Nonostante le crisi globali, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile possono essere raggiunti

Affrontare la disuguaglianza economica, investi nelle persone e rivoluzione delle energie rinnovabili

[14 Luglio 2022]

Intervenendo a un’iniziativa dell’High level political forum on sustainable development (HLPF), che termina domani a New York e dove rappresentati dei Paesi di tutto il mondo stanno discutendo nella sala dell’Assemblea generale dell’Onu di come le politiche di ripresa possono invertire gli impatti negativi della pandemia sull’obiettivo comune di creare un futuro più equo per tutte le persone e il pianeta, il presidente dell’Economic and Social Council dell’Onu (ECOSOC), Collen V. Kelapile, ha detto che «Nonostante due anni di “lotta surreale” contro la pandemia di Covid-19 e in mezzo alle crescenti sfide globali, l’ottimismo per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile persiste. Le attuali sfide globali non devono sminuire la nostra determinazione e perseveranza. Dobbiamo agire insieme in solidarietà. E’ vero che ora viviamo in un mondo di crescenti conflitti, disuguaglianze, povertà e sofferenza, di instabilità economica, di crisi energetica e alimentare, di aumento dei livelli di indebitamento, di un rallentamento del progresso verso l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne, eppure, uno dei messaggi chiave dell’High level political forum che abbiamo ascoltato nei giorni scorsi è che, nonostante i nostri tempi tristi, continuiamo ad essere ottimisti sul fatto che l’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ci fornisca un quadro per ricostruire meglio».

Al summit è intervenuto anche il segretario generale dell’Onu António Guterres che ha delineato 4 aree di azione immediata, a partire dalla ripresa dalla pandemia in ogni Paese: «Dobbiamo garantire un accesso globale equo ai vaccini, alle terapie e ai test per il Covid-19. E ora è molto importante fare uno sforzo serio per aumentare il numero di Paesi in grado di produrre vaccini, diagnostica e altre tecnologie che pensano al futuro. I Paesi devono anche intensificare gli sforzi per assicurarsi che i futuri focolai di malattie siano gestiti meglio, rafforzando i sistemi sanitari e garantendo la copertura sanitaria universale».

Il capo dell’Onu  anche sottolineato la necessità di affrontare la crisi alimentare, energetica e finanziaria: «Nonostante la guerra in corso, la produzione alimentare ucraina, e il cibo e i fertilizzanti prodotti dalla Russia, devono essere riportati sui mercati mondiali. Abbiamo lavorato duramente a un piano per consentire l’esportazione sicura e protetta di alimenti prodotti ucraini attraverso il Mar Nero e di alimenti e fertilizzanti russi verso i mercati globali. Ringrazio i governi coinvolti per la vostra continua collaborazione. Tuttavia, le crisi odierne non possono essere risolte senza una soluzione alla crisi della disuguaglianza economica nei Paesi in via di sviluppo, Occorrono maggiori risorse, “spazio fiscale”, nonché flessibilità e comprensione da parte delle istituzioni finanziarie globali.  Non dobbiamo dimenticare che la maggioranza dei poveri non vive nei Paesi più poveri; vivono in Paesi a reddito medio . Se non riceveranno il sostegno di cui hanno bisogno, le prospettive di sviluppo dei Paesi a reddito medio fortemente indebitati saranno seriamente compromesse».

Per questop Guterres ha chiesto «Un New Global Deal in modo che i Paesi in via di sviluppo possano avere una giusta possibilità di costruire il proprio futuro e di riformare il sistema finanziario globale in uno che lavori per i vulnerabili, non solo per i potenti. La pandemia ha rivelato evidenti disuguaglianze, sia all’interno che tra i Paesi, e come in tutte le crisi, sono i più vulnerabili ed emarginati a essere i più colpiti. E’ tempo di dare la priorità agli investimenti nelle persone; costruire un nuovo contratto sociale, basato sulla protezione sociale universale e di rivedere i sistemi di supporto sociale stabiliti all’indomani della seconda guerra mondiale. Qualsiasi speranza di risolvere le sfide del mondo inizia con l’istruzione, ma anche questa è distrutta da una crisi di equità, qualità e rilevanza». Il segretario generale dell’Onu ha annunciato che convocherà un vertice a settembre «Affinché i leader mondiali si impegnino nuovamente nell’istruzione come bene pubblico globale».

Il punto finale toccato da Guterres è stato quello della necessità di un’azione climatica ambizios e ha avvertito che «La battaglia per mantenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali sarà vinta o persa in questo decennio.  Porre fine alla dipendenza globale dai combustibili fossili attraverso una rivoluzione delle energie rinnovabili è la priorità numero uno. Ho chiesto niente nuove centrali a carbone e niente più sussidi ai combustibili fossili, perché il finanziamento dei combustibili fossili è delirante e il finanziamento delle energie rinnovabili è razionale».

Il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Abdulla Shahid, si è concentrato sull’importanza della speranza e della solidarietà, «Affinché il mondo esca da questo periodo più forte, più resiliente e più sostenibile. Per spezzare il circolo vizioso delle crisi dobbiamo fare di più che “guardare” verso un futuro più sostenibile, dobbiamo metterlo in pratica». Anche lui ha chiesto «Maggiori investimenti in settori come la protezione sociale, la riduzione della povertà e l’azione climatica, oltre a responsabilizzare i giovani come agenti di una trasformazione sostenibile. I Paesi devono anche imparare dalla pandemia, in particolare dove i sistemi e le politiche si sono rivelati disfunzionali».

Come  Guterres, Shahid  ha chiesto una la riforma del sistema finanziario internazionale, in particolare per quanto riguarda l’alleggerimento del debito e le vulnerabilità, l’assistenza allo e gli aiuti umanitari e ha concluso facendo appello a un maggiore impegno per affrontare sia la situazione dei paesi più vulnerabili che per lo sviluppo sostenibile dell’Africa, «Compreso il sostegno per ottenere la vaccinazione universale, la sicurezza alimentare e l’accesso all’energia pulita in tutto il continente.  Sebbene la pandemia abbia messo alla prova i limiti della solidarietà internazionale, prevale il multilateralismo e persiste la solidarietà internazionale. Abbiamo visto paesi e comunità unirsi per trovare soluzioni comuni a sfide comuni. Dobbiamo basarci su questo in ogni modo possibile».