Livorno, via 3mila tonnellate di rifiuti dall’ex Lonzi grazie a 250mila euro dalla Regione

In via del Limone ci sono ancora 7.800 tonnellate di rifiuti che aspettano di essere gestite in sicurezza

[4 Agosto 2020]

A quasi tre anni dall’inchiesta ‘Dangerous trash’, deflagrata nel dicembre 2017 per presunti traffici illeciti di rifiuti, negli impianti della ex Lonzi Metalli in via del Limone – oggi fallita – ci sono ancora 7.800 tonnellate di rifiuti che aspettano di essere gestite in sicurezza. Circa 3mila saranno però presto rimosse dal Comune di Livorno, grazie a un accordo con la Regione Toscana presentato ieri dai rispettivi assessori all’Ambiente (Giovanna Cepparello e Federica Fratoni).

Nel febbraio scorso la Regione aveva infatti revocato l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e intimato alla Lonzi di allontanare in tempi brevi i rifiuti dall’impianto (previa caratterizzazione e successiva predisposizione di un piano, nonché messa in atto di adempimenti per evitare l’insorgenza di problematiche ambientali). L’azienda però è fallita ed ha fermato le attività, così la Regione ha messo in atto le procedure per affidare a terzi l’esecuzione della rimozione dei rifiuti.

Come spiegano dall’Amministrazione comunale «i rifiuti che verranno tolti dal Comune (che si sta attivando per affidare l’incarico ad Aamps) in virtù di questo accordo, sono sia quelli urbani, che non richiedono analisi per la loro classificazione (come alcune tonnellate di plastica, carta, legno, alluminio, pneumatici), che il percolato delle acque di dilavamento che invece richiede analisi (ovvero quello finisce dopo la pioggia nelle vasche di stoccaggio, con rischio, essendo le vasche piene, di contaminazione per l’ambiente)».

A questo scopo appunto la Regione ha stipulato l’accordo con il Comune, che si è reso disponibile a togliere intanto percolato e rifiuti che non richiedono analisi, mettendo a disposizione dell’Ente locale le risorse, ovvero 250 mila euro per la rimozione, comprensiva della redazione preventiva di uno specifico piano, verificato dalla Regione stessa e da Arpat, con l’affidamento dell’operazione a un soggetto specializzato. Le risorse copriranno anche lo svolgimento dell’attività di sorveglianza con supporto di Arpat e la rendicontazione dell’operazione.

Parallelamente la Regione ha avviato la procedura in danno alla ex Lonzi Metalli, con eventuale messa in riscossione, qualora le spese di questa operazione non fossero coperte dalla fideiussione che la società di via del Limone aveva messo a garanzia della Regione stessa.

«Si tratta di un primo passo importante – commenta l’assessora Cepparello – per mettere in sicurezza una vera e propria emergenza ambientale che ha funestato il nostro territorio. Procederemo nei mesi successivi, in sinergia con la Regione, per liberare l’intero impianto dai rifiuti. Questo era e rimane il nostro impegno. Desidero ringraziare l’assessora Fratoni, cofirmataria dell’accordo, e il consigliere regionale Gazzetti che ha seguito la vicenda, nonché i tecnici di Regione e Comune e l’Arpat».