Non bastano i profitti per definire il successo di un’azienda, soprattutto nel caso delle utility

Utilitalia: «Contribuire alla crescita sostenibile del Paese a partire dai propri stakehoder, è oggi l’unico modo duraturo per essere impresa di successo»

[19 Novembre 2021]

In un mondo dominato dagli interessi a breve termine, la sostenibilità – che per natura guarda al lungo periodo – rappresenta la chiave di volta per un modello di business capace di durare nel tempo.

Come spiega il nuovo studio “Purpose aziendale: il ruolo delle utility in Italia”, messo a punto da Oxera in collaborazione con Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua, energia e ambiente), le aziende devono mantenere non solo il loro capitale fisico e finanziario, ma anche il loro capitale naturale, umano, sociale, materiale e intellettuale.

Secondo quest’approccio è dunque fondamentale osservare come un’azienda realizza profitti, non solo quantificarne il volume.

La convinzione è che “per essere redditizia a lungo termine un’azienda deve mantenere e migliorare le sue varie fonti di capitale. Una gestione efficace dei diversi capitali può tradursi in una maggior creazione di valore, in una migliore gestione del rischio, in un miglior processo decisionale, in un maggior coinvolgimento degli stakeholder e in una comunicazione molto più efficace”.

Un esempio – si osserva nello studio – è che “i consumatori si allontanano sempre di più dai marchi associati alle aziende che hanno una cattiva reputazione ambientale”, mentre è dimostrato che “le imprese che impiegano una forza lavoro più diversificata, migliorano il loro capitale umano e hanno più profitti. I dipendenti vogliono lavorare e restare nelle aziende più in linea con la sostenibilità sociale e ambientale”. Così come è provato che “le imprese che adottano il reporting Esg o Ir hanno ritorni più alti sugli investimenti, per quanto queste analisi siano anche oggetto di critiche. Gli investitori sono altamente consapevoli di queste tendenze”. Infatti “la sfida più grande è capire l’impatto che l’azienda sta avendo sul mondo in generale, e non solamente sul valore per gli azionisti”.

In particolare per le utility emerge “un messaggio chiave che è la natura stessa delle attività svolte – quella di fornire servizi essenziali per il benessere della società e dell’ambiente – cosa che implica come il purpose sia sotto molti aspetti parte del Dna di queste aziende”.

«Questo studio – spiega la presidente di Utilitalia, Michaela Castelli – dimostra come e quanto le imprese dei servizi pubblici, per loro natura, abbiano un purpose. Ma la sua esplicitazione ha il pregio di cristallizzare una serie di azioni messe in campo negli ultimi anni in un framework diverso, in grado di identificare le aziende stesse nel concetto di scopo di impresa ed essere ancora più efficaci nel perseguirlo. Contribuire alla crescita sostenibile del Paese a partire dai propri stakehoder, è oggi l’unico modo duraturo per essere impresa di successo. Stabilire chiaramente il proprio purpose e misurarne i risultati è ciò che ci permetterà di fare il salto necessario per stare al passo con i tempi».