Piombino, il Consiglio comunale vara la commissione d’inchiesta su Asiu, Tap e Rimateria

Ferrari: «Non siamo un tribunale, vogliamo fare luce sugli eventi che hanno portato alla situazione odierna»

[30 Settembre 2019]

Il Consiglio comunale di Piombino ha votato oggi «all’unanimità» l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla situazione economica, finanziaria e gestionale pregressa di Asiu, Tap e Rimateria, proposto che a maggio scorso era stata bocciata come «un tantino pretestuosa» dalla precedente maggioranza di governo «considerando che – spiegava l’allora vicesindaco Stefano Ferrini – il presidente di Rimateria è venuto almeno due volte, se non di più, in consiglio a spiegare ed informare e che anche nel precedente periodo amministrativo più volte il tema è stato trattato». Senza considerare i quasi 50 incontri pubblici mensili aperti alla cittadinanza promossi da Rimateria, che si sono tenuti negli ultimi anni fino alla recente interruzione.

Oggi invece la commissione d’inchiesta ha visto la luce, e sarà composta dai consiglieri delle seguente forze politiche: Monica Bartolini, Eleonora Baldi, Mario Atzeni, Vittorio Ceccarelli, Luigi Coppola e Marco Viti per i gruppi consiliari di maggioranza; Anna Tempestini per Con Anna per Piombino, Angelo Trotta e Marco Pellegrini per il Pd, Daniele Pasquinelli per il M5S e Fabrizio Callaioli per Rifondazione comunista.

«L’obiettivo di questa commissione – commenta il sindaco Francesco Ferrari – è quello di fare chiarezza sulla vicenda Rimateria: non siamo un tribunale né, tantomeno, un’inquisizione e non è certamente nostro interesse puntare il dito verso qualcuno, vogliamo piuttosto fare luce sugli eventi che hanno portato alla situazione odierna.  È un impegno che ci siamo presi in campagna elettorale e mi fa molto piacere che la proposta sia stata votata all’unanimità. Per chiarezza, già l’anno scorso l’allora opposizione, compreso il sottoscritto, aveva presentato al Consiglio la possibilità di istituire una commissione sul tema ma si era vista rifiutare la proposta dalla precedente amministrazione. In ogni caso, come già discusso nelle due conferenze capigruppo che hanno preceduto la votazione di oggi, la presidenza non sarà affidata al Partito democratico: non è certamente per poca fiducia nei confronti delle persone di quel partito che siedono in Consiglio, quanto per chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini. Dobbiamo garantire che il lavoro di questa commissione sia scevro da ogni interferenza e, ferma restando la fiducia nei consiglieri, credo sia più corretto che il presidente appartenga a una forza politica non direttamente coinvolta nella vicenda in oggetto. Auguro, quindi, buon lavoro alla commissione fiducioso nel lavoro che porterà avanti nei prossimi mesi».

Sarà compito della commissione stessa, nella prima seduta, individuare il presidente. Per il resto, la commissione potrà convocare in audizione i dipendenti del Comune e delle aziende coinvolte nella vicenda per ricostruire gli eventi: al termine dei dodici mesi di lavoro che ha a disposizione, con possibilità di proroga, dovrà presentare i risultati al Consiglio comunale.

Nel frattempo rimane l’esito del sopralluogo condotto lo scorso febbraio negli impianti Rimateria dalla Commissione d’inchiesta regionale sul ciclo dei rifiuti, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5S): «È positivo che per la prima volta si faccia un intervento organico in un’area dove la presenza industriale è da sempre così rilevante, ma molto resta ancora da fare», sintetizzò allora il capogruppo pentastellato in Regione.