Nasce l’Alleanza per la Transizione ecologica. Verso un nuovo soggetto politico Verde

Ronchi: «In Italia manca una forza politica verde consistente che possa far sentire la sua voce nelle scelte strategiche»

[22 Novembre 2021]

La prima assemblea dell’Alleanza per la transizione ecologica ha delineato un percorso verso le elezioni politiche del 2023 e che punta a trasformare quella che ora è un’associazione di diversi soggetti polico-ecologisti  in «Una nuova consistente forza politica verde, perché la narrazione politica in atto non è adeguata a confrontarsi con le sfide attuali».

I promotori sottolineano che «Nei prossimi mesi si svolgeranno una serie di Assemblee regionali, a marzo 2022 un’Assemblea nazionale a Milano con l’obiettivo, entro giugno 2022 di definire una proposta programmatica condivisa ed esplorare la possibilità di fare liste unitarie verdi pronte ad affrontare la sfida delle elezioni politiche del 2023».

L’ Assemblea è stata aperta da Danilo Bonato che ha illustrato il documento programmatico della nuova formazione che «Traccia un percorso virtuoso per realizzare in Italia la transizione ecologica» ed è stata conclusa dall’ex ministro dell’ambiente  Edo Ronchi che ha sintetizzato le caratteristiche fondanti  del nuovo soggetto politico: «In Italia manca una forza politica verde consistente che possa far sentire la sua voce nelle scelte strategiche. E’ necessario creare una cosa nuova. Non vogliamo in questo percorso essere soli, non vogliamo alcun monopolio ma svolgere un ruolo attivo, intorno ad un programma condiviso».

Dopo che Alessandra Bailo Modesti ha illustrato la ricerca Ipsos sul sentiment degli italiani nei confronti della transizione ecologia, l’assemblea ha visto gli interventi di diversi rappresentanti delle anoime verdi e rosso-verdi  del movimento politico ecologista: Maurizio Bernardi , Piero Capodieci , Anna Donati, Stefan De Jonge, Monica Frassoni, Alessandro Fusacchia, Roberto Morabito, Rossella Muroni, Simone Togni e al termine – e abbastanza a sorpresa – del portavoce di Europa Verde – Verdi Angelo Bonelli.

Per i fondatori «ATE  deve promuovere un processo unitario aperto che sappia aggregare culture ed esperienze diverse al di fuori di logiche di schieramento; deve essere portatrice di una cultura riformatrice in grado di ottenere risultati; deve avere una visione ecologica chiara, distinguibile e credibile, con un robusto ancoraggio alla dimensione sociale e all’ economia di mercato, mantenendo sempre vivo il dialogo con il mondo delle imprese;  deve promuovere attivamente ed interpretare modelli di consumo sobri, ma non pauperistici, inclusivi e desiderabili e soprattutto contrastare il greenwashing, anche quello politico. Non sempre, infatti,  ciò che si fa in nome dell’ ambiente tutela l’ ambiente, opporsi a  eolico, fotovoltaico, impianti di riciclo svaluta l’ambientalismo».