La bozza di decreto sulle Aree idonee per le rinnovabili blocca lo sviluppo dell’energia solare
Italia solare: «Il testo proposto è orientato a frenare piuttosto che a favorire e governare un rapido ed efficiente sviluppo del fotovoltaico»
[7 Settembre 2023]
Mentre la Germania da inizio anno ha installato 7,7 GW di nuovo fotovoltaico, nella ben soleggiata Italia i pannelli avanzano a velocità più che dimezzata (+2,7 GW nello stesso periodo) e l’atteso decreto sulle Aree idonee potrebbe paradossalmente peggiorare ancora di più la situazione.
Come già denunciato dall’associazione confindustriale Elettricità futura, la bozza del decreto redatto dal Governo Meloni sulle aree idonee allo sviluppo delle energie rinnovabili – in ritardo di 15 mesi – rischia di ottenere l’effetto contrario a quello auspicato, a partire dal fotovoltaico.
A sollevare nuovamente il problema è adesso l’associazione Italia solare, che in una lettera indirizzata a Governo e Parlamento «esprime forte preoccupazione rispetto ai pesanti vincoli presenti nella bozza di decreto ministeriale “Aree idonee” perché frenano la diffusione del fotovoltaico».
L’associazione sottolinea in particolare come i vincoli inseriti nella proposta di decreto penalizzino fortemente la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra in aree classificate agricole, poiché tali vincoli si applicano anche ad aree compromesse o di scarso interesse per l’uso agricolo perché in prossimità di strutture produttive o di infrastrutture.
Come se non bastasse, i vincoli si applicano anche a tutte le aree classificate agricole già dichiarate idonee dall’articolo 20, comma 8, del decreto legislativo 199/2021. Infine, la bozza di decreto ignora le previsioni dello schema di direttiva rinnovabili Red III che, seppure non ancora formalmente approvata, è stata oggetto di accordo in seno al Consiglio Ue.
E tutto questo anche se sarebbe sufficiente impiegare al massimo lo 0,4-0,6% della superficie agricola utile (Sau) italiana, per installare tutto il fotovoltaico di cui il Paese ha bisogno.
«Per il fotovoltaico – evidenzia nel merito Italia solare – preoccupa soprattutto che le aree agricole classificate idonee siano tali per modo di dire, poiché tali aree sono trattate esattamente come quelle che non lo sono». Una criticità cui si aggiunge «l’assoluta assenza di disposizioni per semplificare e accelerare, nelle aree idonee, i procedimenti autorizzativi».
Al contrario, per l’associazione le limitazioni dovrebbero essere riservate «alle aree diverse da quelle idonee e alle aree non idonee. E l’individuazione di queste ultime deve avere lo scopo non di rallentare la realizzazione degli impianti, bensì di offrire agli operatori un quadro certo e chiaro di riferimento e orientamento per la localizzazione dei progetti».
Tant’è che se le proposte di modifica alla bozza ministeriale non verranno accolte, Italia solare preferirebbe rinunciare del tutto a un decreto sulle Aree idonee – benché atteso da anni –, perché nella versione attuale «arreca danni allo sviluppo del settore».
«Lo schema di decreto ‘Aree idonee’ – sintetizza il presidente di Italia solare, Paolo Rocco Viscontini – rappresenta una battuta d’arresto allo sviluppo delle rinnovabili, in totale controtendenza rispetto a quanto dovrebbe fare il nostro Paese per abbattere i prezzi energetici e per raggiungere il target di riduzione delle emissioni al 2030 e di azzeramento al 2050. Il testo proposto è orientato a frenare piuttosto che a favorire e governare un rapido ed efficiente sviluppo del fotovoltaico».