L’assessore Monni in vista alla Revet, «orgoglio toscano» dell’economia circolare

Giannotti: «Grazie a 34 milioni investimenti sugli impianti dal 2022 avremo una capacità di trattamento pari a 380mila tonnellate l’anno, in grado di assorbire l’intera produzione regionale di raccolta differenziata multimateriale»

[15 Gennaio 2021]

Dopo il sindaco di Livorno, arrivato ieri in visita a Pontedera per conoscere da vicino l’hub del riciclo a marchio Revet, oggi è stata l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni a saggiare come funziona questo polo industriale centrale per l’economia circolare dicendosi «orgogliosa che questa realtà di eccellenza sia toscana. Revet è un esempio concreto di come la filiera del riciclo può essere un nuovo settore industriale, guardando alla sostenibilità ambientale ed economica».

Fondata nel 1986, Revet oggi serve circa 200 amministrazioni comunali e oltre l’80% della popolazione regionale: imballaggi in plastica, vetro, alluminio, acciaio e tetrapak provenienti dalle raccolte differenziate toscane vengono selezionati qui e preparati per il riciclo, in quella che in molti casi rappresenta un’economia circolare a km zero o comunque nel perimetro regionale.

«Ogni giorno questa azienda svuota circa 4 mila campane della differenziata in tutto il territorio toscano, ma questa – osserva Monni – è solo la punta dell’iceberg di un processo industriale che richiede mezzi, competenze, professionalità specifiche e impianti dedicati per poter reintrodurre le materie nei cicli produttivi, e che Revet riesce a mettere in campo».

Dopo la raccolta differenziata, naturalmente, i sacchi della spazzatura infatti non spariscono come per magia. A valle è indispensabile un’articolata filiera industriale che sappia selezionarli ulteriormente per poi estrarne valore – in primis tramite il recupero di materia, in subordine di energia – e garantire uno smaltimento adeguato a quei materiali che non sono recuperabili.

In questo complesso puzzle Revet rappresenta un tassello particolarmente prezioso, perché oltre a raccogliere e selezionare si occupa direttamente anche di riciclo. Il segmento delle plastiche miste che vengono riciclate direttamente nello stabilimento di Pontedera e trasformate in granuli con cui si stampano nuovi manufatti in plastica (componenti per l’automotive, per l’edilizia, il tempo libero); in particolare, grazie a costanti investimenti in ricerca e sviluppo, ormai dal 2013 Revet è in grado di riciclare anche la componente poliolefinica di una frazione di rifiuti particolarmente critica da gestire, ovvero le plastiche miste (plasmix) presenti nelle raccolte differenziate toscane.

Un processo di sviluppo sostenibile che troverà presto una nuova, importante svolta: «Grazie a 34 milioni investimenti sugli impianti – spiega il presidente Revet, Livio Giannotti – dal 2022 avremo una capacità di trattamento pari a 380mila tonnellate l’anno, in grado di assorbire l’intera produzione regionale di raccolta differenziata multimateriale, e di garantire un effettivo riciclo dei materiali con un saldo positivo per tutti i Comuni e quindi per tutti i cittadini toscani: questa è la vera economia circolare, fatta di industria, di innovazione e di efficienza».

L. A.