare la prenotazione. Ma per conoscere da vicino il polo tecnologico non ci sono solo le visite guidate in situ. Infatti internet viene incontro ancora una volta alle esigenze di trasparenza e di comunicazione.

Podere Rota è la prima discarica al mondo ad essere visitabile anche in remoto, standosene comodamente seduti dietro al Pc o al tablet. Insieme a Google è stata sviluppata una piattaforma che consente di effettuare un tour virtuale degli impianti, con schede e contributi multimediali che accompagnano il visitatore lungo il percorso di visita, spostandosi a suon di “click di mouse” da una parte all’altra degli impianti. «Ma la chiarezza con la quale ci vogliamo contraddistinguere – conclude Cerri – riguarda anche la gestione amministrativa della società e degli impianti. Sul sito web di Csai spa è stata allestita un’apposita sezione, denominata “amministrazione trasparente” in cui sono pubblicati tutti gli atti di interesse pubblico, dai bilanci d’esercizio fino alle determinazioni del CdA».