Italia, Libano e Tunisia insieme per promuovere l’economia circolare dei rifiuti organici

Il punto sull’evoluzione del progetto di cooperazione internazionale “Clima”, con il Comune di Sestri Levante capofila e Cospe partner

[23 Luglio 2021]

Procedere a una corretta valorizzazione e/o smaltimento dei rifiuti organici è indispensabile per progredire sulla strada dell’economia circolare, e in questo la raccolta differenziata è un utile strumento ma da sola non basta per chiudere il cerchio.

Di fronte a uno scenario di vera emergenza ambientale, si presentano infatti sempre più nuove iniziative in grado di trasformare alcuni problemi e scarse conoscenze in opportunità e consapevolezze,  realizzando  nuove strategie e nuove forme di cooperazione su scala internazionale.

Ne sono un esempio Italia, Libano e Tunisia attualmente coinvolti nel progetto ClimaCleaning innovative mediterranean action: reducing waste to boost economies, con il Comune di Sestri Levante capofila e Cospe partner.

L’obiettivo di questo progetto è rispondere ai cambiamenti climatici e sociali lavorando sulla riduzione dei rifiuti organici generati, sensibilizzando inoltre società civile, classe politica e singoli cittadini sul tema della raccolta differenziata attraverso pratiche di informazione e di scambio su tre aree geograficamente vicine.

L’iniziativa finanziata da Eni Med, partita da meno di un anno, ha subito notevoli ritardi a causa della crisi sanitaria dovuta alla diffusione della pandemia Covid-19 e degli eventi che hanno sconvolto il Libano negli ultimi mesi. Tuttavia, il progetto è oggi attivo e ci si impegna a sviluppare strumenti politici nuovi, piani integrati di gestione dei rifiuti urbani e soluzioni tecniche innovative.

Un incontro “circolare” tra i tre Paesi del Mediterraneo, che testimoniano come la mala gestione dei rifiuti organici sia una delle problematiche più importanti da affrontare per implementare un modello di sviluppo più sostenibile.

Per affrontare questo problema, si è posto l’obiettivo di aumentare la raccolta differenziata e il trattamento della sua componente organica che appare utile per essere rivenduta nei mercati locali. D’altra parte ci si impegna comunque a generare meno rifiuti. Per seguire queste due vie, il lavoro si muove principalmente su campagne di sensibilizzazione rivolte a politici e cittadini.

In Libano e Tunisia, due dei Paesi d’intervento, la gestione dei rifiuti rappresenta un problema cruciale poiché entrambi registrano un costante aumento della quantità dei rifiuti a cui però non corrisponde alcuno sforzo nella pianificazione della raccolta, della valorizzazione e/o dello smaltimento. Per quanto riguarda l’Italia, terzo Paese d’intervento del progetto, i risultati nell’avvio a riciclo dei rifiuti raccolti sono incoraggianti in alcune aree ma soffrono ancora di performance ampiamente disomogenee lungo lo Stivale.

Di fronte all’evoluzione di questi sistemi, l’idea resta quella di far leva sui meccanismi dell’economia circolare, supportando giovani donne e uomini in una costante ricerca creativa e innovativa che renda i nostri stili di vita più sostenibili, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche sociale.

Qui maggiori informazioni sul progetto: www.cospe.org/temi/ambientenuoveeconomie/60252/clima-cleaning-innovative-mediterranean-action-reducing-waste-to-boost-economies/

di Cospe per greenreport.it