«Non è possibile agire sul cono rovescio», ma rimangono le perplessità su un atto retroattivo

Piombino, dal Comune «delibera d’indirizzo» sulla variante urbanistica per le aree Rimateria

Ferrari: «Metteremo in campo tutto ciò che è in nostro potere per impedire che Piombino diventi la città dei rifiuti». Che però ci sono già, e altri ne arriveranno con l’auspicata ripresa dell’attività siderurgica: come gestirli?

[1 Ottobre 2019]

Annunciata in campagna elettorale dal sindaco Ferrari, oggi la Giunta comunale di Piombino ha deliberato «sull’avvio della procedura di variante urbanistica per l’area denominata LI53. Si tratta – precisano dall’Amministrazione comunale – di una delibera d’indirizzo che dà il via alla procedura che interessa l’intera area in uso a Rimateria».

«Questa variante – argomenta il sindaco Ferrari (nella foto, ndr) – impedirà il raddoppio dei volumi della discarica di Ischia di Crociano disegnando un futuro nuovo per l’intera area. Interesserà la ex Asiu ormai esaurita, la ex Lucchini, la ex Lucchini messa in sicurezza, la LI53 su cui poggiano i cumuli di rifiuti siderurgici e le aree dove insiste quel che rimane degli impianti Tap. Con la variante semplificata di oggi, l’attuale destinazione cambierà in favore di un’area verde impedendo, di fatto, che venga utilizzata per il conferimento e il trattamento dei rifiuti speciali».

Ciò non toglie che nell’area, come giustamente ricordato dal sindaco, insistano già oggi quattro discariche di cui una abusiva, la LI53, per la quale il ministero dell’Ambiente ha ordinato la messa in sicurezza. Ovvero quanto prevede il piano industriale Rimateria, nel quale il citato “raddoppio dei volumi della discarica” consiste nella riqualificazione ambientale dell’area e nella messa in sicurezza della LI53, naturalmente anche attraverso gli spazi di discarica già esistenti come dettagliato nei documenti inviati pochi giorni fa in Regione Toscana dall’azienda.

«È doveroso precisare – aggiunge il sindaco – che le varianti conservano una clausola di salvaguardia per tutelare le autorizzazioni già concesse: ciò significa che non è possibile agire sul cono rovescio, per cui Rimateria ha già ricevuto il nulla osta al conferimento. Lo strumento urbanistico agisce sulla pianificazione del territorio: così l’amministrazione individua l’utilizzo futuro della zona. Ovviamente, questa operazione sarà affiancata dal lavoro di pianificazione puntuale che ci accingiamo a fare con la correzione del Piano strutturale prima della sua definitiva approvazione».

Anche in questo caso dubbi sull’effettiva possibilità di procedere con la variante urbanistica, cono rovescio a parte, rimangono infatti gli stessi già emersi durante la campagna elettorale, in quanto si tratterebbe di un atto retroattivo. Al momento la Giunta ha infatti avanzato una semplice «delibera d’indirizzo», necessariamente ancora da valutare nei suoi sviluppi.

Nonostante ciò «la variante – sostiene Ferrari – è ampiamente motivata dalla visione che abbiamo per lo sviluppo di Piombino: la nostra città non può e non deve diventare un polo dei rifiuti, dobbiamo salvaguardare sia la nostra salute che quella delle future generazioni. Non è giusto che Piombino debba convivere con una realtà che ha così tante conseguenze sulla salute e sull’economia del territorio. Dobbiamo costruire un futuro nuovo puntando a valorizzare le bellezze e sfruttando le potenzialità turistiche: è impossibile pensare di farlo con una discarica maleodorante che si affaccia sull’unica strada di accesso alla città e così vicina alle abitazioni, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Questo atto è propedeutico a un risultato molto oltre il solo futuro della discarica: pone le basi per un percorso che trasformerà completamente il territorio, stiamo costruendo le nuove fondamenta della città. Ovviamente, non possiamo pensare che ciò sia sufficiente: molti sono i temi che entrano in campo in questo percorso. Certamente, uno su tutti interessa le bonifiche. Per questo, dobbiamo costringere la politica nazionale a interessarsi veramente alla condizione ambientale del territorio: il nostro impegno è quello di sensibilizzare le istituzioni affinché questo percorso si avvii il più rapidamente possibile e, intanto, metteremo in campo tutto ciò che è in nostro potere per impedire che Piombino diventi la città dei rifiuti».

I rifiuti però a Piombino ci sono già, come mostra l’esempio eclatante delle quattro discariche presenti nell’area di Rimateria – compresa l’abusiva LI53 –, e molti altri ne arriveranno con l’auspicata ripresa dell’attività siderurgica. Si tratta di capire se gestire il problema attraverso le possibilità aperte dall’economia circolare, oppure rimuoverlo.