Investimenti climatici insufficienti: «Il business non può avere successo in un pianeta che fallisce»

Green Climate Fund: utilizzare il business per ridurre i costi climatici del pianeta

[14 Ottobre 2019]

Intervenendo alla Private Investment for Climate Conference che si è tenuta a Incheon, in Corea del sud, il direttore esecutivo del green Climate Found (GFC), Yannick Glemarec ha riassunto così la situazione economica e finanziaria: «Il business non può avere successo in un pianeta che fallisce» e ha chiesto che le imprese agiscano di più e meglio per affrontare la crisi climatica.

La conferenza di Incheon, alla quale hanno partecipato delegati provenienti da più di 100 paesi, si è chiusa con un chiaro messaggio alle imprese e alle altre istituzioni finanziarie perché tengano conto degli alti rischi e anche delle opportunità che presentano i cambiamenti climatici e di come il mondo degli affari e il potere possa indicare i nuovi trend dello sviluppo sostenibile. Uno dei temi chiave sui quali si è concentrata la conferenza sono state le barriere del mercato che «attualmente significano che solo una piccola parte di oltre 210 trilioni di dollari di beni del settore privato viene incanalata verso l’azione per il clima».

Secondo Glemarec, «Le aziende non possono permettersi di essere passive sui cambiamenti climatici, perché alla fine tutti gli investimenti saranno influenzati dal rischio climatico. Mentre i cambiamenti climatici non frenati mettono in pericolo la sicurezza e il sostentamento economico di centinaia di miliardi di persone, ci sono buone commerciali per chi accompagnerà l’emergere di un’economia globale low-carbon e resiliente al clima. L’imperativo di dover intraprendere un’azione per il clima offre interessanti opportunità di investimento in soluzioni climatiche tra cui l’energia rinnovabile, città low-carbon, efficienza energetica, trasporti sostenibili e agricoltura smart per il clima».

Anche per l’ex segretario generale dell’Onu e attuale presidente del Global Green Growth Institute, il sudcoreano Ban Ki-Moon, c’è bisogno di maggiori investimenti del mondo del business, in particolare per rafforzare paesi e comunità per affrontare meglio la sfida climatica: «La minaccia del cambiamento climatico è troppo grande, troppo grave, troppo seria e troppo urgente per delegarla ai soli governi e istituzioni pubbliche. Tenendo conto di quanto siamo già indietro rispetto all’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici, dovremmo sfruttare senza indugio tutte le soluzioni, risorse e tecnologie disponibili e attuabili. E’ necessario intensificare l’azione per il clima, Il mondo è a pochi mesi dall’inizio dell’impegno per mobilitare congiuntamente, entro il 2020, 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima all’anno per i Paesi in via di sviluppo. Governi e imprese devono rafforzare la cooperazione tra loro per rimuovere gli ostacoli agli investimenti climatici, comprese le incertezze politiche e i rischi tecnologici».

Dalla conferenza è venuto il riconoscimento che i finanziamenti per il clima guidati provenienti dal settore privato sono bloccati da ostacoli nella traduzione di iniziative climatiche in progetti bancabili. Numerosi partecipanti hanno detto che è indispensabile una maggiore trasparenza per identificare le linee di investimento e orientarne il flusso per soddisfare le esigenze climatiche e questo comprende lo sviluppo di azioni sinergiche per il clima di governi e imprese.

Parlando dei devastanti uragani che hanno colpito i Caraibi negli ultimi anni, il primo ministro della Giamaica, Andrew Holness, ha sottolineato che «E’ necessaria una maggiore cooperazione tra i settori pubblico e privato per accelerare gli investimenti nella resilienza climatica. Di fronte a terribili avvertimenti e ai temibili eventi estremi, la spinta ad investire in soluzioni climatiche può sembrare a molti del settore privato un appello alla beneficenza. Ma il settore finanziario deve riconoscere che investire nell’adattamento ora è indispensabile dal punto di vista della gestione del rischio, ma che forse è anche la più grande opportunità di investimento per questa generazione».

E’ per questo che gli Small Island Developing State (SIDS) stanno prendendo provvedimenti nelle singole nazioni insulari per sostenere il ruolo del settore privato nella promozione dell’azione climatica, Holness ha annunciato chela Giamaica emetterà il primo green bond dei Caraibi.

La conferenza si è concentrata su una serie di settori considerati vitali per aumentare il ruolo del business nell’affrontare la necessità sempre più urgente di finanziare azioni climatiche in tutto il mondo, compreso come sfruttare i trilioni di dollari degli investitori istituzionali, superare le barriere del mercato, espandere la portata dei climate bond e attingere al debito e all’equity per favorire una transizione verde, come aumentare l’innovazione finanziaria e partecipare a progetti di adattamento, di infrastrutture agricole per un corretto utilizzo dei suoli, compresa la protezione delle foreste.

Dalla conferenza di Incheon è venuta la conferma che le partnership sono fondamentali per migliorare l’azione climatica e che gli investitori devono darsi una roadmap che porti a un futuro a zero emissioni di carbonio e climaticamente resiliente. il GCF e altri protagonisti della finanza climatica devono spostare i flussi finanziari il più rapidamente possibile verso investitori privati ​​con conoscenze specialistiche in diversi settori attinenti all’economia climatica e green e il GCF può aiutare ad attenuare i cali di investimenti, visto che il suo compito è quello di sostenere accordi finanziari e sbloccare il capitale per il clima nei Paesi in via di sviluppo.

Glemarec ha concluso: «Il GCF vuole aumentare il suo sostegno alle iniziative per il clima capeggiate dal settore privato, Tra i segnali positivi c’è che il GCF sta progredendo nei suoi sforzi per rimpinguare le sue casse. Durante il primo GCF’s first replenishment di quest’anno, i contributi finora ammontano a oltre 7,4 miliardi di dollari. Il più grande fondo mondiale dedicato al clima sta cercando ulteriore sostegno per il suo mandato di guidare l’azione per il cambiamento di paradigma nei Paesi in via di sviluppo alla GCF pledging conference che si terrà a Parigi il 24 e 25 ottobre».