Mattarella e la transizione energetica per «mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro»

«Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici»

[2 Gennaio 2023]

Nel consueto messaggio di fine anno da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha dedicato un’attenzione speciale alla necessità di governare la transizione ecologica, anziché subirla o temerla. A partire da una scelta consapevole in favore delle energie rinnovabili.

«L’energia – argomenta Mattarella – è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani».

Al contempo tanti adulti, a partire da quanti all’interno delle pubbliche istituzioni hanno in mano le redini dei percorsi autorizzativi per nuovi impianti rinnovabili, non sembrano percepire ancora quest’urgenza.

I dati aggiornati da Terna a fine novembre del 2022 – quelli relativi a dicembre non sono ancora disponibili – documentano che la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.668 MW, restando dunque molto lontana dall’obiettivo dei 10.000 MW che saremmo chiamati a traguardare per rispettare la tabella di marcia indicata dall’Ue con l’iniziativa RePowerEu.

Come mai? «Sento spesso dire che è “tutta colpa della burocrazia” – commenta nel merito Edo Ronchi, già ministro dell’Ambiente – un po’ il paravento usato per coprire diverse responsabilità politiche. L’Italia non dispone, infatti, ancora di un nuovo piano nazionale per il clima e l’energia, aggiornato ai nuovi target europei anche per le rinnovabili; le Regioni italiane non hanno target per lo sviluppo delle rinnovabili sui rispettivi territori; i Comuni non sono coinvolti attivamente per raggiungere obiettivi di sviluppo di impianti a fonti rinnovabili sui loro territori. L’Italia è l’unico grande Paese europeo che non ha una legge per il clima: una legge necessaria per fissare un quadro di riferimento stabile e pluriennale per le misure necessarie per fissare, realizzare e monitorare i target al 2030 e successivi, per dare rilevanza strategica, di interesse e di sicurezza nazionali, agli obiettivi climatici e alle misure necessarie per raggiungerli, compresi quelle per lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia»

Nel mentre, la crisi climatica non aspetta: solo nel corso dell’ultimo anno Legambiente ha documentato un incremento degli eventi meteo estremi del 55% nel nostro Paese. Da qui l’urgenza di governare il cambiamento, traendone nuove opportunità di sviluppo sostenibile, anziché restare divisi e inermi di fronte all’avanzare del pericolo.

«Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto – osserva il presidente Mattarella – è progettare il domani con coraggio».