Pnrr, dal ministero dell’Ambiente incentivi a 160 “progetti faro” sull’economia circolare

In arrivo risorse per 450 mln di euro, in attesa del decreto che distribuisca anche quelle relative a distretti circolari e riciclo delle plastiche

[1 Febbraio 2023]

Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato ieri tre decreti, per l’assegnazione di gran parte delle risorse Pnrr stanziate sui “progetti faro” sull’economia circolare.

Per la linea A, che promuove l’ammordernamento e la realizzazione di nuovi impianti per i rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, sono 67 i progetti finanziati. Sono invece 70 quelli selezionati per la linea B, riguardante l’impiantistica per la raccolta, logistica e riciclo dei rifiuti in carta e cartone. Infine, altri 23 progetti troveranno compimento attraverso la linea D, per l’infrastrutturazione della raccolta di frazioni tessili e la realizzazione di veri e propri “hub” del tessile.

Manca all’appello la linea C, per la quale il ministero dell’Ambiente che il decreto sarà adottato entro il 20 febbraio, al «completamento delle verifiche amministrative necessarie». In questo caso si tratta di risorse destinate a sostenere il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter); in particolare, la linea C incoraggia anche progetti di simbiosi industriale sotto forma di “distretti circolari”.

Una volta che verrà pubblicato anche questo decreto si completerà in questo modo l’elenco dei soggetti destinatari dei 600 milioni di euro (150 per ciascuna linea) che il Pnrr mette a disposizione nel settore del riciclo, che dovranno diventare realtà ed essere messi in funzione entro il primo semestre 2026.

«Le nostre filiere del riciclo – commenta il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto – rappresentano un esempio virtuoso e vincente in Europa: un mondo sempre attento all’innovazione per raggiungere le migliori performance ambientali. L’impegno di tante realtà territoriali potrà meglio qualificare l’Italia quale Paese di riferimento nelle buone pratiche per l’economia circolare».