Life Re Mida, Sienambiente al centro del progetto candidato ai Life Awards 2020 europei

Dal compost Terra di Siena, realizzato con i rifiuti organici toscani, i biofiltri per abbattere emissioni di gas serra e maleodoranze legate alle discariche esaurite

[18 Giugno 2020]

Oltre a Csai, un’altra azienda protagonista dell’economia circolare toscana è al centro del progetto Life Re Mida che sta riscuotendo entusiasmo a livello regionale, nazionale e adesso anche europeo: Sienambiente, con un ruolo a tutto tondo.

Come noto, l’obiettivo del progetto – che tra 910 candidati è stato inserito dalla Commissione Ue tra i 15 meritevoli di gareggiare per il prestigioso premio Life Awards 2020 – è stato quello di dimostrare la sostenibilità tecnica, economica ed ambientale delle tecnologie proposte per la riduzione dell’effetto serra nel settore del trattamento rifiuti e promuovere la revisione e l’aggiornamento della normativa di riferimento a livello europeo (Landfill Directive), con particolare riferimenti alla gestione e al trattamento dei gas di discarica a basso potere calorifico.

La ricerca scientifica di Life Re Mida, condotta dal dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Firenze in collaborazione con Regione, Sienambiente e Csai, è stata effettuata nelle discariche esaurite de “Le Fornaci” a Monticiano (SI) e “il Pero” a Castiglion Fibocchi (AR). Nell’ambito dell’iniziativa, Sienambiente ha installato nel sito 7 biofiltri realizzati con il compost Terra di Siena prodotto nei propri impianti coi rifiuti organici toscani: questo biofiltro ha permesso di catturare, inertizzare e analizzare i principali gas responsabili dell’effetto serra dando  importanti informazioni e dati ai fini della sperimentazione.

Le tecnologie sperimentali utilizzate nei due impianti hanno dimostrato che le performance di ossidazione si assestano su valori piuttosto elevati, mediamente pari al 75%, mentre in alcune delle sette “biowindows” realizzate nelle discariche si è osservata un’ossidazione completa del metano in ingresso consentendo di abbattere di 21 volte il potenziale effetto serra del biogas emesso dalle discariche.

L’analisi costi-benefici ha confermato inoltre i risultati positivi emersi nell’analisi del ciclo vita mostrando che nella fase di gestione post-mortem di una discarica gli scenari con i sistemi di ossidazione biologica garantiscono un risparmio economico rispetto ai tradizionali sistemi di trattamento.

«Per Sienambiente, al di là della valutazione finale da parte della giuria internazionale, essere arrivati tra i finalisti è già una grande traguardo – sottolineano dall’azienda – perché è stato dimostrato come anche nel nostro Paese si possano raggiungere elevati standard di ricerca ed innovazione tecnologica grazie alla partnership pubblico-privata».