Approvato il Bilancio economico e quello di sostenibilità 2020

Iren, investimenti su del 30%: oltre 350 milioni di euro per la multicircle economy

Bianco: il gruppo vuole proporsi «con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese»

[25 Marzo 2021]

Iren, multiutility a maggioranza pubblica tra le prime realtà industriali italiane, ha affrontato l’anno della pandemia premendo sull’acceleratore.

Dal Bilancio economico e da quello di sostenibilità riferiti al 2020, approvati oggi dal cda del gruppo, le difficoltà legate al Covid-19 emergono chiaramente. I ricavi (3,72 miliardi di euro) scendono del 12,8% rispetto al 2019, dato imputabile alla pandemia, ai prezzi delle commodity e al clima mite, anche se l’utile netto – 235 milioni di euro – resta sostanzialmente stabile; il calo è dello 0,4% sull’anno, ma escludendo gli effetti straordinari sarebbe cresciuto del 3,7%. Ma gli investimenti crescono in modo importante: +30,7%, arrivando a quota 685 milioni di euro, destinati principalmente ai settori regolati e in larga parte a quella che Iren chiama multicircle economy: uno sviluppo sostenibile imperniato sull’economia circolare ma declinato su più linee di business, dall’acqua all’energia.

«Nel 2020 l’azienda ha ulteriormente ampliato i territori in cui opera – spiega l’ad Massimiliano Bianco – assumendo a tutti gli effetti un respiro nazionale sia in termini di presenza industriale che commerciale. Inoltre, la forte spinta sugli investimenti, pari a 685 milioni di euro, consente di confermare il raggiungimento degli obiettivi strategici declinati nell’ultimo piano industriale e di proporci con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese».

In particolare, nel Bilancio di sostenibilità vengono rendicontati investimenti pari a 377 milioni di euro di cui oltre il 90% sulla multi-circle economy. La costruzione e l’acquisizione di impianti, ad esempio, ha consentito di incrementare del 38% il volume di rifiuti recuperati negli impianti del gruppo, grazie all’ingresso nella filiera della plastica conseguente all’acquisizione di I.Blu. Inoltre, al fine di alimentare gli impianti di trattamento del gruppo con rifiuti di alta qualità si è esteso il servizio di raccolta rifiuti porta a porta che ha permesso il raggiungimento del 69,3% di raccolta differenziata.

La linea di business Ambiente, legata alla gestione dei rifiuti e al loro recupero, è quella che ha dimostrato particolare vitalità nell’ultimo anno: i ricavi sono stati 765 milioni di euro (+7%)  con un incremento sostanzialmente dovuto all’ampliamento del perimetro di consolidamento correlato alle società I.Blu (+19,7 milioni di euro) consolidata da agosto 2020 e alle società della divisione Ambiente del gruppo Unieco (+29,7 milioni di euro) consolidate dal 1° novembre 2020.

Quella di Unieco in particolare è un’acquisizione che ha permesso ad Iren di ampliare considerevolmente il proprio raggio d’azione: con quest’investimento, ad esempio, in Toscana il gruppo Iren è entrato in Csai, Futura, Rimateria, Scarlino Energia, Sei Toscana e Sienambiente.

«Il 2020 – ricorda nel merito il presidente Iren, Renato Boero – è stato un anno caratterizzato sia da una crescita organica pari a 40 milioni di euro sia da importanti operazioni di M&A come I.Blu e Unieco che, contribuendo per ulteriori 11 milioni di euro all’Ebitda, ci hanno consentito di estendere i servizi ambientali a nuovi territori e diventare il primo operatore nella filiera della plastica in Italia. Oltre 350 milioni di euro sono stati investiti su progetti inerenti la multi-circle economy, evidenziando l’attenzione che il Gruppo dimostra nei confronti dell’ambiente e dei suoi territori e garantendo un importante sostegno in un periodo di estrema complessità».

Un impegno che Iren promette di mantenere anche nell’anno in corso. Pur prevedendo che il Covid-19 impatterà sulle economie globali anche per il 2021 rallentando il recupero delle attività economiche, Iren proseguirà «nel proprio percorso di crescita declinato nell’ultimo piano industriale, che prevede rilevanti investimenti soprattutto nelle divisioni Reti e Ambiente, oltre agli investimenti destinati a potenziare la capacità di generazione elettrica ed estendere la rete di teleriscaldamento. È confermato pertanto l’importante piano di investimenti nei settori regolati per migliorare la qualità del servizio soprattutto nel settore idrico, dove l’obiettivo è incrementare la capacità depurativa e ridurre l’uso della risorsa. Per quanto riguarda il settore Ambiente, gli investimenti saranno rivolti alla costruzione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti previsti nel piano industriale e ad incrementare la qualità del servizio estendendo la raccolta porta-a-porta e la tariffazione puntuale».